Esami: dosaggi ormonali
Inviato: 23 giu 2015, 16:25
Il dosaggio ormonale consente di quantificare la concentrazione le sangue di sostanze prodotte dalle ghiandole endocrine. Dosare queste sostanze permette di stabilire se queste ghiandole funzionano correttamente.
Il punto di partenza della produzione di ormoni è l'ipotalamo, ghiandola posta alla base del cervello, che, tra le varie funzioni che ha, controlla l'ipofisi, la quale a cascata ha effetto sulle ghiandole (ovaie, testicoli, tiroide) oppure sull'intero organismo.
Ogni ormone ha un bersaglio, ovvero una ghiandola o un apparato sul quale agisce e di cui stimola l'attività.
FSH e LH (gonadotropine)
La produzione di questi due ormoni è praticamente assente nel bambino e inizia nel periodo immediatamente precedente la pubertà. In quel periodo l'FSH prevale sull'LH, mentre dopo lo sviluppo si avrà, in condizioni normali, un rapporto inverso.
L'inizio della produzione da parte dell'ipofisi di questi due ormoni è il meccanismo in base al quale inizieranno lo sviluppo sessuale e la fertilità.
L'FSH (ormone follicolo stimolante) e l'LH (ormone luteinizzante) operano in associazione, sia in riferimento alla funzione ovarica che a quella testicolare. I due ormoni hanno azioni diverse ma sono entrambi necessari per la spermatogenesi, l'ovulazione e la sintesi degli ormoni maschili e femminili.
Nell’uomo l’FSH ha la funzione di iniziare la spermatogenesi, mentre l’LH stimola la produzione del testosterone da parte delle cellule di Leydig, che si trovano nei testicoli.
Nella donna invece l’FSH determina la crescita dei follicoli, mentre l’LH, innalzandosi, provoca la maturazione dell’ovocita e la rottura del follicolo, il quale diventa poi corpo luteo. Il corpo luteo produrrà progesterone per circa due settimane, importante per garantire l''impianto dell'ovocita fecondato e sostenere la gravidanza. Il corpo luteo dopo questo periodo, se non c'è stata fecondazione, subisce una involuzione, a seguito della quale arriva la mestruazione. Se invece avvengono la fecondazione e l'impianto un altro ormone, il beta HCG o gonadotropina corionica, lo mantengono in condizione gravidica.
L’FSH, dosato in seconda o terza giornata del ciclo, può dare indicazioni sulla riserva ovarica. Altri indicatori utilizzati sono l’estradiolo e l’inibina, anche se studi recenti hanno dimostrato che il più precoce indicatore in tal senso è il dosaggio dell’AMH (ormone antimulleriano).
Il dosaggio delle gonadotropine è utile per la valutazione del funzionamento delle gonadi, sia nell’uomo che nella donna (disturbi sulla regolarità del ciclo, sulla funzione sessuale e sulla capacità riproduttiva, nonché sull’insorgenza della condizione di menopausa).
L’analisi viene effettuata sul sangue e non necessita digiuno.
Valori normali
FSH
Uomo: 1.0 – 12.0 mUI/ml
Donna: fase follicolare 3.0 – 12.0 mUI/ml
picco ovulatorio 8.0 – 22.0 mUI/ml
fase luteinica 2.0 – 12.0 mUI/ml
menopausa >35 mUI/ml
LH
Uomo: 1.5 – 9.0 mUI/ml
Donna: fase follicolare 1.8 – 13.0 mUI/ml
picco ovulatorio 15.0 – 50.0 mUI/ml
fase luteinica 0.7 – 14.0 mUI/ml
menopausa >20 mUI/ml
Il punto di partenza della produzione di ormoni è l'ipotalamo, ghiandola posta alla base del cervello, che, tra le varie funzioni che ha, controlla l'ipofisi, la quale a cascata ha effetto sulle ghiandole (ovaie, testicoli, tiroide) oppure sull'intero organismo.
Ogni ormone ha un bersaglio, ovvero una ghiandola o un apparato sul quale agisce e di cui stimola l'attività.
FSH e LH (gonadotropine)
La produzione di questi due ormoni è praticamente assente nel bambino e inizia nel periodo immediatamente precedente la pubertà. In quel periodo l'FSH prevale sull'LH, mentre dopo lo sviluppo si avrà, in condizioni normali, un rapporto inverso.
L'inizio della produzione da parte dell'ipofisi di questi due ormoni è il meccanismo in base al quale inizieranno lo sviluppo sessuale e la fertilità.
L'FSH (ormone follicolo stimolante) e l'LH (ormone luteinizzante) operano in associazione, sia in riferimento alla funzione ovarica che a quella testicolare. I due ormoni hanno azioni diverse ma sono entrambi necessari per la spermatogenesi, l'ovulazione e la sintesi degli ormoni maschili e femminili.
Nell’uomo l’FSH ha la funzione di iniziare la spermatogenesi, mentre l’LH stimola la produzione del testosterone da parte delle cellule di Leydig, che si trovano nei testicoli.
Nella donna invece l’FSH determina la crescita dei follicoli, mentre l’LH, innalzandosi, provoca la maturazione dell’ovocita e la rottura del follicolo, il quale diventa poi corpo luteo. Il corpo luteo produrrà progesterone per circa due settimane, importante per garantire l''impianto dell'ovocita fecondato e sostenere la gravidanza. Il corpo luteo dopo questo periodo, se non c'è stata fecondazione, subisce una involuzione, a seguito della quale arriva la mestruazione. Se invece avvengono la fecondazione e l'impianto un altro ormone, il beta HCG o gonadotropina corionica, lo mantengono in condizione gravidica.
L’FSH, dosato in seconda o terza giornata del ciclo, può dare indicazioni sulla riserva ovarica. Altri indicatori utilizzati sono l’estradiolo e l’inibina, anche se studi recenti hanno dimostrato che il più precoce indicatore in tal senso è il dosaggio dell’AMH (ormone antimulleriano).
Il dosaggio delle gonadotropine è utile per la valutazione del funzionamento delle gonadi, sia nell’uomo che nella donna (disturbi sulla regolarità del ciclo, sulla funzione sessuale e sulla capacità riproduttiva, nonché sull’insorgenza della condizione di menopausa).
L’analisi viene effettuata sul sangue e non necessita digiuno.
Valori normali
FSH
Uomo: 1.0 – 12.0 mUI/ml
Donna: fase follicolare 3.0 – 12.0 mUI/ml
picco ovulatorio 8.0 – 22.0 mUI/ml
fase luteinica 2.0 – 12.0 mUI/ml
menopausa >35 mUI/ml
LH
Uomo: 1.5 – 9.0 mUI/ml
Donna: fase follicolare 1.8 – 13.0 mUI/ml
picco ovulatorio 15.0 – 50.0 mUI/ml
fase luteinica 0.7 – 14.0 mUI/ml
menopausa >20 mUI/ml