la FIVET
Inviato: 21 lug 2015, 22:48
La FIVET (fecondazione in vitro e embrio transfer) è una tecnica di fecondazione di secondo livello, che consiste nell'inseminazione degli ovociti all'esterno del corpo della donna e nel trasferimento degli embrioni ottenuti in utero.
Viene largamente utilizzata da circa 20 anni (la prima gravidanza ottenuta con FIVET risale al 1978).
La FIVET è molto utile nei casi in cui non c'è pervietà delle tube (le tube non sono libere), quando il liquido seminale presenta problematiche medio gravi e nei casi in cui le tecniche di primo livello (la IUI) non abbiano avuto successo.
La prima fase della tecnica consiste nell'induzione della crescita follicolare multipla. Ottenere più follicoli (e quindi più ovociti) è infatti molto importante al fine di poter selezionare gli embrioni migliori per il transfer. Nella FIVET, a differenza di quanto accade per la IUI, è possibile controllare il numero di embrioni trasferiti e quindi evitare il rischio di gravidanze plurime.
La crescita follicolare viene indotta farmacologicamente mediante somministrazione di gonadotropine, secondo diversi tipi di protocollo (vedi scheda), scelti in base alle caratteristiche della paziente. E' molto importante agire sui dosaggi del farmaco, perchè se da una parte è importante avere il massimo numero di follicoli possibili dall'altra va accuratamente evitato il rischio di iperstimolazione ovarica, che può creare grossi problemi.
Per evitare lo scoppio spontaneo dei follicoli e quindi l'ovulazione incontrollata viene soppressa l'attività ipofisaria somministrando dei farmaci diversi a seconda del tipo di protocollo: nel protocollo con agonista la soppressione inizia prima della stimolazione e si protrae fino al prelievo ovocitario (pick up), nel protocollo con antagonista la soppressione viene iniziata quando i follicoli raggiungono una dimensione che li pone a rischio di ovulazione spontanea. I farmaci sono disponibili sia in dose da assumere giornalmente che in dose unica a rilascio lento.
Durante la fase di stimolazione la donna è sottoposta a una serie di controlli ecografici e a dosaggi dell'ormone beta estradiolo, per monitorare la crescita follicolare. Quando i follicoli raggiungono una dimensione idonea viene indotta l'ovulazione con la somministrazione di HCG.
Dopo 24/36 ore dall'induzione dell'ovulazione gli ovociti vengono prelevati mediante una procedura denominata pick up, eseguita generalmente per via transvaginale, ecoguidata. Il prelievo viene effettuato in anestesia locale o in leggera sedazione. In questo secondo caso è completamente indolore e consente alla donna di poter vivere il tutto con maggiore tranquillità.
Le ovaie vengono raggiunte da una sonda sulla quale è montato un ago per l'aspirazione dei follicoli, con il loro contenuto (liquido follicolare + ovociti).
Gli ovociti raccolti mediante il pick up vengono lavati e valutati (vedi scheda). Vengono poi posti in una provetta con il liquido seminale del partner trattato per aumentare la concentrazione di spermatozoi. Nella FIVET la fecondazione avviene liberamente, senza intervento da parte esterna. Occorre quindi che gli spermatozoi siano in grado di penetrare l'ovocita e di fecondarlo. Conseguentemente questo tipo di tecnica non è idoneo per coppie in cui il partner maschile soffre di un problema molto grave.
Viene largamente utilizzata da circa 20 anni (la prima gravidanza ottenuta con FIVET risale al 1978).
La FIVET è molto utile nei casi in cui non c'è pervietà delle tube (le tube non sono libere), quando il liquido seminale presenta problematiche medio gravi e nei casi in cui le tecniche di primo livello (la IUI) non abbiano avuto successo.
La prima fase della tecnica consiste nell'induzione della crescita follicolare multipla. Ottenere più follicoli (e quindi più ovociti) è infatti molto importante al fine di poter selezionare gli embrioni migliori per il transfer. Nella FIVET, a differenza di quanto accade per la IUI, è possibile controllare il numero di embrioni trasferiti e quindi evitare il rischio di gravidanze plurime.
La crescita follicolare viene indotta farmacologicamente mediante somministrazione di gonadotropine, secondo diversi tipi di protocollo (vedi scheda), scelti in base alle caratteristiche della paziente. E' molto importante agire sui dosaggi del farmaco, perchè se da una parte è importante avere il massimo numero di follicoli possibili dall'altra va accuratamente evitato il rischio di iperstimolazione ovarica, che può creare grossi problemi.
Per evitare lo scoppio spontaneo dei follicoli e quindi l'ovulazione incontrollata viene soppressa l'attività ipofisaria somministrando dei farmaci diversi a seconda del tipo di protocollo: nel protocollo con agonista la soppressione inizia prima della stimolazione e si protrae fino al prelievo ovocitario (pick up), nel protocollo con antagonista la soppressione viene iniziata quando i follicoli raggiungono una dimensione che li pone a rischio di ovulazione spontanea. I farmaci sono disponibili sia in dose da assumere giornalmente che in dose unica a rilascio lento.
Durante la fase di stimolazione la donna è sottoposta a una serie di controlli ecografici e a dosaggi dell'ormone beta estradiolo, per monitorare la crescita follicolare. Quando i follicoli raggiungono una dimensione idonea viene indotta l'ovulazione con la somministrazione di HCG.
Dopo 24/36 ore dall'induzione dell'ovulazione gli ovociti vengono prelevati mediante una procedura denominata pick up, eseguita generalmente per via transvaginale, ecoguidata. Il prelievo viene effettuato in anestesia locale o in leggera sedazione. In questo secondo caso è completamente indolore e consente alla donna di poter vivere il tutto con maggiore tranquillità.
Le ovaie vengono raggiunte da una sonda sulla quale è montato un ago per l'aspirazione dei follicoli, con il loro contenuto (liquido follicolare + ovociti).
Gli ovociti raccolti mediante il pick up vengono lavati e valutati (vedi scheda). Vengono poi posti in una provetta con il liquido seminale del partner trattato per aumentare la concentrazione di spermatozoi. Nella FIVET la fecondazione avviene liberamente, senza intervento da parte esterna. Occorre quindi che gli spermatozoi siano in grado di penetrare l'ovocita e di fecondarlo. Conseguentemente questo tipo di tecnica non è idoneo per coppie in cui il partner maschile soffre di un problema molto grave.