I dubbi sulla ovo donazione

[lunetta]

cara francesina, tutte le tue paure aime' sono comprensibilissime. sai ho sofferto tanto: quando ho incontrato per la prima volta mio marito e mi sono innamorata di lui , ho pensato a un figlio che avesse i suoi occhi, la sua bocca il suo sorriso ... non avere un figlio biologicamente di tutti e due non è una scelta ma una non scelta. ma credimi e ti parla una persona che analizza a volte allo stremo , quando sei su quel lettino in attesa dell'inseminazione quello che ti invade non è la paura, il dubbio ma una forte speranza che tutto vada bene e che un angelo arrivi dal cielo.
purtroppo le ansie e le angoscie raffiorano quando arrivano i risultati negativi del test di gravidanza , ma prima i tuoi pensieri si indirizzano solo a quel desiderio.

[Hermiona]

I vostri dubbi e le tue paure sono normalissime, comuni a tutte le persone che si sono avvicinate all'eterologa.
che quando avere un figlio geneticamente nostro non è più possibile, dobbiamo accettare due strade: diventare madri grazie ad altre strade oppure restare senza figli.
Io ho due figli, grazie ad ovodonazione.
Non è facile accettarlo, ma se mi metto a pensare che potrei perderli ... allora ringrazio la scienza per avermi dato questa possibilità, perchè sono miei, sono dentro di me...e anche se non avranno i miei tratti somatici o i miei colori, avranno la vita grazie anche a me.
Però queste scelte sono così personali che nessuno potrà mai convincere nessun altro a far o non fare un certo percorso.
Scambiarsi le opinioni serve però...aiuta a schiarire le ombre dei pensieri.
Per qualsiasi cosa, io ci sono.

[pinacolada]

Ciao a tutte, sono Pina.
Io ed il mio adorabile marito abbiamo deciso di ricorrere all'eterologa...ma lo abbiamo deciso da così poco che ancora dobbiamo abituarci all'averlo fatto....
Ho letto in vecchi topic di dubbi riguardo al fatto di non essere la madre biologica del bimbo, e devo ammettere che di tanto in tanto mi lascio prendere dal dispiacere di non potergli trasmettere nulla di mio (ovviamente se riuscissimo ad averne, ed ovviamente "di mio"solo in senso genetico)...sarà una stupidaggine, ma siccome scrivere qui per me è come parlare col confessore ve lo dico: scherzando, quando eravamo fidanzati, eravamo soliti dirci :"Che figlio intelligente nascerà da due menti come le nostre!"...lo so, lo so, è una fesseria, perchè ce lo dicevamo soprattutto quando facevamo delle stupidaggini (per prenderci in giro, insomma), ma soprattutto perchè magari sarebbe molto più intelliggente visto che la donatrice deve esserlo per fare il nobile gesto che fa.
Però era per dire che...anche per scherzo ma quel figlio era immaginato con pregi e difetti nostri...
Non so, a volte mi vengono i dubbi....
...ma a volte penso che comunque, se dopo tutta questa sofferenza mettessi al mondo una figlia femmina biologicamente mia vivrei sempre con l'ansia di averle trasmesso geneticamente questa camurria (per le non sicule:"questo problema"), e se poi fosse così mi sentirei uno schifo, quindi meglio così...
bene...superato questo dubbio mi viene quello sulla Chiesa che non vuole, quello sul se dirglielo o no, quello sul dirlo alla famiglia...e questi me li sbroglio dicendomi che la Chiesa è una cosa e Dio è un'altra, e Dio sa che ho un problema e non faccio l'Ovodonazione per sport, e soprattutto fare un figlio è un atto d'amore perciò non penso possa essere un male, e dicendomi che poi si vedrà se dire o non dire...
Un abbraccio a tutte.

[poelman]

una di queste mattine, diversamente dal solito, ho preso i mezzi pubblici. ero su un autobus molto affollato e casualmente si sono seduti accanto a me prima una signora anziana visibilmente malata, poi un bambino evidentemente non normale, sia mentalmente che fisicamente.. Mi e' venuto da pensare a quanto questo mondo sia imperfetto, e a quanto noi teniamo lontano da noi questo senso di imperfezione finche' possiamo.. fin quando l'imperfezione non viene a sbattere letteralmente sulla nostra faccia.
Perche' ti dico questo? perche' credo che tra i compiti di una potenziale madre (con ovo ma anche senza) ci sia quello di chiedersi: saro' capace di accettare un figlio che sia diverso da me? che sia diverso dalle mie + intime aspettative? sapro' amarlo incondizionatamente, comunque sia?
bada bene che anche un figlio geneticamente tuo puo' essere molto dissimile da te... se ne vedono a bizzeffe di simili esempi.. cosi' come esistono fratelli enormemente diversi.. Io credo che il rispondere a queste domande ti possa aiutare.. ti possa far capire se sei pronta o meno ad accettare un 'certo grado di imperfezione'.. semmai questa debba entrare a far parte della tua esistenza..

