Re: Biopsia dell'endometrio con pipelle
Inviato: 17 giu 2016, 09:22
PROVOCARE UNA LESIONE ALLENDOMETRIO RADDOPPIA LE PERCENTUALI DI GRAVIDANZE NEI PAZIENTI CHE SI SOTTOPONGONO A FECONDAZIONE ASSISTITA.
Limpianto è un processo a vari livelli che presuppone il posizionamento e ladesione della blastocisti allendomentrio.
Questi eventi si verificano in un endometrio ricettivo, stimolato da estrogeni e progesterone.
A tuttoggi, limpianto è il maggior scoglio da superare nel processo della procreazione medicalmente assistita.
E per questo che vengono condotti numerosi e approfonditi studi atti a definire i markers biologici predittivi della possibilità di impianto.
E in tale contesto che si colloca il nostro studio sulla proteina Cx43 quale possibile parametro di una maggiore o minore possibilità di impianto.
Allo scopo di valutare il ruolo di questa proteina nellimpianto, sono state effettuate varie biopsie dellendometrio su 12 pazienti
con alle spalle numerosi tentativi falliti di pma, nel corso dei loro cicli mestruali non stimolati, precedenti a quello della fecondazione in vitro.
Il sorprendente risultato è stato che 11 di queste 12 pazienti, sono rimaste gravide in occasione del successivo tentativo.
Con il presente studio, abbiamo effettuato un approfondimento di questo fenomeno, tentando di capire se provocare
una lesione allendometrio possa aumentare la sua ricettività nei confronti della blastocisti che deve impiantarsi.
MATERIALI E METODI DI RICERCA
Lo studio è stato condotto su 134 pazienti, con buona risposta ovarica alle stimolazioni ormonali, che avevano fallito uno o più cicli di fecondazione in vitro con trasferimento dellembrione.
Queste pazienti sono state divise in due gruppi.
Il gruppo sperimentale, 45 donne, sottoposte a biopsia dellendometrio in ottava, dodicesima, ventunesima e ventiseiesima giornata del ciclo mestruale precedente a quello della fecondazione in vitro.
Il gruppo di controllo, 89 pazienti, non sottoposte a biopsia dellendometrio.
Per le biopsie è stato usato un catetere da biopsie (Pipelle de Cornier).
Le pazienti dei due gruppi sono state sottoposte, dal secondo al diciassettesimo giorno del ciclo, a soppressione dellattività ovarica tramite analogo del GnRH
(suprefact et similia) o acetato di triptorelina (decapeptyl et similia), indi a stimolazione della crescita follicolare con 150-225 UI di hMG ed infine,
con almeno due follicoli di grandezza uguale o superiore a 18 mm, a 10.000 UI di hCG per indurre la maturazione finale degli ovociti.
Gli ovociti sono stati prelevati 32-36 ore dopo la somministrazione di hMG con pick up ecoguidato e si è dato inizio alla fertilizzazione, ICSI in presenza di fattori maschili, FIVET negli altri casi.
Gli ovociti dotati di due pronuclei (2PN) 16-20 ore dopo la fertilizzazione, sono stati incubati per permetterne lulteriore sviluppo in 0,2 ml di mezzo di coltura.
Da 2 a 3 embrioni di 6-8 cellule sono stati trasferiti in utero in terza giornata.
Gli altri sono stati successivamente incubati nella coltura specifica per blastocisti, in attesa di verificare il loro sviluppo in quinta e sesta giornata.
78 pazienti hanno ricevuto il transfer degli embrioni di 6-8 cellule in terza giornata.
37 di queste pazienti hanno ricevuto un ulteriore transfer di una blastocisti in quinta o sesta giornata (doppio transfer).
19 pazienti hanno ricevuto solo un transfer di 2 blastocisti.
Il numero degli embrioni trasferiti e le modalità del transfer ( terza giornata, quinta-sesta o entrambe), sono state decise in base alla loro disponibilità, età della paziente e sua storia clinica.
