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Re: Svezzamento
Inviato: 10 feb 2016, 23:40
da robi24ma
La composizione
Per quanto riguarda i baby food, ossia gli alimenti destinati all’infanzia, la normativa individua due classi principali di alimenti:
a base di cereali (per esempio, le farine di cereali, la pastina o i biscotti);
diversi da quelli a base di cereali, che comprendono tutti gli altri prodotti per l’infanzia: omogeneizzati in primo luogo, ma anche pappe pronte, merende o succhi di frutta.
Tra i criteri di composizione è importante ricordarne uno specifico che riguarda gli alimenti contenenti carne, pesce o altre fonti proteiche, nei quali la denominazione cambia in base alla percentuale dei loro ingredienti. Per esempio, un omogeneizzato di “manzo”, per essere definito tale, deve contenere almeno il 40 per cento di carne di manzo; se è con più fonti proteiche, per esempio, “manzo e prosciutto”, il totale dei due ingredienti deve essere rappresentato per una percentuale non inferiore al 40 per cento.
Inoltre, per i cibi specifici per l’infanzia diversi dagli alimenti a base di cereali, valgono i seguenti requisiti:
quantità di sodio inferiore a 200 milligrammi ogni 100 calorie o a 200 milligrammi ogni 100 grammi. Solo nel caso in cui sia il formaggio l’unico ingrediente citato nella denominazione del prodotto, il tenore finale di sodio deve essere inferiore a 300 milligrammi ogni 100 calorie;
divieto di aggiungere vitamina A, a eccezione dei succhi di frutta, e vitamina D.
Il processo di lavorazione
Il processo attraverso il quale, dal prodotto fresco, si arriva all’omogeneizzato è complesso e varia a seconda del tipo di alimento. Dal punto di vista tecnologico, il trattamento che subiscono i prodotti di origine animale (come la carne e il pesce) è molto simile a quello della verdura. La frutta, invece, avendo un pH sensibilmente acido, che non facilita la crescita di microorganismi nocivi, subisce un trattamento più blando. Di seguito, è spiegato il processo che subisce la carne (simile appunto a quello del pesce e della verdura).
Viene tritato ancora congelato
Il prodotto arriva surgelato in blocchi per la lavorazione e, senza essere scongelato, viene tritato in maniera grossolana mediante grosse lame. La carne viene trattata senza essere scongelata per una garanzia di migliore igiene sotto il profilo microbiologico. Dopo questa prima tritatura, la carne entra in un grosso mixer industriale, dove viene miscelata con gli altri ingredienti (come acqua, farine), oli vegetali ed eventualmente si effettua anche un’integrazione di vitamine e sali minerali.
Il composto viene trasferito in un altro grosso contenitore dove la miscela di ingredienti viene portata a una temperatura di poco inferiore ai 100° C, con un’introduzione di vapore direttamente nel prodotto. Questa fase viene effettuata attraverso diversi stadi: si effettua una prima frantumazione, poi il prodotto viene setacciato e subisce poi successive frantumazioni e setacciature attraverso dei setacci con fori sempre più fini. La carne così omogeneizzata entra in un grosso miscelatore, dove viene amalgamata con una piccola quantità di amido: tale aggiunta serve a conferire al prodotto il caratteristico aspetto cremoso. A questo punto sul prodotto viene determinato il residuo secco: in pratica, occorre stabilire quanti solidi, cioè quanta carne, quanto olio e quanta farina sono stati aggiunti, per vedere se il prodotto è troppo denso o troppo diluito.
