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Prematuri

alexia
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Iscritto il: 08 mag 2015, 21:56

Re: Prematuri

Messaggio da alexia »

Neonati prematuri: il loro cervello è diverso?
Il cervello dei neonati prematuri presenta meno materia bianca complessiva e un talamo più piccolo. Ecco le eventuali conseguenze
Che i neonati prematuri presentino un rischio più elevato di avere organi meno sviluppati è risaputo da tempo. Fino a oggi, però, si pensava che questo pericolo fosse limitato per lo più ai polmoni. Invece riguarda anche il cervello dei neonati prematuri. La conferma arriva da uno studio condotto da un team di ricercatori americani, della University of Iowa, presentato durante il meeting della Pediatric Academic Societies di Vancouver, Canada.

Lo studio a 7 anni di età

La ricerca ha coinvolto 96 bambini di età compresa fra i 7 e i 13 anni. Di questi, 64 erano venuti alla luce secondo i tempi previsti, mentre 32 erano stati neonati prematuri: fra le 34 e le 36 settimane di gravidanza. I ricercatori hanno sottoposto tutti i partecipanti a una risonanza magnetica cerebrale, per analizzare il loro cervello.

Meno materia bianca e un talamo più piccolo

Dall’analisi dei risultati è emerso che il cervello dei bambini nati prematuramente presentava alcune differenze rispetto a quello dei bambini nati a termine. In particolare, nei primi sono stati osservati meno materia bianca cerebrale complessiva e un talamo più piccolo.

Quali effetti?

Gli autori hanno spiegato che queste differenze potrebbero influenzare l’apprendimento e il comportamento. Infatti, occorre considerare che la materia bianca complessiva svolge un ruolo essenziale nella comunicazione tra cellule nervose, mentre il talamo è un’area del cervello coinvolta nei segnali motori e sensoriali. In effetti, già altri studi condotti in precedenza avevano dimostrato che i prematuri hanno difficoltà di questo tipo: i bimbi che sono nati fra la 34a e la 36a settimana di gestazione sembravo presentare più difficoltà sociali, comportamentali e scolastiche rispetto a quelli nati dopo la 37a settimana di gravidanza.
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IL LATTE È LA MIGLIOR MEDICINA

Per migliorare le condizioni dei bambini prematuri in terapia intensiva è fondamentale il latte umano: stimola la crescita e lo sviluppo neurologico. Se la mamma non può o non vuole allattare spesso si ricorrere al latte donato e conservato nelle banche del latte.
giovanna
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Re: Prematuri

Messaggio da giovanna »

Prematuri: crescono meglio con la voce della mamma
Un recente studio conferma che per i neonati prematuri ascoltare la voce della mamma fin dai primi giorni di vita è di grande beneficio. Ecco perché
La miglior medicina per i bimbi nati prematuri? La mamma. In tutte le sue declinazioni. A far bene, infatti, non sono solamente il suo latte e il contatto diretto con la sua pelle, come si sa da tempo. Anche la sua voce è benefica. Lo conferma il nuovo studio condotto da un team di ricercatori americani, del Women & Infants’ Neonatal Follow-Up Program, chiamato “Adult Talk in the Nicu (neonatal intensive care unit) with Preterm Infants and Developmental Outcomes” e pubblicato sulla rivista Pediatrics.

L’esperimento condotto in ospedale

La ricerca ha riguardato un gruppo di mamme e bebè prematuri. Gli autori hanno chiesto ad alcune donne di parlare il più possibile ai loro piccoli ricoverati in terapia intensiva. A distanza di alcuni mesi, hanno analizzato le condizioni di salute di tutti i bambini, esaminando in particolare la capacità di linguaggio. Lo scopo era capire se l’esposizione alla voce della mamma fin dai primissimi giorni potesse avere effetti positivi sullo sviluppo.

I benefici già a 18 mesi di vita

Dall’analisi dei risultati, è emerso che effettivamente la voce della mamma è benefica per i piccoli prematuri. Infatti, ogni cento parole in più ascoltate all’ora dalle trentadue settimane in poi si sono associate a un aumento di due punti delle capacità di linguaggio a diciotto mesi. L’esposizione alle parole della mamma, dunque, può essere considerata un’ottima cura a costo zero. Gli autori hanno, quindi, concluso che il numero delle parole pronunciate dalla mamme ai piccoli ricoverati in terapia intensiva costituisce un fattore predittivo delle abilità linguistiche del neonato già dai sette mesi e fino all’anno e mezzo.


