Maternità surrogata: e se invece ne parlassimo seriamente?
Inviato: 03 mar 2016, 12:17
A prescindere da considerazioni etiche, c'è un dato di fatto: in Italia manca un dibattito serio sulla gestazione per altri. Esiste un vuoto legislativo che non ha fermato chi voleva avvalersi della pratica e ha creato solo confusione e polemiche.
Di gestazione per altri – o più volgarmente "utero in affitto" – si parla da mesi. Il tema è tornato alla ribalta con la discussione del ddl unioni civili e la previsione della stepchild adoption per le coppie omosessuali – oramai stralciata dal testo del disegno passato la settimana scorsa in Senato. Pur non contenendo alcun riferimento alla Gpa, infatti, alcune parti politiche e di opinione pubblica hanno attribuito all'articolo 5 del ddl Cirinnà il rischio di aprire nel nostro paese alla maternità surrogata. Negli ultimi giorni la questione è esplosa con maggiore intensità dopo l'annuncio della paternità di Nichi Vendola e del suo compagno. Un figlio nato negli Stati Uniti con maternità surrogata. Sulla questione sono arrivati commenti da ogni dove – sia diretti specificatamente a Vendola, sia sul punto utero in affito in generale.
Da ultimo si è espressa anche la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha ammesso di avere "molte riserve sulla maternità surrogata", un tema "molto delicato", soprattutto quando "si ha a che fare con giovani donne straniere" perché è una "pratica che si presta allo sfruttamento".
Quando si parla di gestazione per altri (o gestazione d'appoggio) si intende il procedimento per cui una donna porta avanti la gravidanza per conto di altri, che siano questi single o coppie. La "madre genetica" in questo caso non sarà l'effettivo genitore del bambino. Ne esistono diversi tipi: quella tradizionale, che prevede l’inseminazione artificiale dell’ovulo della madre surrogata, che è quindi anche madre biologica del bambino e quella gestazionale, in cui la madre surrogata si limita a portare avanti la gravidanza dopo che le viene impiantato nell’utero un embrione realizzato in vitro, che può essere geneticamente imparentato con i genitori committenti o provenire da donatrici. In alcuni paesi, compresa l'Italia, la pratica è vietata, in altri semplicemente non è regolata e in altri ancora è espressamente permessa.
Lo "sfruttamento" di cui ha parlato la presidente Boldrini è uno degli argomenti che unisce i contrari e i dubbiosi a proposito della gestazione per altri. Numerose inchieste hanno rivelato che in diversi paesi più poveri, donne indigenti si prestano a portare in grembo il figlio di qualcun altro per guadagnare qualcosa con cui vivere. Da questa circostanza sono nate proposte come comminare pene fino a 12 anni per chi ricorre all'utero in affitto all'estero, o il rendere la maternità surrogata "reato universale".
Di gestazione per altri – o più volgarmente "utero in affitto" – si parla da mesi. Il tema è tornato alla ribalta con la discussione del ddl unioni civili e la previsione della stepchild adoption per le coppie omosessuali – oramai stralciata dal testo del disegno passato la settimana scorsa in Senato. Pur non contenendo alcun riferimento alla Gpa, infatti, alcune parti politiche e di opinione pubblica hanno attribuito all'articolo 5 del ddl Cirinnà il rischio di aprire nel nostro paese alla maternità surrogata. Negli ultimi giorni la questione è esplosa con maggiore intensità dopo l'annuncio della paternità di Nichi Vendola e del suo compagno. Un figlio nato negli Stati Uniti con maternità surrogata. Sulla questione sono arrivati commenti da ogni dove – sia diretti specificatamente a Vendola, sia sul punto utero in affito in generale.
Da ultimo si è espressa anche la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha ammesso di avere "molte riserve sulla maternità surrogata", un tema "molto delicato", soprattutto quando "si ha a che fare con giovani donne straniere" perché è una "pratica che si presta allo sfruttamento".
Quando si parla di gestazione per altri (o gestazione d'appoggio) si intende il procedimento per cui una donna porta avanti la gravidanza per conto di altri, che siano questi single o coppie. La "madre genetica" in questo caso non sarà l'effettivo genitore del bambino. Ne esistono diversi tipi: quella tradizionale, che prevede l’inseminazione artificiale dell’ovulo della madre surrogata, che è quindi anche madre biologica del bambino e quella gestazionale, in cui la madre surrogata si limita a portare avanti la gravidanza dopo che le viene impiantato nell’utero un embrione realizzato in vitro, che può essere geneticamente imparentato con i genitori committenti o provenire da donatrici. In alcuni paesi, compresa l'Italia, la pratica è vietata, in altri semplicemente non è regolata e in altri ancora è espressamente permessa.
Lo "sfruttamento" di cui ha parlato la presidente Boldrini è uno degli argomenti che unisce i contrari e i dubbiosi a proposito della gestazione per altri. Numerose inchieste hanno rivelato che in diversi paesi più poveri, donne indigenti si prestano a portare in grembo il figlio di qualcun altro per guadagnare qualcosa con cui vivere. Da questa circostanza sono nate proposte come comminare pene fino a 12 anni per chi ricorre all'utero in affitto all'estero, o il rendere la maternità surrogata "reato universale".