Re: isteroscopia o ecografia 3d?
Inviato: 16 ago 2016, 22:59
Re: isteroscopia o ecografia 3d?
Messaggioda Makkapakka » 30/05/2012, 11:30
Spero di fare cosa utile sintetizzando le possibilità e limiti delle metodiche citate nel topic:
Ecografia: (preferibile eseguire sia la sovrapubica che la transavaginale) fornisce una ottimale visualizzazione dell'utero, dell'endometrio (la mucosa che riveste la cavità uterina), delle tube (non può però stabilire in maniera diretta se sono aperte o chiuse... Per questo si esegue la isterosonosalpingografia), delle ovaie, degli altri tessuti e strutture pelviche (nella pelvi femminile non esistono solo organi ginecologici). Identifica uteri setti o subsetti (essendo in grado, soprattutto mediante eco 3D o 4D di misurare anche di quanto il setto sporge in cavità), uteri doppi, eventuali piccoli uteri rudimentali, neoformazioni ginecologiche e non. Sospetta fenomeni aderenziali ( correlati o meno ad endometriosi, presenza cioè di mucosa endometriale in addome) ed è in grado, anche se non sempre, di identificare piccolissimi polipi endometriali e di sospettare sinechie, ovvero filamenti fibrotici posizionati a ponte nella cavità.
La quasi totalità delle valutazioni possono essere fatte con ecografia bidimensionale ad alta risoluzione. La tecnologia quadrimensionale risulta però utilissima ed in qualche caso indispensabile per misurare lo spessore di eventuali setti, e per offrire una iconografia maggiormente accattivante.
Isteroscopia: visualizza nel dettaglio, la cavità uterina fino agli osti tubarici. È l'esame di scelta per identificare polipi, sinechie, "arrossamenti" o alterazioni della mucosa. Nulla può a riguardo di patologie che non alterano la cavità... paragonando l' utero ad una stanza, l'isteroscopia osserva per esempio le mattonelle di una stanza e la parte interna della stessa, ma non può valutare cosa esiste dietro le mattonelle se queste sono integre e non presentano bozzature o irregolarità.
Isterosalpingografia: il mezzo di contrasto disegna radiologicamente la cavità uterina, e le tube. Esame indicato per valutare la pervietà tubarica. Utile anche per stabilire eventuali comunicazioni fra uteri accessori e cavità principale, quando presenti. A mio parere non fornisce informazioni attendibili sullo stato reale anatomico dell'utero.
Nella isterosonosalpingografia al posto dei raggi X si usa l'ecografia per valutare la cavità uterina e le tube, dopo avere insufflato soluzione fisiologica e aria. È ugualmente attendibile, anche se meno riproducibile ed operatore dipendente. È meglio tollerata rispetto alla isterosalpingografia classica.
A conclusione un accenno ad ulteriori metodiche.
La TAC tranne che in casi particolari, non trova specifiche indicazioni nelle patologie pelviche - ginecologiche.
La Risonanza può risultare utile a patto che venga eseguita da personale specializzato in problematiche pelviche.
Un saluto
Messaggioda Makkapakka » 30/05/2012, 11:30
Spero di fare cosa utile sintetizzando le possibilità e limiti delle metodiche citate nel topic:
Ecografia: (preferibile eseguire sia la sovrapubica che la transavaginale) fornisce una ottimale visualizzazione dell'utero, dell'endometrio (la mucosa che riveste la cavità uterina), delle tube (non può però stabilire in maniera diretta se sono aperte o chiuse... Per questo si esegue la isterosonosalpingografia), delle ovaie, degli altri tessuti e strutture pelviche (nella pelvi femminile non esistono solo organi ginecologici). Identifica uteri setti o subsetti (essendo in grado, soprattutto mediante eco 3D o 4D di misurare anche di quanto il setto sporge in cavità), uteri doppi, eventuali piccoli uteri rudimentali, neoformazioni ginecologiche e non. Sospetta fenomeni aderenziali ( correlati o meno ad endometriosi, presenza cioè di mucosa endometriale in addome) ed è in grado, anche se non sempre, di identificare piccolissimi polipi endometriali e di sospettare sinechie, ovvero filamenti fibrotici posizionati a ponte nella cavità.
La quasi totalità delle valutazioni possono essere fatte con ecografia bidimensionale ad alta risoluzione. La tecnologia quadrimensionale risulta però utilissima ed in qualche caso indispensabile per misurare lo spessore di eventuali setti, e per offrire una iconografia maggiormente accattivante.
Isteroscopia: visualizza nel dettaglio, la cavità uterina fino agli osti tubarici. È l'esame di scelta per identificare polipi, sinechie, "arrossamenti" o alterazioni della mucosa. Nulla può a riguardo di patologie che non alterano la cavità... paragonando l' utero ad una stanza, l'isteroscopia osserva per esempio le mattonelle di una stanza e la parte interna della stessa, ma non può valutare cosa esiste dietro le mattonelle se queste sono integre e non presentano bozzature o irregolarità.
Isterosalpingografia: il mezzo di contrasto disegna radiologicamente la cavità uterina, e le tube. Esame indicato per valutare la pervietà tubarica. Utile anche per stabilire eventuali comunicazioni fra uteri accessori e cavità principale, quando presenti. A mio parere non fornisce informazioni attendibili sullo stato reale anatomico dell'utero.
Nella isterosonosalpingografia al posto dei raggi X si usa l'ecografia per valutare la cavità uterina e le tube, dopo avere insufflato soluzione fisiologica e aria. È ugualmente attendibile, anche se meno riproducibile ed operatore dipendente. È meglio tollerata rispetto alla isterosalpingografia classica.
A conclusione un accenno ad ulteriori metodiche.
La TAC tranne che in casi particolari, non trova specifiche indicazioni nelle patologie pelviche - ginecologiche.
La Risonanza può risultare utile a patto che venga eseguita da personale specializzato in problematiche pelviche.
Un saluto