Si è intesa come gravidanza clinica, la presenza di un sacco gestazionale intrauterino con polo embrionario diagnosticata mediante ecografia con sonda vaginale.
Limpianto è un processo a vari livelli che presuppone il posizionamento e ladesione della blastocisti allendomentrio.
Questi eventi si verificano in un endometrio ricettivo, stimolato da estrogeni e progesterone.
A tuttoggi, limpianto è il maggior scoglio da superare nel processo della procreazione medicalmente assistita.
E per questo che vengono condotti numerosi e approfonditi studi atti a definire i markers biologici predittivi della possibilità di impianto.
E in tale contesto che si colloca il nostro studio sulla proteina Cx43 quale possibile parametro di una maggiore o minore possibilità di impianto.
Allo scopo di valutare il ruolo di questa proteina nellimpianto, sono state effettuate varie biopsie dellendometrio su 12 pazienti
con alle spalle numerosi tentativi falliti di pma, nel corso dei loro cicli mestruali non stimolati, precedenti a quello della fecondazione in vitro.
Il sorprendente risultato è stato che 11 di queste 12 pazienti, sono rimaste gravide in occasione del successivo tentativo.
Con il presente studio, abbiamo effettuato un approfondimento di questo fenomeno, tentando di capire se provocare
una lesione allendometrio possa aumentare la sua ricettività nei confronti della blastocisti che deve impiantarsi.
MATERIALI E METODI DI RICERCA
Lo studio è stato condotto su 134 pazienti, con buona risposta ovarica alle stimolazioni ormonali, che avevano fallito uno o più cicli di fecondazione in vitro con trasferimento dellembrione.
Queste pazienti sono state divise in due gruppi.
Il gruppo sperimentale, 45 donne, sottoposte a biopsia dellendometrio in ottava, dodicesima, ventunesima e ventiseiesima giornata del ciclo mestruale precedente a quello della fecondazione in vitro.
Il gruppo di controllo, 89 pazienti, non sottoposte a biopsia dellendometrio.
Per le biopsie è stato usato un catetere da biopsie (Pipelle de Cornier).
Le pazienti dei due gruppi sono state sottoposte, dal secondo al diciassettesimo giorno del ciclo, a soppressione dellattività ovarica tramite analogo del GnRH
(suprefact et similia) o acetato di triptorelina (decapeptyl et similia), indi a stimolazione della crescita follicolare con 150-225 UI di hMG ed infine,
con almeno due follicoli di grandezza uguale o superiore a 18 mm, a 10.000 UI di hCG per indurre la maturazione finale degli ovociti.
Gli ovociti sono stati prelevati 32-36 ore dopo la somministrazione di hMG con pick up ecoguidato e si è dato inizio alla fertilizzazione, ICSI in presenza di fattori maschili, FIVET negli altri casi.
Gli ovociti dotati di due pronuclei (2PN) 16-20 ore dopo la fertilizzazione, sono stati incubati per permetterne lulteriore sviluppo in 0,2 ml di mezzo di coltura.
Da 2 a 3 embrioni di 6-8 cellule sono stati trasferiti in utero in terza giornata.
Gli altri sono stati successivamente incubati nella coltura specifica per blastocisti, in attesa di verificare il loro sviluppo in quinta e sesta giornata.
78 pazienti hanno ricevuto il transfer degli embrioni di 6-8 cellule in terza giornata.
37 di queste pazienti hanno ricevuto un ulteriore transfer di una blastocisti in quinta o sesta giornata (doppio transfer).
19 pazienti hanno ricevuto solo un transfer di 2 blastocisti.
Il numero degli embrioni trasferiti e le modalità del transfer ( terza giornata, quinta-sesta o entrambe), sono state decise in base alla loro disponibilità, età della paziente e sua storia clinica.
Si è intesa come gravidanza clinica, la presenza di un sacco gestazionale intrauterino con polo embrionario diagnosticata mediante ecografia con sonda vaginale.