Infertilità maschile: le cause e le cure
Inviato: 25 set 2015, 22:41
Il varicocele, il fumo, l'obesità ma anche malattie a trasmissione sessuale come la clamidia e la gonorrea, possono minare la fertilità maschile. Nel 50% dei casi di mancata gravidanza il problema è attribuibile a lui. Dalla prevenzione alla diagnosi alle cure, il punto con l'esperto di OK Bruno Giammusso
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Per conoscere lo stato di salute della propria fertilità basta un semplice esame di laboratorio, ma le cause dell’infertilità maschile sono diverse e a volte dipendono anche da scorretti stili di vita o da patologie trascurate negli anni. Abbiamo affrontato l’argomento con l’esperto di OK, il professor Bruno Giammusso, Responsabile dell’Unità Operativa di Andrologia presso il Policlinico Morgagni di Catania. È anche Coordinatore Regionale della Società italiana di Andrologia
Quando si può parlare di infertilità?
Si parla di infertilità quando in una coppia che decide di avere un figlio, dopo 12 mesi di rapporti non protetti, non si verifica una gravidanza. Il consiglio è quindi di non allarmarsi se la gravidanza non arriva subito, nei primi mesi, perché un’attesa di un anno è nella norma. Se però la coppia ha superato i 35 anni è bene anticipare i tempi, sottoponendosi dopo 6-7 mesi a un esame specifico che valuti lo stato di fertilità dell’uomo.
L’infertilità maschile è responsabile del 50 per cento dei casi di mancata gravidanza, quando un tempo si pensava che la difficoltà di concepimento dipendesse principalmente dalla donna. Spesso si tende a confondere la fertilità con la virilità e a questo proposito occorre liberarsi da certi pregiudizi e agire tempestivamente sulle cause che impediscono il concepimento.
A quale esame occorre sottoporsi per valutare lo stato di fertilità?
L’esame di laboratorio che verifica lo stato di salute del liquido seminale è lo spermiogramma che valuta il numero, la mobilità e la forma degli spermatozoi. Se il numero degli spermatozoi è inferiore ai 15 milioni per ml, o se il numero di spermatozoi dotati di motilità progressiva è inferiore al 32% del totale, o se una percentuale di spermatozoi inferiore al 4% del totale ha una forma alterata, allora ci si orienta verso un disturbo della fertilità maschile. È bene ricordare che tali alterazioni dei parametri spermatici riducono la probabilità di gravidanza, ma non la rendono impossibile, se non nei casi di assenza completa di spermatozoi (azoospermia).
In caso di infertilità maschile non curabile si può optare per la fecondazione assistita: l’inseminazione intrauterina o l’inseminazione in vitro.
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Per conoscere lo stato di salute della propria fertilità basta un semplice esame di laboratorio, ma le cause dell’infertilità maschile sono diverse e a volte dipendono anche da scorretti stili di vita o da patologie trascurate negli anni. Abbiamo affrontato l’argomento con l’esperto di OK, il professor Bruno Giammusso, Responsabile dell’Unità Operativa di Andrologia presso il Policlinico Morgagni di Catania. È anche Coordinatore Regionale della Società italiana di Andrologia
Quando si può parlare di infertilità?
Si parla di infertilità quando in una coppia che decide di avere un figlio, dopo 12 mesi di rapporti non protetti, non si verifica una gravidanza. Il consiglio è quindi di non allarmarsi se la gravidanza non arriva subito, nei primi mesi, perché un’attesa di un anno è nella norma. Se però la coppia ha superato i 35 anni è bene anticipare i tempi, sottoponendosi dopo 6-7 mesi a un esame specifico che valuti lo stato di fertilità dell’uomo.
L’infertilità maschile è responsabile del 50 per cento dei casi di mancata gravidanza, quando un tempo si pensava che la difficoltà di concepimento dipendesse principalmente dalla donna. Spesso si tende a confondere la fertilità con la virilità e a questo proposito occorre liberarsi da certi pregiudizi e agire tempestivamente sulle cause che impediscono il concepimento.
A quale esame occorre sottoporsi per valutare lo stato di fertilità?
L’esame di laboratorio che verifica lo stato di salute del liquido seminale è lo spermiogramma che valuta il numero, la mobilità e la forma degli spermatozoi. Se il numero degli spermatozoi è inferiore ai 15 milioni per ml, o se il numero di spermatozoi dotati di motilità progressiva è inferiore al 32% del totale, o se una percentuale di spermatozoi inferiore al 4% del totale ha una forma alterata, allora ci si orienta verso un disturbo della fertilità maschile. È bene ricordare che tali alterazioni dei parametri spermatici riducono la probabilità di gravidanza, ma non la rendono impossibile, se non nei casi di assenza completa di spermatozoi (azoospermia).
In caso di infertilità maschile non curabile si può optare per la fecondazione assistita: l’inseminazione intrauterina o l’inseminazione in vitro.