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Re: IL PARTO naturale o cesareo?

Inviato: 01 nov 2015, 17:21
da amyupa
Esistono anche metodi alternativi
Mentre per eseguire la manovra di rivolgimento è necessario attendere fino alla 36-37a settimana, esistono alcuni sistemi che, non avendo controindicazioni, possono essere sperimentati già a partire dalla 32-33a settimana di gravidanza.

Invece, è inutile preoccuparsi prima di questa data perché il bambino ha tutto il tempo di cambiare posizione anche più di una volta, soprattutto se non è la prima gravidanza.

MOXA E AGOPUNTURA
La moxibustione, che in alcune città è possibile sperimentare direttamente in ospedale, consiste in una ‘stimolazione’ tramite il calore di un punto del corpo preciso, indicato dalla medicina tradizionale cinese.Si tratta del punto Zhiyin del meridiano della vescica collegato con l’utero: la sua stimolazione provoca un incremento dei movimenti fetali e quindi aumenta la possibilità che il piccolo si decida a compiere la sospirata capriola che mette dal riparo la mamma dal rischio di un cesareo.L’ostetrica o il naturopata collocano un sigaro di artemisia a pochi millimetri di distanza dall’unghia del mignolo dei piedi della mamma. Una volta imparata la tecnica, si può ripetere senza problemi la moxa a casa, con l’aiuto del futuro papà.Un altro trattamento di origine orientale è la classica agopuntura, che prevede la stimolazione diretta del medesimo punto, ma questa volta mediante l’utilizzo di un ago sottile, naturalmente sterile e monouso.

ESERCIZI di relax
Un suggerimento molto semplice e ‘casalingo’ è quello di assumere per una decina di minuti, due o tre volte al giorno, posizioni particolari in cui il bacino risulta più in alto delle spalle.Ad esempio sdraiandosi supine con alcuni cuscini collocati sotto il sedere. Pare che in questo modo si favorisca la capriola del bimbo, che viene allontanato dalla parte più stretta dell’utero e potrebbe quindi cambiare posizione più comodamente.

Per scrupolo, un’ultima ecografia
Quando una donna deve partorire con un cesareo perché il piccino è podalico , per evitare il rischio di problemi respiratori o di immaturità del neonato è opportuno non fissare in modo rigido la data dell’intervento prima della 39a settimana.

La futura mamma può attendere che il travaglio si avvii spontaneamente, in modo da avere la certezza che il bimbo sia davvero pronto per nascere. Per evitare che si renda necessario un intervento d’urgenza, la donna si recherà in ospedale al sopraggiungere dei primi segnali. Si tratta quindi di una nascita ben monitorata, per seguire passo dopo passo il procedere della situazione.

Un’accortezza da non trascurare, infine, sia che l’operazione sia stata programmata, sia che venga eseguita a travaglio iniziato, è di controllare attentamente la posizione del bambino tramite ecografia.

Soprattutto per le donne che hanno già avuto figli, non è escluso, infatti, che il piccolo si sia girato all’ultimo minuto. Non accade di frequente, ma una verifica prima di entrare in sala operatoria è consigliabile proprio per accertare questa eventualità non rara e per evitare di sottoporsi a un cesareo inutile.

Re: IL PARTO naturale o cesareo?

Inviato: 01 nov 2015, 19:14
da carioca
PARTO CON EPIDURALE GARANTITO A TUTTE!
Inserita nei Lea, gli ospedali dovranno attrezzarsi per offrirla gratuitamente
Partorire senza dolore sarà alla portata di tutte. Non sarà più necessario incrociare le dita sperando che il bambino nasca di giorno e non di notte per il timore che l’anestesia epidurale non sia disponibile.

E nemmeno fare il giro degli ospedali per individuare quello che con più probabilità assicurerà l’iniezione al momento del bisogno.

Il parto epidurale sarà garantito gratuitamente a tutte le donne che vorranno usufruirne. Sarà, infatti, inserita nei Lea, i livelli essenziali di assistenza: le prestazioni che devono essere garantite gratis a tutti i cittadini. Un bel regalo di Natale per le donne italiane.

Ma qual è la situazione in Italia oggi?

Attualmente solo il 20% delle strutture offre il servizio. L’offerta cambia da Regione a Regione e da ospedale e ospedale. In alcuni è disponibile 24 ore su 24, in altri solo di giorno ma non di notte e in altri ancora solo su pagamento di un ticket. Per ora, comunque, solamente il 15% delle donne la utilizza. Le cose, però, ora cambieranno.

Re: IL PARTO naturale o cesareo?

