Questa è una cosa molto positiva e quindi puoi stare tranquilla. Per fortuna anche nel mio comune non dovrebbero esserci problemi!!!ladolceattesa ha scritto:Mimosa infatti in clinica mi hanno detto proprio cosi. Dovrebbe essere tutto tranquillo, oramai credo che anche al comune non dovrebbero fare storie, nella mia città già una donna ha avuto un figlio con la surrogazione e lo ha registrato proprio al mio comune di residenza... non hanno fatto nessun problema e nessuno ha detto niente.mimosa ha scritto: Ciao Robertina,
la mamma surrogata non partorisce in clinica ma in un ospedale di Kiev. Per quanto riguarda la registrazione del bimbo funziona così:
In ospedale nei giorni successivi al parto il certificato di nascita verrà firmato da tuo marito e a seguito della rinuncia della madre surrogata (come da contratto vincolante) firmerai tu per l’immediata affiliazione .
Il certificato di nascita anagrafico, redatto con i vostri nomi, sarà tradotto legalizzato ed apostillato per poter essere registrato al Consolato italiano che lo trasmetterà al vostro Comune di residenza per ottenere l’iscrizione anagrafica.
I primi passi verso la maternità surrogata
Re: I primi passi verso la maternità surrogata
Re: I primi passi verso la maternità surrogata
oramai nel tuo comune c'e una communita' di mamme con figli surrogati..mimosa ha scritto: Questa è una cosa molto positiva e quindi puoi stare tranquilla. Per fortuna anche nel mio comune non dovrebbero esserci problemi!!!
Re: I primi passi verso la maternità surrogata
Ciao Dolivia, il comune può registrare il bambino anche se c'è un'indagine in corso...è successo nel mio comune di recente!!!dolivia ha scritto:probabilmente preche non c'era una segnalazione prima o dopo il loro rientro, altrimenti la procura sarebbera costretta a fare le indagini ed aprire il caso. Questa donna da dove e' tornata?ladolceattesa ha scritto: Mimosa infatti in clinica mi hanno detto proprio cosi. Dovrebbe essere tutto tranquillo, oramai credo che anche al comune non dovrebbero fare storie, nella mia città già una donna ha avuto un figlio con la surrogazione e lo ha registrato proprio al mio comune di residenza... non hanno fatto nessun problema e nessuno ha detto niente.
Re: I primi passi verso la maternità surrogata
anche la tua concittadina ha dovuto fare il test dna e mettere l'avvocato?
Re: I primi passi verso la maternità surrogata
bene, a questo punto l'indagine rimane una pura formalita' giusto? Mica possono annullare la trascrizione dell'atto di nascita..mimosa ha scritto: Ciao Dolivia, il comune può registrare il bambino anche se c'è un'indagine in corso...è successo nel mio comune di recente!!!
Re: I primi passi verso la maternità surrogata
Si Chicca. L' Ambasciata è tenuta a fare la segnalazione (atto dovuto voluto dalla Farnesina) e quindi la procura deve necessariamente avviare le indagini. Poi ogni comune agisce in modo autonomo, c'è chi registra subito i bimbi e chi no. Per questo ti può aiutare un avvocato perché potrà verificare se c'è stato qualche caso nel tuo comune e ti dirà che direzione hanno preso.chicca16 ha scritto:anche la tua concittadina ha dovuto fare il test dna e mettere l'avvocato?
Re: I primi passi verso la maternità surrogata
Certo che non possono annullarlo anche perché verrà verificato che il bimbo è figlio biologico (almeno al 50% ) della coppia.dolivia ha scritto:bene, a questo punto l'indagine rimane una pura formalita' giusto? Mica possono annullare la trascrizione dell'atto di nascita..mimosa ha scritto: Ciao Dolivia, il comune può registrare il bambino anche se c'è un'indagine in corso...è successo nel mio comune di recente!!!
Re: I primi passi verso la maternità surrogata
Ragazze questo articolo riguarda proprio la registrazione all'anagrafe.