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UTILE ANCHE ALLE MAMME

Questa “cura” può essere benefica non solo per i bimbi ma anche per le donne. Le mamme dei prematuri, infatti, si sentono spesso impotenti e “inutili”. Sapere che parlando ai figli ne promuovono la crescita può risollevare il loro umore.
giovanna
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Re: Prematuri

Messaggio da giovanna »

Rischio diabete per i neonati prematuri
I bambini prematuri hanno maggiori probabilità di avere livelli elevati di insulina nel sangue e di sviluppare il diabete da adulti
I neonati prematuri hanno più probabilità di avere elevati livelli di insulina alla nascita e nella prima infanzia rispetto ai nati a termine. Lo affermano i risultati di uno studio, condotto da Guoying Wang della Bloomberg School of Public Health di Baltimora, e pubblicato sulla rivista Journal of American Medical Association.

Insulina sotto controllo

La ricerca ha coinvolto 1.358 bambini nati fra il 1998 e il 2010, seguiti per un periodo di tempo compreso fra il 2005 e il 2012. Gli scienziati hanno misurato i livelli di insulina alla nascita e durante la prima infanzia. Questi ultimi sono risultati inversamente proporzionali all’età gestazionale alla nascita. Secondo i ricercatori si tratta di una prova incontestabile del fatto che i bambini nati prematuri rischiano più degli altri lo sviluppo di una condizione di insulino-resistenza e di conseguenza il diabete di tipo 2 in età adulta.

I fattori di rischio

I dati ottenuti dalla ricerca rivelano un aspetto preoccupante anche alla luce del fatto che continua ad aumentare l’incidenza dei bambini nati prima del termine fatidico delle 40 settimane di gestazione. Negli Stati Uniti, nasce prematuro un bambino su nove. “C’è una crescente evidenza che gli eventi della vita fetale e neonatale possono causare alterazioni metaboliche permanenti, tra cui il diabete di tipo 2 e la sindrome metabolica, una combinazione di fattori di rischio che aumenta il rischio di malattie cardiache, diabete e ictus» ha affermato Guoying Wang.

Fondamentale una prevenzione precoce

Anche se gli studi condotti su adulti e bambini sostengono l’ipotesi che la nascita pretermine può comportare alterazioni metaboliche sfavorevoli, non è chiaro se l’associazione osservata tra prematurità, futura insulino-resistenza e diabete di tipo 2 derivi da alterazioni nel metabolismo dell’insulina nel feto in gestazione o nella prima infanzia. Studi come questo rivelano quanto sia importante la prevenzione precoce del diabete, sottolineando la necessità di ricerche rigorose su quali strategie, da adottare nelle prime settimane di vita o addirittura in gestazione, potrebbero contribuire alla riduzione del rischio di malattie croniche nei neonati.
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SEMPRE PIU’ PREMATURI

I bambini nati prematuri continuano ad aumentare. In Italia, nel 2012 sono nati 534.186 bambini, di questi il 7,2% sono prematuri, l’1% ha un peso inferiore a 1.500 grammi ed il 6,2% tra 1.500 e 2.500 grammi (dal Rapporto Cedap Certificato di assistenza al parto 2010). La Sardegna è la regione dove nascono più premature: il 7,7% di quelli nazionali.
gabrycia
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Re: Prematuri

Messaggio da gabrycia »

Parlare ai neonati prematuri li fa crescere prima (e meglio)
Parlare ai neonati prematuri quando sono nell’incubatrice non è solo un atto d’amore ma ne accelera anche lo sviluppo psicofisico
I neonati prematuri sono un “tema” scottante per molti neogenitori. Questo perché la nascita prematura resta una delle maggiori fonti di preoccupazione per chi aspetta un bebè e per coloro cui i medici hanno prospettato una possibile nascita pre-termine. Infatti, a far da padroni nella testa e nel cuore di mamme e papà, sono la paura del mancato sviluppo fisico (organi immaturi) e il timore di danni futuri (crescita lenta, problemi psicologici e di apprendimento).

Neonati prematuri e ricerca

C’è, però, da sottolineare che la ricerca ha compiuto enormi passi in avanti rispetto alla cure dei prematuri. Oltre a un miglioramento incredibile dell’attendibilità degli screening prenatali, sono cambiate anche le condizioni e le speranze di vita per quei neonati che comunque, per differenti, motivi, nascono prima delle 40 settimane di gravidanza. Addirittura, oggi è possibile che anche bimbi che non arrivano al chilogrammo di peso corporeo, possano sopravvivere e crescere in maniera sana e regolare.