Inviato: 01 nov 2015, 19:15
da carioca
PARTORIRE IN ACQUA A VIPITENO
PARTORIRE ED ESSERE PARTORITI IN ACQUA A VIPITENO

Venire al mondo è indubbiamente un fatto “naturale” ma sino a pochi decenni fa la mortalità neonatale era un tributo da pagare alla natura. Con il progredire delle scienze mediche e in particolare dell’ostetricia, nascere è divenuto sempre più sicuro.

La sicurezza poi è diventata medicalizzazione, forse eccesso di cura, come se nascere fosse un evento da trattare alla stregua di una patologia. Ma, come tutti i fenomeni che diventano forse eccessivi, da alcuni anni si sente l’esigenza di far tornare la donna ad un evento nascita meno guidato, più attivo, più consapevole mantenendo gli standard di sicurezza che garantiscano la salute e la vita della madre e del nascituro.

Il parto in acqua sembrava una moda passeggera, e invece si è rivelato un metodo innovativo e vantaggioso, sotto molti aspetti. Nel nostro reparto abbiamo festeggiato il 1000° bambino nato in acqua nel ottobre del 2002, ciò significa uno dei tassi più alti d’Europa per le nascite in acqua.

Ecco le mie considerazioni:

l’ acqua è sempre stata simbolo di femminilità, in tutte le religioni è associata alla fertilità e alla vita eterna. Inoltre la vita ha avuto inizio nell’oceano e quindi in questo elemento si trovano le sue origini. E’ stato dimostrato che il neonato possiede un riflesso protettivo chiamato “diving reflex” (riflesso subacqueo) che raggiunge la maturità nelle ultime settimane di vita intrauterina, che gli permette di non aspirare acqua;



sappiamo poi che la respirazione spontanea si avvia solo al primo contatto del viso, su cui sono localizzati dei recettori, con l’aria. Il neonato comincia a respirare nel momento in cui viene appoggiato sul ventre materno. Il cordone ombelicale non viene tagliato subito, in modo che madre e figlio possano godere della reciproca vicinanza nei primi, importanti attimi.


Nel nostro ospedale abbiamo attuato un’ostetricia al servizio della donna, di tipo non interventistico e abbiamo quindi ristrutturato il reparto in modo da offrire alternative al parto tradizionale. Inoltre nella stanze del parto abbiamo introdottola musica, vengono sparsi nell’aria oli essenziali dal gradevole profumo. La famiglia appena formata inoltre trascorre il primo giorno in una speciale stanza famigliare detta del “bonding”, una camera da letto arredata in stile domestico, con un letto matrimoniale, quadri alle pareti, musica e piante, un luogo molto apprezzato dalle coppie.

Inoltre ci siamo dotati di una stanza dell’allattamento, dove la puerpera impara ad allattare con l’aiuto di infermiere del nido esperte e puo’ risolvere le possibili ansie dovute all’inesperienza’. I vantaggi della nascita in acqua sono molteplici e bisogna dire che la donna può decidere di lasciare la vasca in qualsiasi momento, se non dovesse trovarsi più a suo agio.

Innanzitutto è stata osservata una minore durata della prima fase del travaglio, che termina quando il collo dell`utero è completamente dilatato, mentre non ci sono differenze significative nella durata della fase espulsiva. Il travaglio è più breve grazie alla posizione semi-eretta nella vasca ma anche grazie all’effetto dell’acqua che favorisce la distenzione e l’elasticità del pavimento pelvico.

In secondo luogo non si effettua l’episiotomia di routin, ossia il piccolo taglio del perineo, ossia la zona tra la vagina e l’ano, eseguito fino a pochi anni fa.

Evitare l’episiotomia è possibile per effetto dell’acqua calda che favorisce una maggiore irrorazione sanguigna dei genitali e viene risparmiata anche alle donne al primo figlio. E’ possibile ridurre lacerazioni se l’ostetrica guida la donna nel non effettuare spinte troppo energiche e facendo in modo che l’espulsione non avvenga nel corso di un’unica contrazione, ma venga guidata in due tempi in modo che dapprima fuoriesca la testa e poi il corpo. Si tratta di una innovazione rispetto alla vecchia scuola ostetrica.

Re: IL PARTO naturale o cesareo?

Inviato: 01 nov 2015, 19:15
da carioca
Un altro vantaggio è l’effetto di attenuazione del dolore e quindi la minore richiesta di antidolorifici da parte delle donne. La sicurezza del neonato è garantita da un monitor subacqueo, senza fili, che viene collegato all’addome materno. Nel primo periodo il monitoraggio è intermittente, e diventa continuo durante l’espulsione.

Recentemente sono state espresse alcune riserve relative alla sicurezza dei neonati e al pericolo di contrarre infezioni, ma si tratta di casi sporadici, che non possono indurre che maggiore attenzione ai criteri di esclusione.

