Procreazione medicalmente assistita: donazione di ovuli e co
Inviato: 25 feb 2015, 11:28
Procreazione medicalmente assistita: donazione di ovuli e costi, quanti problemi…
Ci vorrà tempo per far sì che i nuovi nati con la fecondazione eterologa in Italia, siano completamente “italiani”.
Le donne italiane non donano ovociti e le Asl si devono adattare. I figli dell’eterologa, in Italia, sono quindi per ora per metà “stranieri”. Almeno quelli concepiti nei centri pubblici.
Un documento messo a punto dal tavolo tecnico delle Regioni sulla procreazione medicalmente assistita (pma) che sarà inviato agli assessori regionali, propone delle soluzioni per far fronte al problema della carenza di gameti per la fecondazione eterologa, soprattutto di ovociti femminili. Fino ad ora i vari Centri per la pma hanno deciso di rivolgersi a banche di gameti estere per ovviare a questo problema.
Un pacchetto di ovociti importati, inclusi il trasporto, costa da 2.800 e 3.500 euro, a carico della coppia committente che deve inoltre pagare il ticket per l’eterologa (circa 200 euro). A conti fatti, in questi casi, sembrerebbe quindi più conveniente rivolgersi a cliniche estere. Questi viaggi invece, facendo tornare l’eterologa legale in Italia, sarebbero dovuti cessare.
Per incentivare alla donazione in Italia, si potrebbe prevedere un “premio di solidarietà” per coloro che decidono di donare e stabilire delle facilitazioni per le pazienti che, sottoponendosi a fecondazione omologa, volessero donare parte degli ovociti, come per esempio l’eliminazione del pagamento del ticket previsto e un percorso di priorità in lista d’attesa.
Il tavolo tecnico delle Regioni sulla procreazione medicalmente assistita (pma) nell’ultima riunione ha preso atto delle difficoltà: «Non possiamo fingere – dice il coordinatore, l’andrologo veneto Carlo Foresta-. Il nodo va districato. Come? Magari con la creazione di banche in Italia sul modello di quelle europee. Bisogna uniformare i criteri di donazione, ad esempio la raccolta e la ricompensa alle volontarie». In vari Paesi Ue è previsto per le donne donatrici volontarie un rimborso per le giornate lavorative perse (dagli 850 euro in Spagna ai circa 1000 euro in Grecia). In altri paesi, poi, le banche di gameti offrono anche la possibilità di preservare i propri gameti gratuitamente, in vista di gravidanze future, a fronte della donazione di alcuni ovociti per l’eterologa.
Ci vorrà tempo per far sì che i nuovi nati con la fecondazione eterologa in Italia, siano completamente “italiani”.
Le donne italiane non donano ovociti e le Asl si devono adattare. I figli dell’eterologa, in Italia, sono quindi per ora per metà “stranieri”. Almeno quelli concepiti nei centri pubblici.
Un documento messo a punto dal tavolo tecnico delle Regioni sulla procreazione medicalmente assistita (pma) che sarà inviato agli assessori regionali, propone delle soluzioni per far fronte al problema della carenza di gameti per la fecondazione eterologa, soprattutto di ovociti femminili. Fino ad ora i vari Centri per la pma hanno deciso di rivolgersi a banche di gameti estere per ovviare a questo problema.
Un pacchetto di ovociti importati, inclusi il trasporto, costa da 2.800 e 3.500 euro, a carico della coppia committente che deve inoltre pagare il ticket per l’eterologa (circa 200 euro). A conti fatti, in questi casi, sembrerebbe quindi più conveniente rivolgersi a cliniche estere. Questi viaggi invece, facendo tornare l’eterologa legale in Italia, sarebbero dovuti cessare.
Per incentivare alla donazione in Italia, si potrebbe prevedere un “premio di solidarietà” per coloro che decidono di donare e stabilire delle facilitazioni per le pazienti che, sottoponendosi a fecondazione omologa, volessero donare parte degli ovociti, come per esempio l’eliminazione del pagamento del ticket previsto e un percorso di priorità in lista d’attesa.
Il tavolo tecnico delle Regioni sulla procreazione medicalmente assistita (pma) nell’ultima riunione ha preso atto delle difficoltà: «Non possiamo fingere – dice il coordinatore, l’andrologo veneto Carlo Foresta-. Il nodo va districato. Come? Magari con la creazione di banche in Italia sul modello di quelle europee. Bisogna uniformare i criteri di donazione, ad esempio la raccolta e la ricompensa alle volontarie». In vari Paesi Ue è previsto per le donne donatrici volontarie un rimborso per le giornate lavorative perse (dagli 850 euro in Spagna ai circa 1000 euro in Grecia). In altri paesi, poi, le banche di gameti offrono anche la possibilità di preservare i propri gameti gratuitamente, in vista di gravidanze future, a fronte della donazione di alcuni ovociti per l’eterologa.