Perché la parola è tanto importante

I neonati prematuri hanno bisogno di trascorrere un periodo, più o meno lungo, in incubatrice. Ciò si rende necessario al fine che lo sviluppo si completi in un ambiente protetto e il più simile possibile all’utero materno. I neogenitori (e soprattutto le mamme) di un bambino nato prematuro si sentono spesso impotenti e incapaci di svolgere il proprio ruolo. La distanza posta dall’incubatrice stessa, così come il timore di far del male o danneggiare la salute del neonato, sono detonatori di reazioni psicologiche davvero gravose da sostenere. Ma le mamme e i papà dei neonati prematuri forse non sanno di poter fare moltissimo per il bambino, anche se si trova in incubatrice. Un recente studio della Brown University ha, infatti, rivelato che parlare ai prematuri in incubatrice ne accelera lo sviluppo.

Collegati a un registratore

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Pediatrics e ha coinvolto un campione di 36 famiglie, i cui bambini erano nati prima della trentaduesima settimana di gestazione. I piccoli sono stati “collegati” a registratori per un periodo di tempo giornaliero di ben 16 ore, per quattro settimane, ricevendo dalle centinaia alle migliaia di parole. In seguito – a 7 sia a 18 mesi di vita – i bambini sono stati sottoposti a test per verificarne lo sviluppo. Chi aveva ascoltato il maggior numero di parole, ha mostrato anche uno sviluppo psicofisico più marcato.
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UNA SPERANZA E UN COMPITO PER I NEOGENITORI

Diventare genitori di un neonato prematuro, quindi, non significa più, per forza di cose, restare impotenti e rassegnati a un minore sviluppo del bebè. Anzi, la ricerca ha reso la vita dei piccoli assolutamente vicina alla normalità, sin dai primissimi momenti. E ha permesso ai genitori una partecipazione immediatamente attiva e benefica, innalzando anche il livello di serenità familiare e di autostima delle mamme.
gabrycia
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Re: Prematuri

Messaggio da gabrycia »

Prematuri: i benefici della canguro-terapia durano anni
Un recente studio svela che gli effetti prodotti dalla canguro-terapia nei bimbi nati prematuri sono duraturi e proseguono almeno fino al compimento dei 10 anni
L’efficacia della canguro-terapia nei bimbi nati prematuri è stata provata da innumerevoli studi. Tutti, però, avevano sempre preso in considerazione il brevissimo periodo. Per questo un gruppo di studiosi israeliani ha deciso di indagare gli effetti a lungo termine. I risultati della loro ricerca hanno svelato che effettivamente i benefici si protraggono negli anni.

A contatto con la pelle della mamma

La canguro-terapia è una pratica utilizzata frequentemente nei bambini prematuri. Consiste nel mettere il bebè nudo sul petto della mamma (o in alternativa del papà) a diretto contatto con la sua pelle calda. Il caldo “abbraccio” della mamma canguro offre una serie di indiscutibili vantaggi. Innanzitutto, facilita la regolazione della temperatura e del respiro del bambino. In secondo luogo ha effetti positivi sul piano psicologico e comportamentale. Per esempio, il bebè piange meno e sta più sveglio quando è a contatto con la pelle dei genitori. Inoltre, favorisce l’allattamento al seno e lo sviluppo neurologico e cerebrale. Senza dimenticare che aumenta la crescita e riduce il tempo di permanenza in terapia intensiva.

Uno studio durato dieci anni

Lo studio è stato condotto da un team di ricercatori della Bar – Ilan University di Israele e pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry. Ha riguardato 146 bebè nati prematuri: metà di loro nei primi 14 giorni di vita sono stati sottoposti alla canguro-terapia, mentre metà sono sempre stati tenuti in incubatrice. Gli autori hanno seguito tutti i partecipanti fino al compimento dei 10 anni di età, sottoponendoli a regolari controlli.