I vantaggi non si limitano alla clinica, bensì si espandono alla sfera psicologica: l’acqua, mantenuta calda a 37°C rilassa la muscolatura, le contrazioni risultano meno dolorose e la partoriente gode di un’ampia libertà di movimento. Inoltre immersa nel liquido muoversi è più facile in quanto diminuisce la forza di gravità. La sensazione è di sollievo, di leggerezza, l’acqua sostiene il peso del corpo.

La minore tensione muscolare è in grado di accelerare la dilatazione: le statistiche hanno evidenziato che i parti in acqua durano circa 90 minuti in meno degli altri. Si sente inoltre protetta e sicura, nel più completo rispetto della propria intimità. Inoltre la maggiore distenzione favorisce la produzione spontanea di “endorfine” gli ormoni del piacere che si contrappongono all’adrenalina, prodotta in situazioni di tensione e paura.

La donna è affiancata da un’ostetrica, mentre il ginecologo rimane, per così dire, dietro le quinte e interviene solo in caso di necessità. In questo modo l’esperienza viene vissuta in maniera attiva, soddisfacente e globale.

La partoriente e’ seguita da un team ostetrico che cerca di assecondare le sue richieste e preserva in tutti i modi l’intimità dell’evento nascita e il rapporto col nascituro. Questo team è disponibile 24 ore su 24 e si può scegliere il parto in acqua anche se il travaglio inizia in piena notte.

A Vipiteno oltre il 60% delle partorienti proviene non dal bacino d`utenza dell’ ospedale, mà da altre località, addirittura da altre province e regioni e la richiesta è così elevata che da cinque anni è disponibile una seconda vasca-parto.

Re: IL PARTO naturale o cesareo?

Inviato: 01 nov 2015, 23:08
da birba
amyupa ha scritto:La mia migliore amica dopo il parto naturale aveva detto che nonostante 12 ore di travaglio è stata l'esperienza piu bella della sua vita.....se potesse riviverla lo farebbe....e per il prossimo figlio sarà dinuovo cosi...naturale al 100%
il fatto di aver dovuto optare per il cesareo mi ha lasciato la consapevolezza che certe emozioni non le potrò provare mai...
E' vero, nasce tuo figlio...e l'emozione di vederlo...è la stessa...è una nascita, sia che avvenga in un modo, sia che avvenga in un altro...è l'emozione più forte che si possa provare...quando l'hanno tirato fuori, quando ho sentito la sua vocina, quando me lo hanno fatto vedere e me lo hanno avvicinato al viso perchè potessi dargli il benvenuto e baciarlo per la prima volta...ho pianto per l'emozione...un fiume in piena....ma, ne sono convinta, un parto naturale è un'esperienza diversa..non più bella o più brutta...diversa...è la natura...e mi dispiace di non avere potuto provare un'esperienza del genere...
...che si deve fare?! è andata così...come diceva Simon...si accetta e si va avanti...l'importante è che quel frugoletto che dorme di là nella sua culla stia bene...perchè è la cosa più importante al mondo!

Re: IL PARTO naturale o cesareo?

Inviato: 01 nov 2015, 23:24
da palmina
non so se avrei retto 12 ore, ma come hai fatto??? :shock: =D>
è vero che molte donne "condannano" chi partorisce con il cesareo ma secondo me è un'ottima cosa poter scegliere come partorire, non è da biasimare nemmeno chi vuole fare il tc per scelta, l'importante è che la futura mamma viva il tutto con serenità e tranquillità.

Re: IL PARTO naturale o cesareo?

Inviato: 02 nov 2015, 00:02
da swimma
E' la stessa cosa dell'anestesia per chi partorisce in modo naturale, se si può affrontare un parto naturale senza anestesia perchè alcune scelgono di farla? E' una scelta e se hai la possibilità di scegliere e ti spaventa dover partorire senza perchè dovresti rinunciarci? Se il tc ti da più tranquillità ed è a carico dello Stato (anche se poi paghi il dott. che lo esegue) perchè dovresti rinunciarci?

Re: IL PARTO naturale o cesareo?

Inviato: 02 nov 2015, 00:11
da alexia
Chi condanna le donne che fanno il cesareo?
Ma scherziamo?
Cosa bisognerebbe fare, il parto naturale a tutti i costi mettendo in pericolo la vita della mamma e del bambino?
Mah...che gente c'è in giro, che parla tanto per parlare!

Re: IL PARTO naturale o cesareo?

