Esami: pap test
Inviato: 24 giu 2015, 22:34
Il pap test è un esame molto importante per la diagnosi precoce del tumore al collo dell’utero.
Questo tipo di tumore ha uno sviluppo piuttosto lento, per cui la diagnosi precoce consente la cura e la preservazione dell’apparato.
Dall’esame del campione prelevato è possibile raccogliere diverse informazioni, come la presenza di lesioni precancerose e diagnosticare un tipo di infezione virale denominata HPV (papilloma virus), che fa parte di una famiglia molto estesa di virus, alcuni dei quali innocui per la donna. La ricerca recente ha però evidenziato che alcuni ceppi di questa famiglia sono responsabili del carcinoma uterino, in quanto sono in grado di trasferire il proprio DNA al nucleo delle cellule, che possono rispondere moltiplicandosi in modo errato. Molte tipologie di infezione da HPV tuttavia regrediscono senza causare problemi.
L’esame del campione prelevato per il test fornisce inoltre informazioni sull’equilibrio endocrino, poiché gli ormoni influiscono sullo sviluppo endometriale.
Possono infine essere evidenziate eventuali infezioni batteriche o micotiche.
Il tumore dell’utero si sviluppa a partire dalla crescita incontrollata di alcune cellule. Fattori di rischio principali sono i rapporti sessuali non protetti, disequilibri ormonali e problemi immunitari. Alcune tipologie di tumore (principalmente quelli del collo dell’utero) hanno incidenza particolare tra le donne giovani, altre (tipicamente quelli dell’endometrio) riguardano per lo più le donne più mature. L’inizio della malattia è completamente asintomatico e solo in un secondo momento si possono avvertire sintomi, come presenza di sangue nelle urine e dolori al basso ventre o alla schiena. Rimane quindi particolarmente importante la prevenzione e la diagnosi precoce.
Il pap test si basa sull’osservazione al microscopio delle alterazioni cellulari, studiate a partire da un campione. Il prelevamento di tale campione dura pochi minuti ed è indolore.
La donna viene fatta sdraiare sul lettino ginecologico, dopo di che viene inserito lo speculum per dilatare l’apertura. Il medico preleva quindi piccole quantità di muco dal collo dell’utero e dal canale cervicale mediante uno speciale spazzolino. Il campione così prelevato si esamina in laboratorio.
Nel corso del tempo la modalità di descrizione dei risultati ha subito una evoluzione, passando dall’utilizzo di scale numeriche a descrizione. E’ molto importante che il referto venga interpretato da un medico, che sarà in grado di prescrivere ulteriori esami nel caso in cui il pap test evidenzi alterazioni sospette. Non è infatti certo che un’eventuale presenza di alcune infezioni (come l’HPV) conduca necessariamente allo sviluppo del carcinoma uterino. In molti casi anzi, specialmente in giovani donne, si assiste alla regressione spontanea. Questo non significa però che si debba sottovalutare l’importanza della diagnosi, che rimane basilare per l’eventuale cura in epoca precoce. La permanenza della malattia, in assenza di cure, infatti può ritardare o impedire la guarigione spontanea delle lesioni. Attualmente si stanno sviluppando vaccini in grado di prevenire l’infezione.
Questo tipo di tumore ha uno sviluppo piuttosto lento, per cui la diagnosi precoce consente la cura e la preservazione dell’apparato.
Dall’esame del campione prelevato è possibile raccogliere diverse informazioni, come la presenza di lesioni precancerose e diagnosticare un tipo di infezione virale denominata HPV (papilloma virus), che fa parte di una famiglia molto estesa di virus, alcuni dei quali innocui per la donna. La ricerca recente ha però evidenziato che alcuni ceppi di questa famiglia sono responsabili del carcinoma uterino, in quanto sono in grado di trasferire il proprio DNA al nucleo delle cellule, che possono rispondere moltiplicandosi in modo errato. Molte tipologie di infezione da HPV tuttavia regrediscono senza causare problemi.
L’esame del campione prelevato per il test fornisce inoltre informazioni sull’equilibrio endocrino, poiché gli ormoni influiscono sullo sviluppo endometriale.
Possono infine essere evidenziate eventuali infezioni batteriche o micotiche.
Il tumore dell’utero si sviluppa a partire dalla crescita incontrollata di alcune cellule. Fattori di rischio principali sono i rapporti sessuali non protetti, disequilibri ormonali e problemi immunitari. Alcune tipologie di tumore (principalmente quelli del collo dell’utero) hanno incidenza particolare tra le donne giovani, altre (tipicamente quelli dell’endometrio) riguardano per lo più le donne più mature. L’inizio della malattia è completamente asintomatico e solo in un secondo momento si possono avvertire sintomi, come presenza di sangue nelle urine e dolori al basso ventre o alla schiena. Rimane quindi particolarmente importante la prevenzione e la diagnosi precoce.
Il pap test si basa sull’osservazione al microscopio delle alterazioni cellulari, studiate a partire da un campione. Il prelevamento di tale campione dura pochi minuti ed è indolore.
La donna viene fatta sdraiare sul lettino ginecologico, dopo di che viene inserito lo speculum per dilatare l’apertura. Il medico preleva quindi piccole quantità di muco dal collo dell’utero e dal canale cervicale mediante uno speciale spazzolino. Il campione così prelevato si esamina in laboratorio.
Nel corso del tempo la modalità di descrizione dei risultati ha subito una evoluzione, passando dall’utilizzo di scale numeriche a descrizione. E’ molto importante che il referto venga interpretato da un medico, che sarà in grado di prescrivere ulteriori esami nel caso in cui il pap test evidenzi alterazioni sospette. Non è infatti certo che un’eventuale presenza di alcune infezioni (come l’HPV) conduca necessariamente allo sviluppo del carcinoma uterino. In molti casi anzi, specialmente in giovani donne, si assiste alla regressione spontanea. Questo non significa però che si debba sottovalutare l’importanza della diagnosi, che rimane basilare per l’eventuale cura in epoca precoce. La permanenza della malattia, in assenza di cure, infatti può ritardare o impedire la guarigione spontanea delle lesioni. Attualmente si stanno sviluppando vaccini in grado di prevenire l’infezione.