Risultati incoraggianti

Ebbene, dall’analisi dei risultati è emerso che lo sviluppo dei bimbi che avevano avuto la possibilità di stare a diretto contatto con la pelle dei genitori nei primi 14 giorni di vita lo sviluppo era migliore rispetto agli altri bambini, sotto molti punti di vista. A 10 anni, in particolare, presentavano uno sviluppo psico-fisico più armonico, maggiore resistenza allo stress e migliori competenze cognitive e funzioni del sonno.
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MIGLIORA ANCHE LA RISPOSTA AL DOLORE

Recentemente, un altro studio ha dimostrato che i neonati prematuri che hanno ricevuto la canguro-terapia presentano una maggiore resistenza al dolore.
needyou
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Re: Prematuri

Messaggio da needyou »

La mamma canguro salva i bebè prematuri
Il tocco della mamma è la miglior cura per i prematuri. Lo sostiene uno studio a favore del metodo della mamma canguro
I bambini prematuri continuano ad aumentare di numero. Lo ha segnalato recentemente la Sin (Società italiana di neonatologia). Diverse le cause: gli stili di vita delle mamme, le patologie connesse alla gravidanza (ipertensione, disturbi alimentari, infezioni), l’aumento dell’età media delle gestanti e la crescita delle gravidanze medicalmente assistite. La buona notizia è che migliora anche la loro sopravvivenza.

Il 7% dei neonati

In Italia, su 534.186 bambini nati nel 2012, il 7% sono prematuri, l’1% ha un peso inferiore a 1.500 grammi e il 6% tra 1.500 e 2.500 grammi. Il 98% dei prematuri non ha problemi né complicazioni e viene dimesso in buona salute. Questo grazie ai progressi tecnologici (ventilazione meccanica, monitoraggi, nutrizione parenterale), ma anche all’incentivazione dell’allattamento materno e a un’adeguata terapia del dolore.

Fondamentale la mamma

Accanto all’assistenza e alle cure specifiche, però, è fondamentale la vicinanza fisica della mamma. Secondo uno studio condotto in Israele, la cosiddetta “Kangaroo Care”, o mamma canguro, offrirebbe non solo benefici immediati al neonato prematuro, ma anche vantaggi a lungo termine.

Come i canguri

I ricercatori hanno confrontato 73 mamme che hanno seguito la tecnica Kangaroo Care per un’ora al giorno, per due settimane, con altrettante donne che hanno sottoposto i loro bebè alle cure di un’incubatrice. Nel primo semestre di vita, le mamme canguro sono riuscite a ottenere un comportamento più materno nei confronti dei figli. Questi hanno dimostrato una migliore capacità cognitiva e abilità e, intorno ai 10 anni, una migliore risposta neuroendocrina allo stress, un migliore funzionamento del sistema nervoso autonomo e un maggiore controllo cognitivo.

Il caldo abbraccio della marsupioterapia

Ideato nel 1978 in Colombia, per ovviare all’assenza di incubatrici, oggi il metodo della mamma canguro, o marsupioterapia, si è diffuso in tutti i Paesi ed è raccomandato dall’American academy of pediatrics. L’affettuoso abbraccio dell’adulto ricrea l’ambiente caldo e rassicurante del ventre materno, predispone un addormentamento dolce e una nanna senza interruzioni. Migliora lo sviluppo neuromuscolare, riduce lo stress e stimola la capacità di autoregolare la temperatura corporea.
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COSÌ SI FA LA MAMMA MARSUPIO

È difficile fare la marsupioterapia? No, lo possono fare tutte le mamme. Si tiene il bambino sul petto, in posizione fetale, meglio se con solo il pannolino addosso, per almeno un’ora al giorno, allattandolo a richiesta.
needyou
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Iscritto il: 21 mag 2015, 09:52

Re: Prematuri

Messaggio da needyou »

È boom di prematuri: sempre più casi, ma per fortuna sempre più sani
La frequenza di casi di prematuri in Italia è aumentata e tende ancora a crescere. Grazie ai progressi della medicina, però, ci sono sempre meno conseguenze negative
In Italia nascono sempre più bambini prima del tempo, vale a dire prematuramente, prima della scadenza “naturale” (37 settimane) della gravidanza. A lanciare l’allarme è stata la Società italiana di neonatologia, in occasione della quinta giornata mondiale del neonato prematuro. Ecco dati e conseguenze del fenomeno.

I numeri delle nascite pretermine

In base ai dati del rapporto Cedap – Certificato di assistenza al parto – nel 2012 sono nati 534.186 bambini, di questi il 7,2 % (38.461) sono prematuri, l’1% ha un peso inferiore a 1.500 grammi ed il 6,2% tra 1.500 e 2.500 grammi. Se li si paragona ai dati precedenti, si vede che la crescita, anche se lieve, è costante negli anni e tende ancora ad aumentare. Questo fenomeno si associa a una progressiva diminuzione della “natimortalità” (il rapporto tra il numero dei nati morti e il totale dei nati, siano nati vivi o nati morti), rappresentata in gran parte da decessi in epoca pretermine.

