Maternità surrogata: è giusto che il bambino debba conoscere
Inviato: 16 dic 2015, 19:10
Maternità surrogata: è giusto che il bambino debba conoscere la storia della sua nascita?
Recentemente è sempre in crescita il numero delle donne che non possono rimanere incinte o che subiscono un aborto spontaneo. Una delle soluzioni a questo problema sono le tecniche della riproduzione assistita che tra laltro da' una possibilità di avere un figlio ricorrendo alla maternità surrogata. È una procedura già abbastanza nota e comunemente accettata dagli europei e americani. Nonostante ciò alcune famiglie che hanno dovuto ricorrere a tale trattamento si pongono domande di carattere diverso: cosa deve fare la madre genetica prima del parto e dopo la nascita del bambino che sarà partorito da una madre surrogata? Un altro dubbio è se è necessario conoscere la madre surrogata prima della nascita del bambino e se quest'ultimo deve sapere la storia della propria nascita.
La madre surrogata sa che porta in grembo un bambino estraneo per cui gli psicologi consigliano di non creare un forte legame emotivo con lui ai fini di poter darlo ai genitori genetici senza soffrirne troppo. E purchè questo processo avvenga con le minime perdite da parte della madre surrogata, nella sua mente viene formata la cosidetta "psicologia di rifiuto". Questa posizione è sviluppata dalla donna per rendere piu' tranquillo il periodo di gravidanza ed evitare possibili complicanze dopo il parto.
Durante lo sviluppo del feto nel corpo dell'altra donna, il bambino sente e reagisce a voci e suoni. Perciò si sconsiglia di rifiutare gli incontri comuni in clinica. Durante le ecografie della madre surrogata i genitori biologici devono essere presenti e partecipare: toccare la pancia della madre surrogata, parlare nella sua presenza e così via. Il bambino sentirà e ricorderà la vostra voce e successivamente la riconoscerà. Gli sarà già familiare il tono e il timbro in quanto li associerà involontariamente al suo passato. La comunicazione con il bambino prima del parto sarebbe opportuno per entrambi i genitori perchè così avviene normalmente durante una gravidanza tradizionale. Oltre al contatto fisico, è necessario fargli sentire anche la voce del padre.
Inoltre, la comunicazione degli aspiranti genitori con il figlio durante la gravidanza surrogata crea una base supplementare per lo sviluppo di sentimenti di paternità e maternità nei genitori genetici, in particolar modo se è il loro primo figlio.
Recentemente è sempre in crescita il numero delle donne che non possono rimanere incinte o che subiscono un aborto spontaneo. Una delle soluzioni a questo problema sono le tecniche della riproduzione assistita che tra laltro da' una possibilità di avere un figlio ricorrendo alla maternità surrogata. È una procedura già abbastanza nota e comunemente accettata dagli europei e americani. Nonostante ciò alcune famiglie che hanno dovuto ricorrere a tale trattamento si pongono domande di carattere diverso: cosa deve fare la madre genetica prima del parto e dopo la nascita del bambino che sarà partorito da una madre surrogata? Un altro dubbio è se è necessario conoscere la madre surrogata prima della nascita del bambino e se quest'ultimo deve sapere la storia della propria nascita.
La madre surrogata sa che porta in grembo un bambino estraneo per cui gli psicologi consigliano di non creare un forte legame emotivo con lui ai fini di poter darlo ai genitori genetici senza soffrirne troppo. E purchè questo processo avvenga con le minime perdite da parte della madre surrogata, nella sua mente viene formata la cosidetta "psicologia di rifiuto". Questa posizione è sviluppata dalla donna per rendere piu' tranquillo il periodo di gravidanza ed evitare possibili complicanze dopo il parto.
Durante lo sviluppo del feto nel corpo dell'altra donna, il bambino sente e reagisce a voci e suoni. Perciò si sconsiglia di rifiutare gli incontri comuni in clinica. Durante le ecografie della madre surrogata i genitori biologici devono essere presenti e partecipare: toccare la pancia della madre surrogata, parlare nella sua presenza e così via. Il bambino sentirà e ricorderà la vostra voce e successivamente la riconoscerà. Gli sarà già familiare il tono e il timbro in quanto li associerà involontariamente al suo passato. La comunicazione con il bambino prima del parto sarebbe opportuno per entrambi i genitori perchè così avviene normalmente durante una gravidanza tradizionale. Oltre al contatto fisico, è necessario fargli sentire anche la voce del padre.
Inoltre, la comunicazione degli aspiranti genitori con il figlio durante la gravidanza surrogata crea una base supplementare per lo sviluppo di sentimenti di paternità e maternità nei genitori genetici, in particolar modo se è il loro primo figlio.