Tiroide e patologie: ipertiroidismo
Inviato: 05 set 2015, 18:51
Tiroide e patologie: ipertiroidismo (morbo di Graves-Basedow, gozzo nodulare tossico, morbo di Plummer, ipertiroidismo e gravidanza)
L’ipertiroidismo è una condizione caratterizzata dall’aumento di ormoni tiroidei in circolo e può essere di tre tipologie:
primario (dovuto ad una malattia della tiroide, come il morbo di Graves-Basedow)
secondario (dovuto in genere a un tumore ipofisario)
terziario (dovuto a eccessiva secrezione di TRH, il fattore di rilascio del TSH)
In ogni caso la condizione di ipertiroidismo provoca un aumento del consumo di ossigeno, da cui un aumento dell’attività cardiaca, dell’irritabilità, della produzione di calore. Le conseguenze sono perdita di peso, tremore delle mani, eccessiva sensibilità al calore, sudorazione. L’aumento del metabolismo porta poi tutta una serie di problematiche, come il riscaldamento della cute causato dalla vasodilatazione che il corpo utilizza per disperdere il calore. E’ spesso presente inoltre il gozzo, sintomo in comune con la condizione opposta, ossia con l’ipotiroidismo.
L’eccesso di ormoni in circolo causa poi astenia, fragilità dei capelli, che spesso tendono a cadere. Il sistema nervoso è fortemente influenzato, per cui compaiono insonnia, nervosismo e ansia, vomito. Frequente la tachicardia (che può sfociare in fibrillazione e quindi necessitare di immediato intervento) e l’ipertensione.
Completa il quadro della sintomatologia una irregolarità mestruale, problematiche di infertilità, negli uomini ginecomastia (anche se più rara), congiuntivite, epidermide sottile. Il sintomo tipico più evidente è l’esoftalmo, ossia una sporgenza eccessiva dei bulbi oculari, che può essere mono o bilaterale.
La complicazione più grave per quanto riguarda l’ipertiroidismo è la crisi tireotossica, ovvero un’aggravamento improvviso e contemporaneo dei sintomi, che si manifesta con febbre altissima, problemi gastrointestinali e fibrillazione. Il trattamento deve essere tempestivo, in quanto questo tipo di condizione può addirittura condurre alla morte del paziente.
I sintomi sono particolarmente evidenti nelle donne in gravidanza, per le quali l’ipertiroidismo può dare diversi effetti negativi. Si aggravano infatti ipertensione, anemia, problemi cardiaci, con conseguenze che possono essere la gestosi, il distacco placentare, l’aborto spontaneo, le malformazioni fetali, il parto prematuro, la nascita di bimbi sottopeso. Anche i neonati possono presentare problematiche tiroidee. Per questi motivi sarebbe opportuno che le pazienti che intendono avere una gravidanza potessero prima riuscire a raggiungere una situazione di controllo della malattia.
Come abbiamo detto può essere di più tipologie e quindi dipendere da più cause.
Il morbo di Graves-Basedow è di origine autoimmune. L’organismo produce delle immunoglobine (immunoglobine stimolanti la tiroide, TSI) o degli anticorpi (anticorpi stimolanti la tiroide, Tsab), che riproducono l’azione del TSH, stimolando la produzione di T3 e T4. Il soggetto tipico che contrae questa sindrome è una donna tra i 20 e i 40 anni e la causa è tuttora sconosciuta, anche se si suppone l’origine genetica, che scatena la reazione autoimmune, spesso a seguito di infezioni virali. Manifestazioni tipiche della malattia sono il gozzo, l’esoftalmo, dermopatia.
Il gozzo multinodulare tossico invece è diffuso anche tra gli uomini e riguarda solitamente soggetti più grandi di età e insorge a causa di un apporto di iodio insufficiente. La tiroide così è stimolata a iperprodurre e finisce per sconfinare nell’ipertiroidismo. E’ presente il gozzo e numerosi noduli.