Tante cause alla base

Perché nascono sempre più prematuri in Italia? Sono tante le cause: gli stili di vita delle mamme, i disturbi della gravidanza (ipertensione, problemi alimentari, infezioni), l’aumento dell’età media delle gestanti e l’incremento delle gravidanze medicalmente assistite.

Rallentare il fenomeno, ma come?

Ecco la risposta che ha dato Costantino Romagnoli, presidente della Società italiana di neonatologia: “Anche se abbiamo fatto progressi enormi nel trattamento dei bambini nati prima della 37ª settimana e le terapie intensive neonatali hanno raggiunto livelli di eccellenza, bisogna cercare di evitare i parti pretermine recuperando una dimensione naturale e più “slow” della gravidanza, che la maggior parte delle donne, soprattutto quelle che lavorano, vivono con molto stress, e che si ripercuote sulla gestazione e sul parto. Diminuire il numero dei prematuri è una delle grandi sfide sociali dei nostri tempi, così come curarli adeguatamente”.

Importanti progressi tecnologici

Nel miglioramento dell’assistenza ai neonati prematuri sono fondamentali i progressi tecnologici, come la ventilazione meccanica (la respirazione tramite macchina), i monitoraggi continui e la nutrizione parenterale, cioè direttamente per via endovenosa. L’aumentata sopravvivenza per questi neonati è stata ottenuta anche limitando lo stress mediante un’adeguata terapia del dolore. Al di là di quello che normalmente si pensa, i prematuri avvertono il dolore molto più di tutti gli altri.
In breve

L’IMPORTANZA DEL LATTE MATERNO

Per i prematuri è fondamentale l’allattamento materno. Le loro mamme, però, hanno in genere difficoltà ad allattare e per questo è importante che vi sia la disponibilità di latte materno grazie alle banche del latte. Secondo i dati, benché le donatrici siano in aumento, il latte disponibile nelle banche del latte non è ancora sufficiente a soddisfare le richieste.
AlexVale
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Iscritto il: 22 mag 2015, 11:23

Re: Prematuri

Messaggio da AlexVale »

Prematuri: piccolissimi alla nascita ma già forti
In Italia le nascite di bimbi prematuri sono in aumento a causa anche delle più frequenti gravidanze gemellari. Cresce, però, la loro sopravvivenza
Ogni anno in Italia 40mila neonati vengono alla luce prima della 37a settimana di gestazione (il 7% circa delle nascite), ma c’è anche un significativo 1% che nasce tra la 24a e la 27a settimana con serie ed evidenti complicanze per la salute. Ebbene, proprio la sopravvivenza di questi bambini fortemente prematuri è molto aumentata negli ultimi dieci anni: del 10% per i nati tra la 24a e la 25a settimana e del 16% per i bimbi prematuri nati tra la 26a e la 27a settimana.

Tanti fattori

All’origine dell’aumento dei bambini prematuri ci sono diversi fattori: l’età della futura mamma più avanzata rispetto a qualche anno fa, malattie della gravidanza (ipertensione, preeclampsia, diabete, infezioni vaginali), spesso correlata proprio all’età materna, gravidanze a rischio come quelle gemellari spesso dovute a trattamenti di fecondazione assistita.

Maggiore assistenza

“Quello dei prematuri è diventato un problema di salute pubblica, in termini di prevenzione, cura e assistenza” afferma il professor Costantino Romagnoli, ordinario di Neonatologia all’Università Cattolica S. Cuore di Roma, direttore di Terapia intensiva neonatale del Policlinico Gemelli e Presidente della società italiana di neonatologia. La nascita di un bambino pretermine comporta, infatti, delle difficoltà di adattamento da parte del neonato e un maggior rischio di complicanze, soprattutto se la nascita è stata molto precoce. Grazie, però, ai progressi dell’assistenza neonatale, i prematuri vengono accompagnati gradualmente nel loro cammino verso l’autonomia e verso la maturazione, fino a mettersi alla pari dei coetanei.
AlexVale
Messaggi: 478
Iscritto il: 22 mag 2015, 11:23

Re: Prematuri

Messaggio da AlexVale »

Marsupioterapia: prendi esempio da mamma canguro
La marsupioterapia si fonda sul principio secondo cui il modo migliore per favorire il contatto tra mamma e bambino è quello adottato dai canguri
Sono ormai 10 anni che l’associazione “Portare i piccoli”, fondata da Esther Weber, si occupa di promuovere in tutta Italia la cultura del contatto fisico tra mamma e bambino. L’idea deriva dalla marsupioterapia, che consiste nel tenere il neonato contro il torace di un adulto, tramite l’utilizzo di specifici supporti in tessuto rinforzato.

