PER CHI DA FUORI CI LEGGE E CI GIUDICA
Inviato: 18 giu 2011, 15:27
Apro questo topic per dare un messaggio chiaro, nell'eventualità in cui qualcuno da fuori ci stia davvero leggendo.
Poco importa se sia per curiosità o per indagare...Cari signori queste siamo noi, le donne di questo forum.
Voglio partire da una citazione , dall'inizio di uno splendido libro di Concita de Gregorio che si intitola " Malamore - Esercizi di resistenza al dolore " :
"Le donne provano la temperatura del ferro da stiro toccandolo. Brucia ma non si bruciano. Respirano forte quando l’ostetrica dice “non urli, non è mica la prima”. Imparano a cantare piangendo, a sciare con le ossa rotte. Portano i figli in braccio per giorni in certe traversate del deserto, dei mari sui barconi, della città a piedi su e giù per gli autobus. Le donne hanno più confidenza col dolore. E’ un compagno di vita, è un nemico tanto familiare da essere quasi amico. Ci si vive, è normale. Strillare disperde le energie, lamentarsi non serve. Trasformarlo, invece: ecco cosa serve. Trasformare il dolore in forza. E’ una lezione antica, una sapienza muta e segreta: ciascuna lo sa.
Maria Malibran, leggendario mezzosoprano, che impara a nascondere le lacrime durante le terribili lezioni di canto inflitte dal padre. Denise Karbon che scia ingessata, Vanessa Ferrari che volteggia con una frattura al piede. La prostituta bambina che chiude gli occhi e pensa al prato della sua casa nei campi. La giovane donna che si lascia insultare e picchiare dal suo uomo perché pensa che quella sua violenza sia una debolezza: pensa di capirne le ragioni, di poterle governare, alla fine. Le migliaia, milioni di donne che vivono ogni giorno sul crinale di un baratro e che, anziché sottrarsi quando possono, ci passeggiano in equilibrio"
Io, come tante di noi qui, sono una di queste donne. Una donna che con il dolore ha convissuto, che ha imparato che fa parte della vita. E' il dolore che mi ha fatto arrivare qui. Perchè tutte queste donne, proprio come noi, hanno infondo una
cosa in comune. AMANO. E vogliono amare. Vogliono amare un figlio, che malattie, errori o sorte hanno negato.
Nessuna di noi, signori che ci leggete , è una vip che fa questo percorso scegliendolo. Per noi comuni mortali, è il percorso che ci sceglie. E' la nostra unica speranza. Perchè, che ci crediate o no, noi senza l'amore di un figlio non vogliamo nè possiamo vivere. Vogliamo lasciare su questa terra il bene più prezioso. Qualcuno che viva oltre noi, e che continui ad amarci quando non ci saremo più. Noi non vogliamo infrangere leggi o sfidarvi. Noi vogliamo solo che almeno una parte di mondo capisca che per una donna un figlio non è qualcosa a cui si può rinunciare. Tutte noi, infondo, abbiamo diritto di provare cosa sia l'amore eterno e imprescindibile. Quell'amore che solo ad un figlio possiamo dare senza aver paura di riceverlo o meno. Non ci etichettate come delle streghe create dalla scienza moderna. Noi che come streghe siamo state bruciate, che abbiamo lottato per votare, bruciato reggiseni in piazza per portare le minigonne, abbiamo lottato per poter divorziare e anche per poter abortire. E ancora oggi lottiamo perchè una gonna troppo corta non debba mai essere l'attenuante di uno stupro. Lottiamo...da sempre e noi, poche sfortunate, lottiamo anche per essere madri.
Non è facile spiegare tutto questo ad un uomo in carriera che magari ha a casa una moglie e tre figli...
Ma vi chiedo un ultimo favore... cari signori che ci leggete, per un attimo chiudete gli occhi.
Adesso immaginate che a scrivere tutto questo sia stata vostra figlia.
Poco importa se sia per curiosità o per indagare...Cari signori queste siamo noi, le donne di questo forum.
Voglio partire da una citazione , dall'inizio di uno splendido libro di Concita de Gregorio che si intitola " Malamore - Esercizi di resistenza al dolore " :
"Le donne provano la temperatura del ferro da stiro toccandolo. Brucia ma non si bruciano. Respirano forte quando l’ostetrica dice “non urli, non è mica la prima”. Imparano a cantare piangendo, a sciare con le ossa rotte. Portano i figli in braccio per giorni in certe traversate del deserto, dei mari sui barconi, della città a piedi su e giù per gli autobus. Le donne hanno più confidenza col dolore. E’ un compagno di vita, è un nemico tanto familiare da essere quasi amico. Ci si vive, è normale. Strillare disperde le energie, lamentarsi non serve. Trasformarlo, invece: ecco cosa serve. Trasformare il dolore in forza. E’ una lezione antica, una sapienza muta e segreta: ciascuna lo sa.
Maria Malibran, leggendario mezzosoprano, che impara a nascondere le lacrime durante le terribili lezioni di canto inflitte dal padre. Denise Karbon che scia ingessata, Vanessa Ferrari che volteggia con una frattura al piede. La prostituta bambina che chiude gli occhi e pensa al prato della sua casa nei campi. La giovane donna che si lascia insultare e picchiare dal suo uomo perché pensa che quella sua violenza sia una debolezza: pensa di capirne le ragioni, di poterle governare, alla fine. Le migliaia, milioni di donne che vivono ogni giorno sul crinale di un baratro e che, anziché sottrarsi quando possono, ci passeggiano in equilibrio"
Io, come tante di noi qui, sono una di queste donne. Una donna che con il dolore ha convissuto, che ha imparato che fa parte della vita. E' il dolore che mi ha fatto arrivare qui. Perchè tutte queste donne, proprio come noi, hanno infondo una
cosa in comune. AMANO. E vogliono amare. Vogliono amare un figlio, che malattie, errori o sorte hanno negato.
Nessuna di noi, signori che ci leggete , è una vip che fa questo percorso scegliendolo. Per noi comuni mortali, è il percorso che ci sceglie. E' la nostra unica speranza. Perchè, che ci crediate o no, noi senza l'amore di un figlio non vogliamo nè possiamo vivere. Vogliamo lasciare su questa terra il bene più prezioso. Qualcuno che viva oltre noi, e che continui ad amarci quando non ci saremo più. Noi non vogliamo infrangere leggi o sfidarvi. Noi vogliamo solo che almeno una parte di mondo capisca che per una donna un figlio non è qualcosa a cui si può rinunciare. Tutte noi, infondo, abbiamo diritto di provare cosa sia l'amore eterno e imprescindibile. Quell'amore che solo ad un figlio possiamo dare senza aver paura di riceverlo o meno. Non ci etichettate come delle streghe create dalla scienza moderna. Noi che come streghe siamo state bruciate, che abbiamo lottato per votare, bruciato reggiseni in piazza per portare le minigonne, abbiamo lottato per poter divorziare e anche per poter abortire. E ancora oggi lottiamo perchè una gonna troppo corta non debba mai essere l'attenuante di uno stupro. Lottiamo...da sempre e noi, poche sfortunate, lottiamo anche per essere madri.
Non è facile spiegare tutto questo ad un uomo in carriera che magari ha a casa una moglie e tre figli...
Ma vi chiedo un ultimo favore... cari signori che ci leggete, per un attimo chiudete gli occhi.
Adesso immaginate che a scrivere tutto questo sia stata vostra figlia.