Genetica: la fibrosi cistica
Inviato: 31 lug 2015, 16:52
La fibrosi cistica è la malattia genetica grave a più alta diffusione.
Grazie alla ricerca, oggi è possibile, per i malati, avere un'aspettativa di vita di oltre 40 anni, mentre quando la malattia è stata scoperta i malati non superavano l'infanzia.
I bambini che nascono con questa malattia ereditano da entrambi i genitori (che sono portatori sani) un gene difettoso (il gene CFTR). In Italia c'è un portatore sano ogni 25 persone circa. Una coppia di portatori sani ha una probabilità del 25% ad ogni gravidanza di mettere al mondo un figlio malato di fibrosi cistica, una probabilità del 25% di mettere al mondo un figlio sano e una probabilità del 50% di generare un figlio portatore sano.
Un portatore sano conduce una vita perfettamente normale, dato che non sviluppa in nessun caso la malattia. Nella maggior parte dei casi è assolutamente ignaro di essere portatore.
E' chiaro che un individuo malato ha due genitori sicuramente portatori. Un portatore sano che non abbia figli malati invece può essere riconosciuto solo attraverso il test genetico, che si esegue sul DNA estratto da un campione di sangue. Il test può essere eseguito solo da laboratori specializzati ed è a carico del SSN per le persone che hanno un familiare affetto da fibrosi cistica. Negli altri casi è a carico del paziente. E' anche opportuno un colloquio con un genetista.
Il test è molto importante per le persone che hanno in famiglia un malato di fibrosi cistica, giacchè essi hanno una maggiore probabilità di essere portatori sani della malattia, ma può essere importante in generale per tutte le coppie che desiderano un figlio e desiderano sottoporsi ad uno screening per evitare malattie genetiche.
Il test indentifica circa l'80% delle mutazioni sul gene CTFR, per cui anche tra le persone che vengono definite "non portatrici" sussiste una piccola percentuale di probabilità di essere in realtà portatori. Pertanto un risultato certo al 100% si ha solo in caso di positività.
La diagnosi può essere fatta attraverso un test specifico, il test del sudore (data la caratteristica concentrazione salina), che viene prescritto in case di osservazione dei sintomi. Tuttavia in Italia è stato predisposto un programma di screening (neonatale, prenatale e come già detto preconcezionale), che consente una diagnosi precoce della malattia. Lo screening neonatale si esegue ormai su tutti i neonati nella maggior parte delle regioni italiane. Viene condotto un test di "sospetto della malattia" su una goccia di sangue. Nei casi di positività si passa all'esame del DNA, che verrà poi confermato col test del sudore a 20-30 giorni di vita del neonato. Questo consente una diagnosi precoce e l'avvio urgente delle procedure di cura.
E' poi possibile diagnosticare in epoca prenatale la malattia tramite i consueti test prenatali (amniocentesi o villocentesi), che però risulta efficace al 100% solo in caso di coppia di portatori.
La malattia colpisce indifferentemente maschi e femmine e ha un decorso diverso da persona a persona.
In ogni caso la malattia è cronica e va seguita presso un centro specializzato.
Grazie alla ricerca, oggi è possibile, per i malati, avere un'aspettativa di vita di oltre 40 anni, mentre quando la malattia è stata scoperta i malati non superavano l'infanzia.
I bambini che nascono con questa malattia ereditano da entrambi i genitori (che sono portatori sani) un gene difettoso (il gene CFTR). In Italia c'è un portatore sano ogni 25 persone circa. Una coppia di portatori sani ha una probabilità del 25% ad ogni gravidanza di mettere al mondo un figlio malato di fibrosi cistica, una probabilità del 25% di mettere al mondo un figlio sano e una probabilità del 50% di generare un figlio portatore sano.
Un portatore sano conduce una vita perfettamente normale, dato che non sviluppa in nessun caso la malattia. Nella maggior parte dei casi è assolutamente ignaro di essere portatore.
E' chiaro che un individuo malato ha due genitori sicuramente portatori. Un portatore sano che non abbia figli malati invece può essere riconosciuto solo attraverso il test genetico, che si esegue sul DNA estratto da un campione di sangue. Il test può essere eseguito solo da laboratori specializzati ed è a carico del SSN per le persone che hanno un familiare affetto da fibrosi cistica. Negli altri casi è a carico del paziente. E' anche opportuno un colloquio con un genetista.
Il test è molto importante per le persone che hanno in famiglia un malato di fibrosi cistica, giacchè essi hanno una maggiore probabilità di essere portatori sani della malattia, ma può essere importante in generale per tutte le coppie che desiderano un figlio e desiderano sottoporsi ad uno screening per evitare malattie genetiche.
Il test indentifica circa l'80% delle mutazioni sul gene CTFR, per cui anche tra le persone che vengono definite "non portatrici" sussiste una piccola percentuale di probabilità di essere in realtà portatori. Pertanto un risultato certo al 100% si ha solo in caso di positività.
La diagnosi può essere fatta attraverso un test specifico, il test del sudore (data la caratteristica concentrazione salina), che viene prescritto in case di osservazione dei sintomi. Tuttavia in Italia è stato predisposto un programma di screening (neonatale, prenatale e come già detto preconcezionale), che consente una diagnosi precoce della malattia. Lo screening neonatale si esegue ormai su tutti i neonati nella maggior parte delle regioni italiane. Viene condotto un test di "sospetto della malattia" su una goccia di sangue. Nei casi di positività si passa all'esame del DNA, che verrà poi confermato col test del sudore a 20-30 giorni di vita del neonato. Questo consente una diagnosi precoce e l'avvio urgente delle procedure di cura.
E' poi possibile diagnosticare in epoca prenatale la malattia tramite i consueti test prenatali (amniocentesi o villocentesi), che però risulta efficace al 100% solo in caso di coppia di portatori.
La malattia colpisce indifferentemente maschi e femmine e ha un decorso diverso da persona a persona.
In ogni caso la malattia è cronica e va seguita presso un centro specializzato.