Sono gemelli: omozigoti o eterozigoti?
Inviato: 31 ott 2015, 17:39
Tra gioia e timori cosa fare in caso di gravidanza gemellare o plurigemellare
Felicità al quadrato!
Scoprire di aspettare un figlio è sempre un evento che suscita grandi emozioni, ma, quando si è incinta di gemelli, alla prima ondata di gioia può far seguito una sensazione di sgomento e timore.
Se davvero, come dice l’adagio, ‘mal comune, mezzo gaudio’, allora i futuri pluri-genitori si consolino: da un po’ di anni, il numero di gravidanze gemellari nel nostro Paese è in crescita.
Per due motivi principali: da una parte è aumentata l’età in cui si cerca il primo figlio e questo, per un’evidenza epidemiologica non ancora spiegata da meccanismi biologici, fa salire le probabilità che venga concepito più di un bebè.
Dall’altra, c’è il maggiore ricorso alla riproduzione assistita, che porta a impiantare nell’utero più embrioni, favorendo le gestazioni plurigemellari.
Ma non solo: la tendenza al parto gemellare può anche essere ereditaria, ma solo per via materna. Se, ad esempio, il papà ha sorelle o fratelli gemelli o è lui stesso un gemello, non aumenta la probabilità di avere gemelli, come invece può accadere per parte di madre.
Non sempre sono identici. Da cosa dipende?
Normalmente, la fecondazione avviene fra un solo ovulo e un solo spermatozoo, che danno origine a un unico zigote, il nucleo originario da cui si formerà l’embrione.
In certi casi, però, con l’ovulazione la donna produce non uno, bensì due ovuli. Se entrambi vengono fecondati da due spermatozoi, si generano due embrioni, vale a dire due fratelli distinti e separati che condividono solo la stessa ‘casa’, cioè l’utero.
In altre parole: – i gemelli identici (uniovulari o monozigoti o, ancora, gemelli veri) derivano da uno stesso ovulo che è stato fertilizzato da un solo spermatozoo. – i gemelli diversi (biovulari, dizigoti o gemelli falsi) nascono invece da due ovuli distinti, fecondati da due diversi spermatozoi, ognuno dei quali diventa uno zigote con un differente codice genetico.
In questo caso, ogni bambino ha una propria placenta e un proprio sacco amniotico. I fratelli, inoltre, potranno essere di sesso diverso, come diverso sarà il loro patrimonio genetico, come quello di fratelli non gemelli.
La differenza tra gravidanza monocoriale e gravidanza bicoriale…
Questi termini identificano il numero di placente: si parla di gravidanza monocoriale quando è presente un’unica placenta che ospiti entrambi i fratellini, di gravidanza bicoriale quando si rilevano due placente distinte.
…e tra gravidanza monoamniotica e gravidanza biamniotica
Si parla di gravidanza monoamniotica quando è presente un solo sacco amniotico, di gravidanza biamniotica quando i sacchi sono due.
Questione di tempi!
In genere lo zigote si divide entro circa quattordici giorni dal concepimento, ma non sempre è così.
Qualora la divisione avvenga nei primi tre o quattro giorni dal concepimento, ogni gemello avrà una sua placenta. Si parla allora di gemelli monozigoti bicoriali.
Qualora invece la divisione avvenga tra il quinto e l’ottavo giorno dal concepimento, avranno la stessa placenta ma due sacchi amniotici: uno per ciascuno. Si parla allora di gemelli monocoriali biamniotici.
Qualora, infine, la divisione sia successiva all’ottavo giorno dal concepimento, avranno in comune, oltre che la placenta, anche il sacco amniotico. Si parla, allora, di gemelli monocoriali monoamniotici.
Felicità al quadrato!
Scoprire di aspettare un figlio è sempre un evento che suscita grandi emozioni, ma, quando si è incinta di gemelli, alla prima ondata di gioia può far seguito una sensazione di sgomento e timore.
Se davvero, come dice l’adagio, ‘mal comune, mezzo gaudio’, allora i futuri pluri-genitori si consolino: da un po’ di anni, il numero di gravidanze gemellari nel nostro Paese è in crescita.
Per due motivi principali: da una parte è aumentata l’età in cui si cerca il primo figlio e questo, per un’evidenza epidemiologica non ancora spiegata da meccanismi biologici, fa salire le probabilità che venga concepito più di un bebè.
Dall’altra, c’è il maggiore ricorso alla riproduzione assistita, che porta a impiantare nell’utero più embrioni, favorendo le gestazioni plurigemellari.
Ma non solo: la tendenza al parto gemellare può anche essere ereditaria, ma solo per via materna. Se, ad esempio, il papà ha sorelle o fratelli gemelli o è lui stesso un gemello, non aumenta la probabilità di avere gemelli, come invece può accadere per parte di madre.
Non sempre sono identici. Da cosa dipende?
Normalmente, la fecondazione avviene fra un solo ovulo e un solo spermatozoo, che danno origine a un unico zigote, il nucleo originario da cui si formerà l’embrione.
In certi casi, però, con l’ovulazione la donna produce non uno, bensì due ovuli. Se entrambi vengono fecondati da due spermatozoi, si generano due embrioni, vale a dire due fratelli distinti e separati che condividono solo la stessa ‘casa’, cioè l’utero.
In altre parole: – i gemelli identici (uniovulari o monozigoti o, ancora, gemelli veri) derivano da uno stesso ovulo che è stato fertilizzato da un solo spermatozoo. – i gemelli diversi (biovulari, dizigoti o gemelli falsi) nascono invece da due ovuli distinti, fecondati da due diversi spermatozoi, ognuno dei quali diventa uno zigote con un differente codice genetico.
In questo caso, ogni bambino ha una propria placenta e un proprio sacco amniotico. I fratelli, inoltre, potranno essere di sesso diverso, come diverso sarà il loro patrimonio genetico, come quello di fratelli non gemelli.
La differenza tra gravidanza monocoriale e gravidanza bicoriale…
Questi termini identificano il numero di placente: si parla di gravidanza monocoriale quando è presente un’unica placenta che ospiti entrambi i fratellini, di gravidanza bicoriale quando si rilevano due placente distinte.
…e tra gravidanza monoamniotica e gravidanza biamniotica
Si parla di gravidanza monoamniotica quando è presente un solo sacco amniotico, di gravidanza biamniotica quando i sacchi sono due.
Questione di tempi!
In genere lo zigote si divide entro circa quattordici giorni dal concepimento, ma non sempre è così.
Qualora la divisione avvenga nei primi tre o quattro giorni dal concepimento, ogni gemello avrà una sua placenta. Si parla allora di gemelli monozigoti bicoriali.
Qualora invece la divisione avvenga tra il quinto e l’ottavo giorno dal concepimento, avranno la stessa placenta ma due sacchi amniotici: uno per ciascuno. Si parla allora di gemelli monocoriali biamniotici.
Qualora, infine, la divisione sia successiva all’ottavo giorno dal concepimento, avranno in comune, oltre che la placenta, anche il sacco amniotico. Si parla, allora, di gemelli monocoriali monoamniotici.