Inviato: 02 nov 2015, 18:50
da tartaruga
PARTO CESAREO: COME AVVIENE? LE NUOVE LINEE GUIDA
In quali casi è indicata l'operazione a cui si ricorre troppo spesso
Sono state pubblicate le nuove linee guida sul parto cesareo. Il documento, “Taglio cesareo: una scelta appropriata e consapevole – seconda parte”, messo a punto dall’Istituto Superiore di Sanità, è destinato al personale medico e corredato da una versione per le future mamme.

L’Italia è in testa alla classifica europea quanto a numero di cesarei: nel 2008 abbiamo raggiunto quota 38%, con punte del 60% di tagli cesarei in Campania.

Non sempre, però, l’operazione è la soluzione migliore. Nonostante lo spropositato ricorso che se ne fa, il cesareo non è privo di rischi e andrebbe eseguito solo in presenza di particolari condizioni:

-quando il feto è in posizione podalica al termine della gravidanza;
-se la placenta copre completamente o parzialmente il passaggio del feto nel canale del parto (placenta previa);
-se la futura mamma è diabetica e, contemporaneamente, il peso stimato del feto supera i 4,5 chili.

Esistono, poi, altri casi in cui è indicata l’operazione. Chiedi delucidazioni al tuo medico circa le diverse modalità di parto e le motivazioni di un eventuale cesareo.

Re: IL PARTO naturale o cesareo?

Inviato: 02 nov 2015, 18:52
da tartaruga
EPISIOTOMIA, PREVIENILA COSì
Cosa puoi fare per evitare il taglietto nei mesi prima del parto
Fino a una decina di anni fa, l’incisione del perineo era effettuata di routine, soprattutto al primo parto. Oggi le evidenze scientifiche raccomandano un ricorso molto più limitato, ma la probabilità di incorrervi è ancora elevata. Ecco alcune azioni preventive per arrivare al parto riducendo la possibilità di subire l’episiotomia.

Pre-parto: amico yoga
Acquisire consapevolezza del funzionamento del pavimento pelvico è la prima mossa per raggiungere l’obiettivo. Una zona “dimenticata” del corpo che diventa strategica al momento del parto. Nella pratica yoga la base del bacino, che sostiene la parte inferiore del tronco, è di fondamentale importanza persino per la respirazione. Nei corsi di accompagnamento alla nascita le posizioni yoga sono utili per imparare a riconoscere la zona del perineo, rilassare muscoli e mente e respirare in modo più ampio ed efficace. È consigliabile iniziare lo yoga nei primi mesi di gravidanza, ed è preferibile scegliere un corso in cui l’insegnante sia anche ostetrica.
Pipì stop
Un esercizio semplice che serve a individuare i muscoli del perineo consiste nell’interrompere a tratti il flusso di urina. Da evitare alla prima minzione del mattino va praticato, in ogni caso, sempre verso il termine dello svuotamento della vescica. Attenzione, però: l’esercizio va effettuato solo per “sentire” il perineo. Una volta individuata la muscolatura, ci si potrà allenare a contrarla, e quindi a rafforzarla, non più durante la minzione ma in altre situazioni, per esempio sedute o distese sul letto prima di addormentarsi.

Perineal care: massaggi perineali
Si tratta di semplici massaggi da effettuare con olio di mandorle (o burro di karité) nella zona del perineo. Vanno eseguiti per 5/10 minuti una volta al giorno a partire dalla 34ma settimana di gravidanza, al fine di rendere i tessuti più morbidi ed elastici.

Piano del parto
È uno strumento che inizia a diffondersi anche in Italia: in pratica si tratta di “mettere nero su bianco” i propri desideri e aspettative riguardo al parto e poi consegnare il documento ai responsabili dell’ospedale prescelto o anche alla Direzione Sanitaria. Tra i punti che è possibile specificare, l’incisione del perineo: si può ad esempio scrivere “chiedo di non essere sottoposta a episiotomia di routine”. Alcuni ospedali propongono la stesura del piano del parto, altri accettano il confronto e in ogni caso lo allegano alla cartella clinica. Il documento andrebbe comunque discusso con gli operatori dedicati all’accoglienza: un’occasione per chiarire quanto il punto nascita risponde alle proprie aspettative.

Scelta dell’ospedale giusto
Il tipo di assistenza offerta durante il parto può variare molto da una struttura all’altra. Potendo, quindi, è meglio sceglierne uno che non la effettui di routine (basta chiedere in che percentuale viene praticata) e che permetta un parto naturale nel rispetto dei tempi di ogni singola donna. A volte per evitarla è sufficiente che gli operatori attendano qualche minuto.

Consulenza di Manuela Molinari, ostetrica consultoriale di Mantova e consigliera del Direttivo dell’Associazione Scientifica Andira per la promozione di una assistenza appropriata in ostetricia, ginecologia e medicina perinatale