Bimbo nato da utero in affitto: non è reato iscriverlo all'anagrafe
La sentenza di un giudice di Bologna su un piccolo nato in Ucraina e arrivato in Italia con il consenso della madre biologica
di MICOL LAVINIA LUNDARI
Bimbo nato da utero in affitto: non è reato iscriverlo all'anagrafeSono stati prosciolti da un giudice di Bologna i genitori di un bimbo - oggi ha circa un anno e mezzo - nato in Ucraina grazie a una madre surrogata: non è un reato la richiesta dei due di iscrivere il piccolo nel registro dello stato civile di un Comune italiano.
I genitori abitano a San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna. Hanno superato i cinquant'anni, e due anni fa hanno fatto ricorso alla tecnica dell'utero in affitto - consentita in Ucraina - per avere un figlio. In base alla legge locale almeno il 50 per cento del patrimonio genetico deve appartenere alla coppia "committente".
Secondo il giudice per l'udienza preliminare Gianluca Petragnani Gelosi la richiesta di trascrizione - che allegava tra l'altro il consenso della donna che aveva partorito al viaggio in Italia del neonato, al trasferimento di residenza con il padre biologico, all'iscrizione della moglie dell'uomo, nei registri dello stato civile ucraino, quale madre del piccolo - non è falsa perché "non era idonea a trarre in inganno nessuno" sulla reale ed effettiva maternità. Dunque i due italiani hanno sostanzialmente giocato a carte scoperte, non nascondendo il riscorso alla maternità surrogata e anzi dandone ampia documentazione, certi fra l'altro di aver rispettato anche la legge ucraina in merito.
Il giudice ha ritenuto anche che non si possano muovere addebiti all'ufficiale di stato civile che la scorsa estate ha fatto la trascrizione, perché ha proceduto non in quanto ingannato, ma perché si è posto "ammirevolmente il problema 'se dopo sette mesi dalla nascita, il minore possa ancora essere privato del suo diritto di esistere per il nostro ordinamento'".
Il ruolo dell'Ambasciata a Kiev. La Procura di Bologna invece aveva chiesto il rinvio a giudizio della coppia. La vicenda dal punto di vista giudiziario nasce quando la coppia si rivolge all'ambasciata italiana di Kiev per produrre i documenti per portare il bimbo in Italia. L'Ambasciata rileva una notizia di reato che trasmette alla Procura felsinea. L'ipotesi di reato è quella di falsità nello stato civile. La pratica viene sospesa.
Tutela del legame biologico. Il giudice dell'udienza preliminare è stato dunque chiamato a esprimersi non sul piano etico-morale di una scelta come quella della maternità surrogata, ma su quello penale. Doveva cioè stabilire se la richiesta di trascrizione nell'anagrafe del Comune di San Lazzaro fosse o meno un reato. Prendendo atto anche della giurisprudenza europea, che si è espressa anche recentemente contro l'Italia, il giudice Petragnani Gelosi ha ritenuto doveroso tutelare il minore e non ha potuto ignorare il legame biologico con uno dei due genitori - che anzi va preservato - ritenendo che nella vicenda nessuno sia stato tratto in inganno poiché la coppia non ha celato il percorso che l'ha portata ad avere il bambino. E' stato un "falso innocuo" la dichiarazione della donna italiana di essere la madre del piccolo, perché accompagnata dalla documentazione sulla maternità surrogata lecitamente portata a termine secondo le leggi ucraine.
Bimbo nato da utero in affitto: non è reato iscriverlo all'anagrafe
La sentenza di un giudice di Bologna su un piccolo nato in Ucraina e arrivato in Italia con il consenso della madre biologica
di MICOL LAVINIA LUNDARI
Bimbo nato da utero in affitto: non è reato iscriverlo all'anagrafeSono stati prosciolti da un giudice di Bologna i genitori di un bimbo - oggi ha circa un anno e mezzo - nato in Ucraina grazie a una madre surrogata: non è un reato la richiesta dei due di iscrivere il piccolo nel registro dello stato civile di un Comune italiano.