Re: Svezzamento
Inviato: 10 feb 2016, 23:40
da robi24ma
Prima si elimina l’aria, poi si riempiono i vasetti
Poi c’è una seconda iniezione di vapore, che normalmente serve per aggiungere la quantità di acqua per arrivare alla concentrazione di carne ottimale: per legge, infatti, nel prodotto finito, cioè nell’omogeneizzato, deve essere garantito come minimo il 40 per cento di carne (o di pesce). Segue una fase molto importante, ossia viene tolta l’aria presente nell’omogeneizzato mediante un deareatore. A questo punto il prodotto viene pompato a caldo (a una temperatura intorno ai 70 gradi) nei vasetti con dosatrici automatiche che mettono dentro la quantità necessaria
Dopo che il prodotto è stato chiuso e sigillato, comincia il ciclo di sterilizzazione per eliminare tutti i microrganismi eventualmente presenti. Questo trattamento termico finale garantisce quindi la sicurezza igienica del prodotto e permette la conservazione dei vasetti a temperatura ambiente, senza l’aggiunta di conservanti. Prima dell’etichettatura e della distribuzione ai punti vendita, gli omogeneizzati sono sottoposti a una serie di analisi microbiologiche a campione. Inoltre, si controlla la tenuta del sottovuoto.
La frutta in vasetto
Il processo di trasformazione della frutta in omogeneizzato è molto più semplice. Ecco, in sintesi, come avviene.
La frutta viene raccolta a mano al giusto punto di maturazione, quindi viene ripulita di buccia, torsolo ed eventualmente nocciolo e viene macinata. La raccolta avviene una sola volta all’anno: per esempio, a giugno per le albicocche, a luglio per le pesche, a settembre per le pere, a ottobre/novembre per le mele.
Una volta pulita, la frutta viene macinata fino a diventare una purea omogenea, che viene sterilizzata e confezionata in grosse buste asettiche.
Quando arriva in stabilimento per la trasformazione in omogeneizzato, quindi, la frutta deve soltanto essere riscaldata ed eventualmente essere miscelata con altri ingredienti (per esempio, vitamine e sali minerali) o con altra frutta (se l’omogeneizzato è di frutta mista).
Infine, si crea il sottovuoto e si mette la frutta a caldo nei vasetti. Gli omogeneizzati così confezionati subiscono poi un processo di sterilizzazione, anche se più blando rispetto a quello della carne, con temperature e tempi inferiori proprio perché la frutta presenta caratteristiche microbiologiche diverse.
Re: Svezzamento
Inviato: 10 feb 2016, 23:45
da Elisas
Omogeneizzati e liofilizzati per lo svezzamento
Sono prodotti studiati apposta per le prime pappe del bimbo, quando il piccolo non sa ancora masticare e deglutire bene. Sono anche molto digeribili
Omogeneizzati e liofilizzati per lo svezzamento
I liofilizzati
In questo tipo di lavorazione industriale la carne viene ridotta a polvere finissima, grazie al trattamento di “sublimazione”: cioè, essa viene prima congelata e poi disidratata di tutta l’acqua. La carne liofilizzata è particolarmente indicata per le prime fasi dello svezzamento, perché risulta molto digeribile in quanto le sue fibre vengono frantumate molto finemente. Le proprietà nutritive restano invariate e identiche a quelle degli omogeneizzati.
Presentano questi vantaggi
Gli omogeneizzati e i liofilizzati, rispetto alle preparazioni domestiche, possiedono tre requisiti che li rendono all’inizio dello svezzamento preferibili all’utilizzo della carne fresca:
la digeribilità: un grado di frammentazione della carne così elevato, è infatti, impossibile da ottenere con gli elettrodomestici di casa;
l’igiene: i vasetti di vetro, nei quali è contenuta la carne, vengono sterilizzati e poi sigillati ermeticamente;
la sicurezza e il controllo qualità: le carni utilizzate per la preparazione degli omogeneizzati sono molto sicure, perché le principali aziende specializzate per l’infanzia garantiscono la provenienza della carne o gestiscono direttamente tutte le fasi dell’allevamento.
