Re: Problemi con le Ambasciate
Inviato: 11 mar 2011, 12:12
Ciao a voi tutte. Avete proprio ragione Ester e Tiana. Qualcosa non quadra in questo improvviso racconto.
La "romanzina" in Ambasciata può avvenire ma non sempre. Comunque, essa è obbligata a rilasciare il passaporto, considerati i regolari documenti che vengono consegnati.
Così come anche la c.d. "segnalazione" alla Procura della città di residenza è eventuale, a campione più che altro, e non automatica. Ciò avviene per tre essenziali ordini di motivi, anche se ve ne sono altri:- la coppia (in particolare, la moglie) si è recata a Kiev troppo poco tempo prima della nascita del bimbo (qualche giorno prima o lo stesso giorno) o, addirittura, dopo; - l'Italia teme che vi sia celato un traffico di neonati e che, quindi, si possa trattare di una pseudo- adozione illegale; -lo stato italiano è perfettamente a conoscenza della partecipazione di alcuni italiani al programma di MS ma è interessato a stilare una vera statistica poichè vuole meglio intendere l'entità del fenomeno.
Nonostante ciò le Autorità sono pienamente consapevoli che, allo stato attuale, esistendo la Convenzione dell'Aja concernente il diritto di reciprocità, NON PUO' IN ALCUN MODO mutare la situazione, a meno di non voler scatenare un gravissimo incidente diplomatico.
Tra l'altro, il reato di alterazione di stato può essere solo, ed eventualmente, contestato alla moglie ma rimane pur sempre un reato, nella sostanza, inesistente poichè le ipotetiche "false attestazioni" non provengono dalla volontà della persona coinvolta ma vengono effettuate legalmente da uno Stato straniero per cui la moglie, anche volendo dichiarare l'inverso, non può opporsi ad un Ufficio di stato civile estero che non consente una diversa dichiarazione. Ciò rende, è evidente, esenti da qualsiasi responsabilità dolosa di qualsivoglia reato previsto in Italia ma accaduto in uno Stato estero che non lo contempla in tale fattispecie.
E poi...che sia in teoria iniziato un procedimento penale non significa affatto che si arrivi ad una dichiarazione di colpevolezza: in quei pochi casi che vi è stata, erroneamente, la contestazione del reato, sino ad ora si è sempre conclusa con una archiviazione. Non c'è UN CASO di una donna condannata per aver svolto la surrogata all'estero.
Per quanto riguarda il supposto "interrogatorio" questo, se davvero si verifica, viene proposto solo nei confronti della moglie (se vi sia stata una eterologa) e mai del marito, che è il genitore biologico e tale viene considerato anche in Italia. Mi pare strano questo doppio interrogatorio...Il marito può essre ascoltato, eventualmente, quale testimone ma per la legge penale italiana il coniuge può avvalersi, senza problemi, della facoltà di astenersi dalla testimonianza -contro- l'altro coniuge. Mi pare molto curioso che il legale di questa coppia non abbia sollevato una questione tanto elementare.
In più, per quanto concerne il Tribunale per i Minorenni potrebbe paventarsi una successiva ipotesi del genere, ovvero di essere sottoposti a dei colloqui per attestare l'idoneità genitoriale solo, però, nei confronti della moglie e mai verso il marito che è geneticamente il padre; magari avviene perchè vi è stato un preciso accordo tra l'avvocato e la Procura. Eppure, un obbligo di tal genere mi suona comunque eccezionale perchè le ipotesi di intervento di detto Tribunale sono tassative. Quindi, se si è seguiti da un professionista competente, nel caso in cui si dovesse verificare tale anomalia, presenterà sicuramente un Ricorso di opposizione. Comunque, nel caso in cui si intendesse accettare tale eccezionalità, non è nulla di grave perchè l'iter è molto più blando di quello adottivo: alcuni colloqui con la psicologa e l'assistente sociale che stileranno una relazione di idoneità. Ma ripeto: sarebbe un abuso .
Sino ad ora, che io sappia, non si è verificato UN CASO per cui i bimbi siano stati tolti ai genitori di cui parliamo: per questo occorrerebbe un provvedimento di decadenza della patria potestà!!! Un simile atto tanto grave avviene unicamente per casi gravissimi anzi, purtroppo, le cronache ci insegnano che a volte non avviene nemmeno nei casi più turpi...
State tranquille...questo racconto è molto lacunoso e contraddittorio : mi pare, e posso sbagliarmi, che sia stato creato ad arte per gettare sconforto, creare allarmismo inutile e fare del terrorismo psicologico.
Se capitasse, e dico se, non avreste immediatamente contattato la Biotex?!
Ed allora: il nostro sogno vale pur sempre la pena di correre un rischio ...rischio remoto e non certezza.
