Ovaio policistico: cure, rimedi naturali e dieta
Inviato: 16 gen 2016, 20:55
L’ovaio policistico è una patologia da affrontare con cure specifiche, rimedi naturali e una dieta particolare: tutto ciò può aiutare a risolvere il problema o, quantomeno, a migliorarlo. Ma cos’è l’ovaio policistico? La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è un disturbo che colpisce il sistema endocrino ed è diffuso tra le donne in età riproduttiva, che accusano un ingrossamento delle ovaie: queste, infatti, contengono degli accumuli di cisti liquide dette “follicoli”. Ma qual è la sintomatologia di questo disturbo? Quali le cause? E la terapia per guarire? Scopriamo di più sull’ovaio policistico.
I sintomi
I sintomi dell’ovaio policistico includono brufoli, diminuzione della crescita dei capelli, alopecia, sovrappeso e un ciclo mestruale irregolare: le mestruazioni possono, infatti, essere irregolari, durare a lungo, essere scarse o assenti. I segnali della sindrome dell’ovaio policistico, solitamente, hanno inizio già dopo il primo flusso mestruale ma, a volte, i sospetti possono nascere anche negli anni successivi. Un altro dei sintomi che può fare la sua comparsa è l’eccesso di androgeni: un aumento degli ormoni maschili può essere causa anche di peluria in eccesso sul viso e sul corpo e acne; quest’ultima può avere diverse cause.
Le cause
Le cause dell’ovaio policistico sono, ancora oggi, sconosciute: ciò che si sa, infatti – come anticipato prima – è che si manifesta un ingrossamento delle ovaie che vengono circondate da cisti liquide. Esistono, ad ogni modo, dei fattori di rischio, come l’eccesso di insulina, un basso grado di infiammazione, l’ereditarietà e i problemi alla tiroide.
La diagnosi
È importante contattare il proprio medico – che può essere, inizialmente, quello curante e, poi, il ginecologo e l’endocrinologo – alla comparsa dei primi sintomi: la tempestività, come sempre, gioca un ruolo fondamentale nella risoluzione del problema e una diagnosi corretta aiuterà a stabilire il giusto trattamento da seguire, evitando di incorrere in complicazioni come diabete di tipo 2, pressione alta, colesterolo, sindrome metabolica, infertilità, apnea notturna, depressione, ansia, sanguinamento uterino e neoplasia del rivestimento uterino. La diagnosi, solitamente, viene eseguita per esclusione e tramite alcuni esami: vengono considerati i sintomi ed escluse patologie possibili; vengono, poi, fatte analisi del sangue, esame pelvico ed ecografia.
Le cure
Le cure per la sindrome dell’ovaio policistico sono rivolte anche alla risoluzione dei problemi ad essa legati: ad esempio, l’infertilità, l’acne, l’irsutismo e l’obesità. I farmaci possono servire per regolare il ciclo mestruale, ridurre il rischio di cancro endometriale e fermare il sanguinamento anomalo: in questi casi, potrebbe essere utile la pillola anticoncezionale, cerotti o anelli vaginali o progesterone a cicli.
Oltre a ciò, potrebbe essere prescritta la metformina: si tratta di un medicinale per il diabete di tipo 2, di aiuto anche per l’ovulazione – in questo caso, anche il clomiphene, il gonadotropine o il letrozolo – per regolarizzare i cicli mestruali e per la perdita di peso. Ovviamente, l’assunzione dei farmaci va valutata e seguita dai medici specialisti.
I sintomi
I sintomi dell’ovaio policistico includono brufoli, diminuzione della crescita dei capelli, alopecia, sovrappeso e un ciclo mestruale irregolare: le mestruazioni possono, infatti, essere irregolari, durare a lungo, essere scarse o assenti. I segnali della sindrome dell’ovaio policistico, solitamente, hanno inizio già dopo il primo flusso mestruale ma, a volte, i sospetti possono nascere anche negli anni successivi. Un altro dei sintomi che può fare la sua comparsa è l’eccesso di androgeni: un aumento degli ormoni maschili può essere causa anche di peluria in eccesso sul viso e sul corpo e acne; quest’ultima può avere diverse cause.
Le cause
Le cause dell’ovaio policistico sono, ancora oggi, sconosciute: ciò che si sa, infatti – come anticipato prima – è che si manifesta un ingrossamento delle ovaie che vengono circondate da cisti liquide. Esistono, ad ogni modo, dei fattori di rischio, come l’eccesso di insulina, un basso grado di infiammazione, l’ereditarietà e i problemi alla tiroide.
La diagnosi
È importante contattare il proprio medico – che può essere, inizialmente, quello curante e, poi, il ginecologo e l’endocrinologo – alla comparsa dei primi sintomi: la tempestività, come sempre, gioca un ruolo fondamentale nella risoluzione del problema e una diagnosi corretta aiuterà a stabilire il giusto trattamento da seguire, evitando di incorrere in complicazioni come diabete di tipo 2, pressione alta, colesterolo, sindrome metabolica, infertilità, apnea notturna, depressione, ansia, sanguinamento uterino e neoplasia del rivestimento uterino. La diagnosi, solitamente, viene eseguita per esclusione e tramite alcuni esami: vengono considerati i sintomi ed escluse patologie possibili; vengono, poi, fatte analisi del sangue, esame pelvico ed ecografia.
Le cure
Le cure per la sindrome dell’ovaio policistico sono rivolte anche alla risoluzione dei problemi ad essa legati: ad esempio, l’infertilità, l’acne, l’irsutismo e l’obesità. I farmaci possono servire per regolare il ciclo mestruale, ridurre il rischio di cancro endometriale e fermare il sanguinamento anomalo: in questi casi, potrebbe essere utile la pillola anticoncezionale, cerotti o anelli vaginali o progesterone a cicli.
Oltre a ciò, potrebbe essere prescritta la metformina: si tratta di un medicinale per il diabete di tipo 2, di aiuto anche per l’ovulazione – in questo caso, anche il clomiphene, il gonadotropine o il letrozolo – per regolarizzare i cicli mestruali e per la perdita di peso. Ovviamente, l’assunzione dei farmaci va valutata e seguita dai medici specialisti.