Re: Svezzamento
Inviato: 11 feb 2016, 09:37
da puffetta
Creme di cereali durante lo svezzamento
Una volta iniziato lo svezzamento, al bambino vanno proposti alimenti nuovi e indicati per la crescita: i cereali sono perfetti per donargli energia e tanti altri nutrienti importanti
Creme di cereali durante lo svezzamento
Creme di cereali
Fin dalle prime pappe (dunque dai 5-6 mesi circa), e seguendo sempre il calendario degli alimenti indicato dal pediatra, si possono offrire al bambino i cereali. Si tratta prevalentemente di farine da aggiungere al brodo vegetale: di solito, le confezioni dei prodotti per l’infanzia riportano le indicazioni delle dosi giuste. In questo modo si ottiene una crema leggera e facilmente digeribile, in genere molto gradita al bambino. Le pappe ai cereali sono indicate sia a pranzo sia a cena e si possono arricchire con il formaggio o con la carne.
Tanta energia
Quando il piccolo comincia a stare seduto e poi a gattonare, le creme a base di cereali permettono di migliorare l’apporto energetico utile all’intero organismo. In proporzione al suo peso e alla sua altezza, infatti, il bambino ha un bisogno triplicato di energia rispetto a un adulto. Con lo svezzamento, il 50% del fabbisogno quotidiano di energia del piccolo deve essere fornito da carboidrati, preferibilmente complessi, che sono presenti proprio nei cereali da aggiungere alla pappa.
Non solo zuccheri
I cereali per bambini apportano carboidrati complessi, vitamine e minerali. Rappresentano, quindi, un alimento completo. Vediamo, nel dettaglio, che cosa contengono:
carboidrati: per contribuire a soddisfare i fabbisogni nutrizionali del bambino. I carboidrati (zuccheri) rappresentano la fonte di energia pronta e disponibile: si trovano soprattutto nei cereali, come i farinacei e in particolare in pasta, riso, mais e tapioca, e nelle patate. Per questo la pappa del bebè contiene sempre almeno uno di questi alimenti, cui si può aggiungere, in alternativa, la carne omogeneizzata oppure il formaggino o, quando è il momento di introdurli, l’uovo o il pesce;
ferro, indispensabile per la formazione dei globuli rossi (cellule del sangue) e per la funzionalità del sistema immunitario, ancora fragile e immaturo fra i 6 mesi e i 3 anni del bambino;
vitamine, soprattutto quelle del gruppo B, favoriscono il funzionamento del sistema nervoso e contribuiscono a utilizzare al meglio l’energia contenuta negli alimenti.
Re: Svezzamento
Inviato: 11 feb 2016, 09:38
da puffetta
Le quantità indicate
In genere, si raccomanda di inserire nella pappa i cereali per gradi, in base al peso e all’età del piccolo, in modo da non eccedere e causare sovraccarichi dell’organismo ancora così delicato. Le confezioni dei prodotti per bambini che si trovano in commercio riportano solitamente tutte le indicazioni da seguire, cioè le dosi giuste da offrire al bambino in base al suo peso e all’età. È necessario, comunque, sempre seguire le indicazioni del pediatra. In linea di massima comunque queste sono le dosi per pasto:
15 grammi di crema di cereali a 5-6 mesi, cioè all’inizio dello svezzamento;
20-25 grammi a 6-8 mesi,
25-30 grammi dai 9 ai 10 mesi.
Tanti tipi in commercio
L’offerta dei cereali per l’infanzia è molto vasta e comprende diversi tipi di prodotti, da usare in base all’età del bambino e alle indicazioni del pediatra.
Per iniziare
Si deve iniziare con le creme senza glutine, perché più digeribili e a minor rischio di allergie o intolleranze. Tra le soluzioni più indicate ci sono:
la crema di riso: a base di farina di riso, è altamente digeribile e quindi adatta alle capacità digestive ancora in fase di sviluppo del bambino; si stempera nel brodo facilmente e non fa grumi. È cremosa e ha un gusto delicato;
la crema di mais e tapioca: a base di farine selezionate di mais e tapioca (un vegetale derivato dal tubero della manioca, una pianta originaria dell’America del sud), ha un sapore più “dolce”, è cremosa e si mantiene morbida per tutta la durata della pappa. Non contiene glutine.
