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Maternità surrogata, il giudice li assolve

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baum
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Iscritto il: 16 apr 2014, 15:04

Maternità surrogata, il giudice li assolve

Messaggio da baum »

Maternità surrogata, il giudice li assolve: «Farsene una ragione»
Ma la pratica resta vietata e il pm impugna la sentenza
Il giudice li massacra, ma alla fine li assolve «perché il fatto non sussiste». Si arrende di fronte al «diritto vivente ormai trionfale». Il vento soffia talmente forte che «è gioco forza farsene una ragione». Questa è una vicenda di maternità surrogata finita davanti al giudice dell’udienza preliminare Tino Palestra per tentata alterazione dello stato civile. Non è nemmeno conclusa, perché il pubblico ministero Letizia Ruggeri ha impugnato la sentenza. In mezzo c’è un bambino nato in Ucraina tre anni fa che una coppia di Albino ha portato in Italia cercando di iscriverlo all’Anagrafe come proprio figlio. Lo è del padre, che di recente ha ottenuto il riconoscimento dal tribunale civile dopo un test del Dna. La mamma biologica, invece, non è sua moglie ma un’ucraina che ha «ceduto» il suo bimbo ad un’altra donna.

È il 17 gennaio 2014 quando marito e moglie, 54 e 47 anni, vanno all’ambasciata italiana a Kiev, producono un atto di nascita ucraino in cui risultano i genitori e chiedono che venga trascritto all’anagrafe di Albino. Qualche che non va balza all’occhio: il piccolo era nato il 23 dicembre 2013, il giorno prima dell’arrivo dei coniugi. Allora «scatta il piano B», per usare le parole del giudice, cioè viene presentata la dichiarazione di assenso della madre naturale. Vengono scoperte le carte: «è una gravidanza integralmente gestita da una delle tante cliniche dell’Ucraina che hanno avviato da tempo un cosiddetto “turismo procreativo” in vista di maternità surrogate non ammesse — anzi esplicitamente vietate — nel nostro ordinamento».

Il gup bacchetta la «premessa sociologica» del difensore in cui «è stato anche profetizzato che pratiche come quella della maternità surrogata diventeranno in pochi anni comuni e correnti anche alle nostre latitudini e che è dunque “giusto” il loro sdoganamento anche a costo di essere in anticipo su un legislatore non al passo con i tempi». Non condivide la tesi che il presunto reato sia stato commesso all’estero, perché l’ambasciata è invece territorio italiano. Nè ha trovato riscontri di regolarità dell’atto di nascita nel codice civile ucraino. E quanto realizzato là è stato «ovviamente» pensato in Italia. Dove si è riproposto il nodo. Su segnalazione dell’Ambasciata, nel gennaio del 2014 all’Anagrafe di Albino si sono rifiutati di registrare il bambino come figlio della coppia.

Dalle bacchettate del gup ci si sarebbe aspettata una condanna. Invece è stata alzata la bandiera bianca. «Tutti questi dubbi non hanno tuttavia ragione di essere approfonditi a sostegno di una decisione che si discostasse da un “diritto vivente” ormai trionfale». E questo «a ragion veduta». Il gup cita, tra le altre, una sentenza di Brescia «colpevolista» poi ribaltata in appello. In quel caso la madre (anagrafica) si era procurata un taglio alla pancia per simulare il parto. In aula, in piena sentenza Bossetti, un pm collega della Ruggeri aveva chiesto l’assoluzione. Ora lei impugna. Cita la Cassazione, puntualizza che il reato è solo tentato per «lo scrupolo dimostrato dall’Ufficiale di stato civile» nonostante «le ripetute e insistenti richieste dei coniugi». Ma, sopratutto, «preso atto che sulla specifica questione l’orientamento giurisprudenziale non ha ancora raggiunto dei punti fermi, non pare tuttavia condivisibile la decisione del giudice di ritenere non sussistente l’elemento materiale del delitto di alterazione di stato».

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21 ottobre 2016 | 09:00
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http://bergamo.corriere.it/notizie/cron ... 488b.shtml
anecosu
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Iscritto il: 21 set 2016, 11:45

Re: Maternità surrogata, il giudice li assolve

Messaggio da anecosu »

mi fa piacere leggere che siano sempre piu' numerosi i casi quando le coppie vengono assolte
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