Gruppo di studio: riserva ovarica
Inviato: 30 ago 2015, 12:21
Questo è un argomento molto complesso perchè non c'è un dato certo che ci dica esattamente quanto manca alla menopausa...
Si tratta di ormoni e quindi per loro caratteristica possono essere molto variabili e influenzati da diversi fattori.
Il mio consiglio è quello che tutte (soprattutto chi fa IUI perchè i gine non lo chiedono!) facciano un esame dell'AMH (ormone antimulleriano) in qualsiasi giorno del ciclo e almeno tre dosaggi di FSH (uno al mese per tre mesi) al terzo giorno del ciclo.
In questo modo si potrà avere una tendenza e sarà più facile capire se è bene darsi una mossa nei vari tentativi...
Vi riporto un po' di informazioni tecniche sulla riserva ovarica, ma consiglio di leggere sempre tutti i commenti ai vari post perchè spesso le cose si scoprono confrontandosi!
QUALI FATTORI POSSONO INFLUENZARE LA RISERVA OVARICA?
Il declino della riserva ovarica con il progredire delletà varia notevolmente da soggetto a soggetto per cui in alcuni casi possiamo avere condizioni di rapido esaurimento della stessa con conseguente drastica riduzione della fertilità anche in età relativamente giovane (già verso i 30 anni), mentre in altri essa tende a mantenersi più o meno stabile anche in età relativamente più avanzate. E quindi evidente che alcuni fattori sia di ordine genetico che di ordine acquisito (legati quindi a stati patologici e/o a stili di vita) possono in qualche modo influenzare la fertilità della donna.
Fattori Genetici.
I fattori di ordine genetico possono agire a vari livelli: da un lato determinano il pool ovocitario di partenza già a livello della vita fetale, dallaltro possono agire sui meccanismi di distruzione ovocitaria già prima della nascita e ancor più in epoca post-natale determinando una diversa velocità di esaurimento della riserva ovarica.
Numerosissimi studi hanno negli ultimi anni individuato un enorme numero di geni implicati nei meccanismi di regolazione della funzione ovarica cercando di identificare quelle alterazioni che possono principalmente entrare in gioco nelle condizioni di alterata e/o ridotta riserva ovarica. Al riguardo molti studi hanno preso in esame pazienti affette da menopausa precoce (condizione caratterizzata dallinsorgenza della menopausa prima dei 40 anni) ed hanno portato allidentificazione di alcune alterazioni genetiche che possono già oggi essere ricercate nel contesto della pratica clinica per caratterizzare queste pazienti, quali ad esempio la mutazione X fragile (FMR1).
Questa alterazione può essere presente in varie forme rappresentanti un diverso grado di espressione della stessa. Si va da forme cosidette complete che caratterizzano la vera e propria sindrome del X fragile in cui alla menopausa precoce si associano anche ulteriori alterazioni quali in primo luogo il ritardo mentale, a forme cosiddette intermedie e di pre-mutazione in cui lespressione dellalterazione genetica è più o meno parziale. E proprio in queste forme parziali ed in particolare nelle forme intermedie (in cui lalterazione è minima) che possiamo ritrovare un aumentato rischio di precoce riduzione della riserva ovarica che configura la condizione di premature ovarian aging (POA) definita da alcuni Autori e che nel complesso sembrerebbe interessare circa il 10% della popolazione.
Si tratta di ormoni e quindi per loro caratteristica possono essere molto variabili e influenzati da diversi fattori.
Il mio consiglio è quello che tutte (soprattutto chi fa IUI perchè i gine non lo chiedono!) facciano un esame dell'AMH (ormone antimulleriano) in qualsiasi giorno del ciclo e almeno tre dosaggi di FSH (uno al mese per tre mesi) al terzo giorno del ciclo.
In questo modo si potrà avere una tendenza e sarà più facile capire se è bene darsi una mossa nei vari tentativi...
Vi riporto un po' di informazioni tecniche sulla riserva ovarica, ma consiglio di leggere sempre tutti i commenti ai vari post perchè spesso le cose si scoprono confrontandosi!
QUALI FATTORI POSSONO INFLUENZARE LA RISERVA OVARICA?
Il declino della riserva ovarica con il progredire delletà varia notevolmente da soggetto a soggetto per cui in alcuni casi possiamo avere condizioni di rapido esaurimento della stessa con conseguente drastica riduzione della fertilità anche in età relativamente giovane (già verso i 30 anni), mentre in altri essa tende a mantenersi più o meno stabile anche in età relativamente più avanzate. E quindi evidente che alcuni fattori sia di ordine genetico che di ordine acquisito (legati quindi a stati patologici e/o a stili di vita) possono in qualche modo influenzare la fertilità della donna.
Fattori Genetici.
I fattori di ordine genetico possono agire a vari livelli: da un lato determinano il pool ovocitario di partenza già a livello della vita fetale, dallaltro possono agire sui meccanismi di distruzione ovocitaria già prima della nascita e ancor più in epoca post-natale determinando una diversa velocità di esaurimento della riserva ovarica.
Numerosissimi studi hanno negli ultimi anni individuato un enorme numero di geni implicati nei meccanismi di regolazione della funzione ovarica cercando di identificare quelle alterazioni che possono principalmente entrare in gioco nelle condizioni di alterata e/o ridotta riserva ovarica. Al riguardo molti studi hanno preso in esame pazienti affette da menopausa precoce (condizione caratterizzata dallinsorgenza della menopausa prima dei 40 anni) ed hanno portato allidentificazione di alcune alterazioni genetiche che possono già oggi essere ricercate nel contesto della pratica clinica per caratterizzare queste pazienti, quali ad esempio la mutazione X fragile (FMR1).
Questa alterazione può essere presente in varie forme rappresentanti un diverso grado di espressione della stessa. Si va da forme cosidette complete che caratterizzano la vera e propria sindrome del X fragile in cui alla menopausa precoce si associano anche ulteriori alterazioni quali in primo luogo il ritardo mentale, a forme cosiddette intermedie e di pre-mutazione in cui lespressione dellalterazione genetica è più o meno parziale. E proprio in queste forme parziali ed in particolare nelle forme intermedie (in cui lalterazione è minima) che possiamo ritrovare un aumentato rischio di precoce riduzione della riserva ovarica che configura la condizione di premature ovarian aging (POA) definita da alcuni Autori e che nel complesso sembrerebbe interessare circa il 10% della popolazione.