Per proseguire
Una volta avviato o svezzamento e accertato che il piccolo gradisce e digerisce bene le farine senza glutine, si può passare alle varietà con il glutine (dopo i 6 mesi in ogni caso).
le creme multicereali: di solito si tratta di un mix di farine selezionate di frumento, riso, mais, orzo, avena, farro. È di semplice e rapida preparazione, morbida, con un sapore che può risultare leggermente “tostato”.
il semolino: è un prodotto che deriva dalla macinazione dei cereali (generalmente frumento). Si presenta in forma di granelli più o meno grossolani. Ha un sapore dolce e delicato.
Che cos’è il glutine
Il glutine è una proteina che si trova in alcuni cereali, come la segale, l’avena, il grano e l’orzo. Nei bambini predisposti, può causare una malattia seria (la celiachia). Per un principio assoluto di precauzione, i cereali con glutine, di solito, vengono proposti dopo i 6 mesi. Ecco perché i primi cereali da offrire al bebè sono quelli senza glutine.
Da sapere
Le creme di cereali, senza zuccheri aggiunti, possono essere utilizzate anche nel biberon, in alternativa al classico biscottino. Naturalmente in questo caso è sufficiente un cucchiaio circa di crema da sciogliere nel latte.
La crema di riso e quella di mais e tapioca vanno fatte variare, cioè offerte per esempio una a pranzo e una a cena. Infatti, la crema di riso può risultare “astringente” per l’intestino del bambino ed è quindi meglio non darla troppo spesso.
È meglio versare la pappa un pochino per volta nel suo piattino (talvolta, infatti, il bambino non riesce a mangiarla tutta i): la parte eccedente può essere conservata per il pasto successivo, per esempio per la cena.
Il bambino ha ovviamente i suoi gusti e le sue preferenze: vanno assecondate, dopo aver fatto provare al piccolo i vari di tipi di creme a disposizione e in base alla sua età.
Evitare i “miscugli” fai-da-te, magari per finire una confezione aperta: si rischia di fare dei gran pasticci, oltre che a creare mix nutrizionali poco indicati.
Le pappe a base di cereali non vanno sovraccaricate di condimenti o di altri ingredienti: sono sì la base dei pasti, ma devono rimanere leggere e preparate sempre seguendo le indicazioni del pediatra.
Le creme ai cereali sono pratiche anche da portare fuori casa: è sufficiente preparare prima il brodo vegetale e conservarlo in un thermos. La quantità giusta di crema ai cereali da aggiungere può essere conservata in un contenitore ermetico.
Bisogna sempre acquistare prodotti specifici per l’infanzia, perché si tratta di alimenti studiati per offrire al bambino i giusti nutrienti senza sovraccaricare il suo organismo.
Re: Svezzamento
Inviato: 11 feb 2016, 09:39
da barchetta99
Succhi e nettari per la prima infanzia
Ai più piccoli, durante lo svezzamento, è consigliabile offrire bevande studiate per la prima infanzia, che offrono maggiori garanzie sulla provenienza degli ingredienti
Succhi e nettari per la prima infanzia
Con il nome di succo di frutta, secondo la legge italiana, si indica il prodotto ottenuto dai frutti con procedimento meccanico, che ha colore, aroma e gusto caratteristici dei frutti di provenienza. Dopo la spremitura, i succhi di frutta possono essere sottoposti a filtrazione: ecco perché in commercio si possono trovare succhi torbidi come quello di arancia, in quanto ottenuti per sola spremitura, oppure limpidi come quelli filtrati. Tutti i succhi di frutta in commercio, confezionati in bottiglie, in cartoni plastificati o in lattine, vengono sottoposti a processo di pastorizzazione, trattamento indispensabile per la loro conservazione. Purtroppo però, la pastorizzazione provoca una riduzione del valore nutrizionale del succo stesso, soprattutto del contenuto vitaminico. Esiste una distinzione chiara e precisa tra succhi di frutta e nettari di frutta, che, però, sfugge in genere alle mamme: per alcune i nettari sono addirittura una variante “ricca” dei succhi. In realtà non è così.