I genitori abitano a San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna. Hanno superato i cinquant'anni, e due anni fa hanno fatto ricorso alla tecnica dell'utero in affitto - consentita in Ucraina - per avere un figlio. In base alla legge locale almeno il 50 per cento del patrimonio genetico deve appartenere alla coppia "committente".
Secondo il giudice per l'udienza preliminare Gianluca Petragnani Gelosi la richiesta di trascrizione - che allegava tra l'altro il consenso della donna che aveva partorito al viaggio in Italia del neonato, al trasferimento di residenza con il padre biologico, all'iscrizione della moglie dell'uomo, nei registri dello stato civile ucraino, quale madre del piccolo - non è falsa perché "non era idonea a trarre in inganno nessuno" sulla reale ed effettiva maternità. Dunque i due italiani hanno sostanzialmente giocato a carte scoperte, non nascondendo il riscorso alla maternità surrogata e anzi dandone ampia documentazione, certi fra l'altro di aver rispettato anche la legge ucraina in merito.
Il giudice ha ritenuto anche che non si possano muovere addebiti all'ufficiale di stato civile che la scorsa estate ha fatto la trascrizione, perché ha proceduto non in quanto ingannato, ma perché si è posto "ammirevolmente il problema 'se dopo sette mesi dalla nascita, il minore possa ancora essere privato del suo diritto di esistere per il nostro ordinamento'".
Il ruolo dell'Ambasciata a Kiev. La Procura di Bologna invece aveva chiesto il rinvio a giudizio della coppia. La vicenda dal punto di vista giudiziario nasce quando la coppia si rivolge all'ambasciata italiana di Kiev per produrre i documenti per portare il bimbo in Italia. L'Ambasciata rileva una notizia di reato che trasmette alla Procura felsinea. L'ipotesi di reato è quella di falsità nello stato civile. La pratica viene sospesa.
Tutela del legame biologico. Il giudice dell'udienza preliminare è stato dunque chiamato a esprimersi non sul piano etico-morale di una scelta come quella della maternità surrogata, ma su quello penale. Doveva cioè stabilire se la richiesta di trascrizione nell'anagrafe del Comune di San Lazzaro fosse o meno un reato. Prendendo atto anche della giurisprudenza europea, che si è espressa anche recentemente contro l'Italia, il giudice Petragnani Gelosi ha ritenuto doveroso tutelare il minore e non ha potuto ignorare il legame biologico con uno dei due genitori - che anzi va preservato - ritenendo che nella vicenda nessuno sia stato tratto in inganno poiché la coppia non ha celato il percorso che l'ha portata ad avere il bambino. E' stato un "falso innocuo" la dichiarazione della donna italiana di essere la madre del piccolo, perché accompagnata dalla documentazione sulla maternità surrogata lecitamente portata a termine secondo le leggi ucraine.
Re: I primi passi verso la maternità surrogata
grazie per le info mimosa!!!mimosa ha scritto:Si Chicca. L' Ambasciata è tenuta a fare la segnalazione (atto dovuto voluto dalla Farnesina) e quindi la procura deve necessariamente avviare le indagini. Poi ogni comune agisce in modo autonomo, c'è chi registra subito i bimbi e chi no. Per questo ti può aiutare un avvocato perché potrà verificare se c'è stato qualche caso nel tuo comune e ti dirà che direzione hanno preso.chicca16 ha scritto:anche la tua concittadina ha dovuto fare il test dna e mettere l'avvocato?
Re: I primi passi verso la maternità surrogata
Infatti, credo sia impossibile! Ok, speriamo bene, ma loro alla biotex ne sanno qualcosa o lasciano tutto a noi?mimosa ha scritto:Certo che non possono annullarlo anche perché verrà verificato che il bimbo è figlio biologico (almeno al 50% ) della coppia.dolivia ha scritto:bene, a questo punto l'indagine rimane una pura formalita' giusto? Mica possono annullare la trascrizione dell'atto di nascita..mimosa ha scritto: Ciao Dolivia, il comune può registrare il bambino anche se c'è un'indagine in corso...è successo nel mio comune di recente!!!