Pensiamo alla gioia che ci attende e non al bieco pessimismo. Certo, è necessario essere preparati al peggio ma alla realtà non alle fantasie criminali.
La "romanzina" in Ambasciata può avvenire ma non sempre. Comunque, essa è obbligata a rilasciare il passaporto, considerati i regolari documenti che vengono consegnati.
Così come anche la c.d. "segnalazione" alla Procura della città di residenza è eventuale, a campione più che altro, e non automatica. Ciò avviene per tre essenziali ordini di motivi, anche se ve ne sono altri:- la coppia (in particolare, la moglie) si è recata a Kiev troppo poco tempo prima della nascita del bimbo (qualche giorno prima o lo stesso giorno) o, addirittura, dopo; - l'Italia teme che vi sia celato un traffico di neonati e che, quindi, si possa trattare di una pseudo- adozione illegale; -lo stato italiano è perfettamente a conoscenza della partecipazione di alcuni italiani al programma di MS ma è interessato a stilare una vera statistica poichè vuole meglio intendere l'entità del fenomeno.
Nonostante ciò le Autorità sono pienamente consapevoli che, allo stato attuale, esistendo la Convenzione dell'Aja concernente il diritto di reciprocità, NON PUO' IN ALCUN MODO mutare la situazione, a meno di non voler scatenare un gravissimo incidente diplomatico.
Tra l'altro, il reato di alterazione di stato può essere solo, ed eventualmente, contestato alla moglie ma rimane pur sempre un reato, nella sostanza, inesistente poichè le ipotetiche "false attestazioni" non provengono dalla volontà della persona coinvolta ma vengono effettuate legalmente da uno Stato straniero per cui la moglie, anche volendo dichiarare l'inverso, non può opporsi ad un Ufficio di stato civile estero che non consente una diversa dichiarazione. Ciò rende, è evidente, esenti da qualsiasi responsabilità dolosa di qualsivoglia reato previsto in Italia ma accaduto in uno Stato estero che non lo contempla in tale fattispecie.
E poi...che sia in teoria iniziato un procedimento penale non significa affatto che si arrivi ad una dichiarazione di colpevolezza: in quei pochi casi che vi è stata, erroneamente, la contestazione del reato, sino ad ora si è sempre conclusa con una archiviazione. Non c'è UN CASO di una donna condannata per aver svolto la surrogata all'estero.
Per quanto riguarda il supposto "interrogatorio" questo, se davvero si verifica, viene proposto solo nei confronti della moglie (se vi sia stata una eterologa) e mai del marito, che è il genitore biologico e tale viene considerato anche in Italia. Mi pare strano questo doppio interrogatorio...Il marito può essre ascoltato, eventualmente, quale testimone ma per la legge penale italiana il coniuge può avvalersi, senza problemi, della facoltà di astenersi dalla testimonianza -contro- l'altro coniuge. Mi pare molto curioso che il legale di questa coppia non abbia sollevato una questione tanto elementare.
In più, per quanto concerne il Tribunale per i Minorenni potrebbe paventarsi una successiva ipotesi del genere, ovvero di essere sottoposti a dei colloqui per attestare l'idoneità genitoriale solo, però, nei confronti della moglie e mai verso il marito che è geneticamente il padre; magari avviene perchè vi è stato un preciso accordo tra l'avvocato e la Procura. Eppure, un obbligo di tal genere mi suona comunque eccezionale perchè le ipotesi di intervento di detto Tribunale sono tassative. Quindi, se si è seguiti da un professionista competente, nel caso in cui si dovesse verificare tale anomalia, presenterà sicuramente un Ricorso di opposizione. Comunque, nel caso in cui si intendesse accettare tale eccezionalità, non è nulla di grave perchè l'iter è molto più blando di quello adottivo: alcuni colloqui con la psicologa e l'assistente sociale che stileranno una relazione di idoneità. Ma ripeto: sarebbe un abuso .
Sino ad ora, che io sappia, non si è verificato UN CASO per cui i bimbi siano stati tolti ai genitori di cui parliamo: per questo occorrerebbe un provvedimento di decadenza della patria potestà!!! Un simile atto tanto grave avviene unicamente per casi gravissimi anzi, purtroppo, le cronache ci insegnano che a volte non avviene nemmeno nei casi più turpi...
State tranquille...questo racconto è molto lacunoso e contraddittorio : mi pare, e posso sbagliarmi, che sia stato creato ad arte per gettare sconforto, creare allarmismo inutile e fare del terrorismo psicologico.
Se capitasse, e dico se, non avreste immediatamente contattato la Biotex?!
Ed allora: il nostro sogno vale pur sempre la pena di correre un rischio ...rischio remoto e non certezza.
Pensiamo alla gioia che ci attende e non al bieco pessimismo. Certo, è necessario essere preparati al peggio ma alla realtà non alle fantasie criminali.