I nettari sono composti per almeno il 40 per cento da frutta e, per la parte restante, da acqua e zuccheri.
I succhi di frutta, invece, sono bevande composte al 100 per cento di frutta (o di verdura), senza aggiunta di altri zuccheri, al di fuori di quello naturalmente presente nella frutta (fruttosio).
Quelli per i piccoli
Le aziende specializzate in prodotti per l’infanzia utilizzano materie prime selezionate con criteri rigorosi fino ad arrivare, in qualche caso, al controllo diretto di tutti i passaggi della produzione per garantire che la frutta sia coltivata lontano da fonti di inquinamento e senza l’uso di pesticidi e agenti chimici. I prodotti per i più piccoli, inoltre, non contengono conservanti né coloranti. I prodotti studiati appositamente per l’infanzia sono composti da succo e polpa di frutta selezionata, spesso arricchiti con vitamina C e privi di conservanti. Dato che sono pronti all’uso, consentono di essere offerti in ogni momento al bambino: le confezioni monodose sono comode perché evitano sprechi. I succhi di frutta, i nettari e gli omogeneizzati di frutta possono essere offerti al piccolo dopo i pasti o a merenda. In commercio esistono prodotti in pratiche bottiglie con tappo “apri e chiudi”, trasformabili in comodi biberon applicando la ghiera con la tettarella.
Re: Svezzamento
Inviato: 13 feb 2016, 00:29
da prezzemolina
Formaggini in vasetto già dal quarto mese di svezzamento
I formaggini prodotti dalle aziende specializzate in alimentazione per l'infanzia sono indicati già dal quarto mese di vita.
Formaggini in vasetto già dal quarto mese di svezzamento
I formaggini
I formaggini in vasetto, infatti, sono ipolipidici, cioè a ridotto contenuto di grassi, e quindi facilmente digeribili dall’organismo del bambino anche all’inizio dello svezzamento. A differenza di molti altri tipi di formaggini, quelli per l’infanzia non contengono conservanti: il prodotto si mantiene inalterato nel tempo grazie alla sterilizzazione e a un procedimento detto di sottovuoto, tramite il quale si elimina tutto l’ossigeno presente nei vasetti. Una volta aperti, i vasetti vanno conservati in frigorifero e consumati entro 24 ore. Prima di darlo al piccolo, è bene togliere il vasetto dal frigorifero e lasciarlo qualche minuto a temperatura ambiente. I formaggini per l’infanzia risultano anche molto pratici e igienici, in quanto sono conservati in vasetti di vetro sterilizzati e sigillati ermeticamente.
Re: Svezzamento
Inviato: 13 feb 2016, 00:30
da prezzemolina
Yogurt per lo svezzamento
È un prodotto sano e sempre consigliato ai bimbi. Quello per i più piccoli, ha un sapore dolce ed è arricchito con minerali e altri elementi importanti
Yogurt per lo svezzamento
Lo yogurt commercializzato dalle aziende che si occupano di prodotti per l’infanzia presenta caratteristiche particolari:
contiene, oltre ai fermenti classici presenti nello yogurt (Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus Thermophilus) anche il Bifido infantis, un fermento che è naturalmente presente nei bambini nutriti al seno e che, via via, scompare con la crescita. Questa sostanza, rinforzando l’azione degli altri batteri, consente un’efficace opera di contrasto nei confronti dello sviluppo di batteri potenzialmente dannosi per l’organismo del piccolo.
è spesso arricchito di calcio, un minerale molto importante per la formazione e la crescita dei denti e delle ossa del bambino.