Nel gozzo nodulare tossico, a differenza di quanto avviene nel multinodulare, l’iperfunzionamento riguarda solo una parte della ghiandola tioidea, che inizia a produrre più ormoni del necessario.
L’ipertiroidismo è una condizione caratterizzata dall’aumento di ormoni tiroidei in circolo e può essere di tre tipologie:
primario (dovuto ad una malattia della tiroide, come il morbo di Graves-Basedow)
secondario (dovuto in genere a un tumore ipofisario)
terziario (dovuto a eccessiva secrezione di TRH, il fattore di rilascio del TSH)
In ogni caso la condizione di ipertiroidismo provoca un aumento del consumo di ossigeno, da cui un aumento dell’attività cardiaca, dell’irritabilità, della produzione di calore. Le conseguenze sono perdita di peso, tremore delle mani, eccessiva sensibilità al calore, sudorazione. L’aumento del metabolismo porta poi tutta una serie di problematiche, come il riscaldamento della cute causato dalla vasodilatazione che il corpo utilizza per disperdere il calore. E’ spesso presente inoltre il gozzo, sintomo in comune con la condizione opposta, ossia con l’ipotiroidismo.
L’eccesso di ormoni in circolo causa poi astenia, fragilità dei capelli, che spesso tendono a cadere. Il sistema nervoso è fortemente influenzato, per cui compaiono insonnia, nervosismo e ansia, vomito. Frequente la tachicardia (che può sfociare in fibrillazione e quindi necessitare di immediato intervento) e l’ipertensione.
Completa il quadro della sintomatologia una irregolarità mestruale, problematiche di infertilità, negli uomini ginecomastia (anche se più rara), congiuntivite, epidermide sottile. Il sintomo tipico più evidente è l’esoftalmo, ossia una sporgenza eccessiva dei bulbi oculari, che può essere mono o bilaterale.
La complicazione più grave per quanto riguarda l’ipertiroidismo è la crisi tireotossica, ovvero un’aggravamento improvviso e contemporaneo dei sintomi, che si manifesta con febbre altissima, problemi gastrointestinali e fibrillazione. Il trattamento deve essere tempestivo, in quanto questo tipo di condizione può addirittura condurre alla morte del paziente.
I sintomi sono particolarmente evidenti nelle donne in gravidanza, per le quali l’ipertiroidismo può dare diversi effetti negativi. Si aggravano infatti ipertensione, anemia, problemi cardiaci, con conseguenze che possono essere la gestosi, il distacco placentare, l’aborto spontaneo, le malformazioni fetali, il parto prematuro, la nascita di bimbi sottopeso. Anche i neonati possono presentare problematiche tiroidee. Per questi motivi sarebbe opportuno che le pazienti che intendono avere una gravidanza potessero prima riuscire a raggiungere una situazione di controllo della malattia.
Come abbiamo detto può essere di più tipologie e quindi dipendere da più cause.
Il morbo di Graves-Basedow è di origine autoimmune. L’organismo produce delle immunoglobine (immunoglobine stimolanti la tiroide, TSI) o degli anticorpi (anticorpi stimolanti la tiroide, Tsab), che riproducono l’azione del TSH, stimolando la produzione di T3 e T4. Il soggetto tipico che contrae questa sindrome è una donna tra i 20 e i 40 anni e la causa è tuttora sconosciuta, anche se si suppone l’origine genetica, che scatena la reazione autoimmune, spesso a seguito di infezioni virali. Manifestazioni tipiche della malattia sono il gozzo, l’esoftalmo, dermopatia.
Il gozzo multinodulare tossico invece è diffuso anche tra gli uomini e riguarda solitamente soggetti più grandi di età e insorge a causa di un apporto di iodio insufficiente. La tiroide così è stimolata a iperprodurre e finisce per sconfinare nell’ipertiroidismo. E’ presente il gozzo e numerosi noduli.
Nel gozzo nodulare tossico, a differenza di quanto avviene nel multinodulare, l’iperfunzionamento riguarda solo una parte della ghiandola tioidea, che inizia a produrre più ormoni del necessario.