Per verificare lo stato di salute dei nostri bebè una buona abitudine, consigliata dai pediatri, è quella di controllarne la pipì. In genere il neonato dovrebbe bagnare il pannolino circa 5 volte al giorno; questa, chiaramente, non è la regola, ma un’indicazione. Ogni bambino è, infatti, diverso, ad esempio ci sono quelli che fanno la prima pipì poco dopo la nascita ed altri, soprattutto maschietti, solo dopo molte ore dal parto. Proprio per favorire una buona attivazione e funzionalità dei reni, l’alimentazione dei primi mesi è costituita dal latte.
Ci sono situazioni che riducono drasticamente la minzione del piccolino come nel caso dello stato febbrile, con un’eccessiva sudorazione, o per il disagio di un dentino che taglia la gengiva.
Noi mamme sappiamo bene che, quando i nostri bimbi non si sentono bene, riducono drasticamente le poppate e, soprattutto, i pasti dello svezzamento. Ciò, spesso, comporta la riduzione della quantità di pipì durante la giornata. Non si tratta, comunque, di situazioni allarmanti.
I medici, in questi casi, consigliano di proporre al bambino il latte o, se è più grandicello, succhi di frutta, tisane per favorire il giusto apporto di liquidi e la ripresa della minzione e, soprattutto, per ridurre il rischio di disidratazione. In genere si tratta di episodi che rientrano dopo pochi giorni, senza conseguenze.
Se il pannolino continua a rimanere asciutto per qualche altro giorno è necessario rivolgersi al medico che prescriverà gli accertamenti utili per individuare eventuali infezioni alle alte vie urinarie.
In altri casi, che coinvolgono i maschietti, può capitare che la presenza di una fimosi fisiologica, comporti il restringimento del prepuzio, impedendo, limitando o ritardando la minzione al piccolino. In questi casi non è possibile aspettare la naturale maturazione dell’organo ed il pediatra valuterà se intervenire con uno scollamento manuale delle aderenze, oppure optare per un piccolo intervento chirurgico risolutivo, che generalmente viene effettuato in regime di day ospital.
Il pannolino è asciutto: quando bisogna allarmarsi?
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