è proposto, in genere, in vasetti più piccoli, da 80 o 100 grammi, concepiti proprio a misura di consumo di bambino.
è studiato per avere un sapore non acidulo e una consistenza molto cremosa, in modo da renderlo più gradito al gusto dei più piccoli. Per questo, oltre alle varianti alla frutta (come mela, banana e pera), esiste anche una versione arricchita di biscotti.
Re: Svezzamento
Inviato: 13 feb 2016, 00:30
da prezzemolina
Pastina per lo svezzamento
La pastina studiata appositamente per i più piccoli ha un valore alimentare diverso da quella di uso comune, perché deve rispondere alle specifiche esigenze nutrizionali del bambino nella delicata fase dello svezzamento
Pastina per lo svezzamento
È a base, in genere, di grano tenero per risultare maggiormente digeribile. La farina con cui è preparata è diastasata, sottoposta cioè a uno specifico processo che scompone l’amido (uno zucchero complesso, che fornisce energia a lento rilascio) in elementi più semplici, rendendolo pertanto facilmente assimilabile dall’apparato digerente, ancora immaturo, del piccolo. In questo modo, infatti, il valore nutritivo dell’amido rimane inalterato, ma si risparmia all’organismo una parte del lavoro di digestione.
È contraddistinta da un elevato contenuto proteico (vegetale e animale) ed è integrata con sali minerali, come il calcio (importante per la formazione di ossa e denti, oltre che per i processi di coagulazione del sangue) e il ferro (importante per combattere l’anemia e rafforzare le difese immunitarie) e vitamine del gruppo B, utili per la crescita del piccolo. Il formato cresce con il bambino, per adeguarsi alle sue progressive esigenze di masticazione e per arrivare gradualmente alle prime pastasciuttine “da grandi”.
Re: Svezzamento
Inviato: 13 feb 2016, 00:31
da prezzemolina
Biscottini per il bambino durante lo svezzamento
Le tipologie di biscotti indicati durante lo svezzamento del bambino, privi di glutine per evitare la celiachia
Biscottini per il bambino durante lo svezzamento
Biscottini
I biscottini per l’infanzia sono privi di glutine, una proteina presente in alcuni cereali (frumento, orzo, segale e avena). Nei bambini predisposti, questa sostanza potrebbe provocare la celiachia, un disturbo molto serio che colpisce l’intestino impedendogli di svolgere la sua funzione di assorbimento delle sostanze contenute negli alimenti. I biscotti per i più piccoli sono preparati con farine diastasate, che sono state cioè sottoposte a un particolare procedimento che le rende meglio assimilabili da parte dell’organismo del bambino. In pratica, l’amido (che è uno zucchero complesso) presente nelle farine viene frantumato in zuccheri più semplici, più facilmente digeribili dal piccolo. Fino all’anno di età sono sconsigliati i biscotti contenenti l’uovo, in quanto questo alimento potrebbe provocare, nei bambini predisposti, problemi di allergia. Hanno un contenuto di grassi inferiore a quello dei biscotti tradizionali: mediamente soltanto da 8 a 10 g per 100 g di alimento. Infine, come tutti i prodotti destinati all’alimentazione dell’infanzia, sono sottoposti a particolari standard di igiene e sicurezza, stabiliti dal Ministero della Salute, che le aziende si impegnano a rispettare.
Quelli granulari
Molti pratici per i primi mesi risultano i biscotti granulati, identici dal punto di vista nutrizionale a quelli solubili interi ma più facilmente dosabili. Basta, infatti, aggiungerli al biberon del latte caldo. Il composto si scioglie molto facilmente in maniera omogenea e senza grumi. I biscotti granulati sono in commercio in scatole di latta che va sempre richiusa dopo l’uso in modo da mantenere sempre fresco e integro il prodotto (sia nel gusto sia nelle sostanze nutritive).