[guerriera]

Ragazze, io sono incinta dopo una ovodonazione.
Se mi guardo indietro, so che ho preso con serenità questa decisione anche se non era l'unica possibile. Lo rifarei. Per noi come coppia è stato più semplice decidere di affidarci ad una doppia donazione che ricorrere ad una eterologa semplice. Sapevamo con certezza che non avremmo mai potuto avere figli geneticamente di tutti e due e quindi abbiamo preferito questa strada.
Vi racconto questo, perchè mi sento di dire quello che ha detto qualche altra forumina, cioè, che credo che a questa decisione si arrivi quando si desidera un figlio e non si può fare altrimenti, quindi avere dubbi è normalissimo, ma presto questi dubbi si scioglieranno di fronte all'idea di poter forse avere un bambino.
Forza e non smettere mai di cercare di essere autenticamente felice.

[topa]

Credo proprio che una madre, eterologa o no, debba fare i conti con la possibilità che i propri figli saranno sicuramene diversi da come ce li siamo aspettati.
I figli non sono la nostra proiezione, ma sono creature nuove che nascono dai genitori, ma non sono la loro continuazione...

[robbyio]

Francesina, io penso che i tuoi dubbi, paure e ansie siano più che legittimi. Considerando l'ovo non hai nessuna fretta, non è come l'omologa che alla nostra età anche un mese di attesa vuole dire.
Probabilmente devi maturare appieno l'idea, ma niente di strano, è il percorso penso che abbiamo fatto tutte.
E nonostante (parlo per me) si è più che convinti delle scelte, la paura c'è sempre, per me forse (nel mio caso) è più paura di un fallimento mascherato dalla paura della scelta.
Hai tutta la mia comprensione, forza però non abbatterti.

[birba]

Credo che tutte le donne che si chiedono se sapranno accettare un figlio geneticamente non proprio, in fondo si chiedano altro.

La vera paura qui è un'altra. E' la paura di non avere dentro quella forza primitiva e magnetica che rende gli uomini indulgenti se c'è un legame genetico. Una mamma che ha un figlio drogato non lo abbandona mai, si perdona più facilmnte la sorella, il cugino il padre che un amico...

Il legame genetico è misterioso e molto saldo. E' parte integrante del nostro istinto. Ma noi abbiamo anche la coscienza e la intelligenza.
Ma dobbiamo fare i conti con entrambi gli aspetti senza sottovalutarne alcuno.

[francesina]

Hai colto perfettamente nel segno.
La mia "paura" nasce proprio dalla "paura" di non aver dentro di me quella forza instintiva, primitiva e magnetica che nasce dal legame genetico o "di sangue" come diceva la mia nonna.
E' vero che noi abbiamo anche l'intelligenza e la coscienza ed è pur vero che comunque i bimbi che nascono grazie all'ovodonazione sono parte di un legame di sangue, con una mutazione del DNA, che si intromette in una catena genetica senza appartenervi. Ma questi figli sono legati al cordone ombelicale delle madri contenitrici e quel sangue che forse non corrisponderà come gruppo sanguigno, in qualche modo si sarà scambiato dentro al ventre materno e la contaminazione fra i due corpi farà sì che questi figli saranno figli naturali, con una mutazione appunto.
Io voglio ammantare di magia l'ovodonazione, credendo che in qualche modo io riuscirò a trasmettere ai miei cucciolini qualcosa di me in questi nove mesi di convivenza, in questo incastro di bambole russe...

Vorrei chiudere questa mia stupida osservazione, dicendo ancora una volta a voi tutte che siete delle donne splendide e io vi voglio bene

[swimma]

Ma scusate, cosa ne sapete che quella forza primitiva e magnetica nasca proprio dal legame di sangue? Come potete escludere che non nasca, invece, dalla gravidanza, dal sentire i propri bambini come veramente propri, dall'averli vegliati e cullati dal loro primo vagìto? Che ne sapete che sia "la voce del sangue", e non la voce del cuore?
In secondo: l'ovodonazione non ha bisogno di essere ammantata di magia, è già una cosa magica di per sè.
Poter dare la vita grazie a un dono è già una cosa meravigliosa, lo è di per sè, senza bisogno di raccontarsi favole su biologità e mutazioni.
I tuoi figli non saranno biologicamente tuoi e non nasceranno con nessuna mutazione, ma per carità, e non vedo come possa farti bene evitare di essere chiara con te stessa su questo punto. Non si può fingere una biologicità che non c'è: si potrebbe, però, arrivare a capire che la biologicità non ha tutta l'importanza che ci si ostina a darle, guastandosi per giunta momenti irripetibili come quello che potresti vivere.
Davvero, perchè parlare di mutazioni, perchè insistere su questo punto? Quel che conta è che i tuoi figli nasceranno perfetti nella loro unicità, che sarà diversa dalla tua e lo sarebbe stata anche se tu "ci avessi messo l'ovocita".
E non ti somiglieranno per strani giochi di bambole russe: ti somiglieranno perchè sei la loro madre (altro che contenitore!), perchè nasceranno da te, perchè cresceranno con te.