L’importanza del contatto pelle-pelle

La marsupioterapia non è solo di un metodo comodo, naturale ed economico per trasportare i piccoli, ma anche di un modo per favorire un maggior contatto pelle-a-pelle tra mamma e bambino. “Portare” un bimbo piccolo significa farsi carico di lui, da tutti i punti di vista, sostenerlo nella crescita e muoversi insieme a lui. Nei Paesi anglosassoni si parla addirittura di “indossare” il bebè. I benefici della marsupioterapia non sono solo fisiologici (l’avvio dell’allattamento è più semplice e precoce), ma si manifestano soprattutto sul piano della comunicazione: il contatto consente alla mamma di calmare il bambino e di conoscere meglio le sue esigenze

Come mettere il bebè

Il bambino deve essere portato in posizione verticale, con il tronco appoggiato al corpo del genitore e sostenuto in modo tale che non ci sia il vuoto tra i due corpi. Le gambine sono aperte a ranocchio, in modo che le ginocchia stiano più in alto del sedere, che deve essere a livello dell’ombelico di chi porta (mai più basso).

La fascia lunga

Il supporto che riesce meglio a reggere il bambino in questa posizione fisiologica è la fascia lunga. È un tessuto largo circa 70 cm e lungo da 3 a 5 metri. Non ha bottoni né nodi, ma solo degli orli doppi cuciti per renderla più resistente e maneggevole. Si adegua perfettamente alla taglia di chi porta e al bambino, perciò si può utilizzare fin dal primo mese, poi sul fianco e sulla schiena, fino a 3 anni circa. La fascia lunga si sta affermando come il supporto più adatto perché tiene conto di alcuni bisogni fondamentali: sicurezza (il bambino non può scivolare fuori o cadere mentre l’adulto si muove o cammina), sostegno della schiena e della testa, controllo visivo del benessere del bebè. Richiede solo un po’ di manualità e di addestramento. Per questo l’associazione “Portare i piccoli” organizza in tutta Italia corsi per genitori e servizi di consulenza.
In breve

SOPRATTUTTO PER I BEBÈ PREMATURI E SOTTOPESO

Il metodo “mamma canguro” nasce negli anni Settanta in Colombia, come supporto soprattutto ai neonati prematuri o sottopeso. Negli ultimi 20 anni si è diffuso molto anche nei Paesi occidentali e oggi può essere applicato senza limitazioni a tutti i lattanti.
pinacolada
Messaggi: 734
Iscritto il: 13 giu 2015, 21:51

Re: Prematuri

Messaggio da pinacolada »

Neonati prematuri: in aumento la sopravvivenza
In passato, i neonati prematuri avevano basse percentuali di sopravvivenza. Oggi, invece, i numeri sono in aumento
Oggi, i neonati prematuri hanno ottime chance di sopravvivenza. Lo dicono i risultati preliminari del progetto Epice (Effective perinatal intensive care in europe), promosso in Italia dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, insieme con l’Agenzia di sanità pubblica del Lazio. Dalle prime valutazioni emerge che le percentuali di sopravvivenza per i bimbi prematuri nati prima dell’ottavo mese di gravidanza (detti “altamente pretermine) sono in netto aumento: negli ultimi 10 anni sono cresciute del 10% per i nati tra la 24esima e la 25esima settimana di gestazione e del 16% tra quelli nati tra la 26esima e la 27esima settimana di gravidanza.

Un progetto internazionale

Il progetto Epice ha lo scopo di contribuire al miglioramento della sopravvivenza e delle condizioni di salute a distanza dei bambini prematuri, in particolare quelli nati altamente pretermine. Il progetto raccoglie informazioni da 19 regioni in 11 Paesi europei. Le regioni italiane che partecipano allo studio sono tre: Lazio, Emilia Romagna e Marche.

La situazione italiana

Al momento, per quanto riguarda il nostro Paese, sono stati raccolti dati relativi a 22 reparti di Ostetricia e di terapia intensiva neonatale e a circa 1.300 bebè nati prima delle 32 settimane. Nel complesso, la sopravvivenza di questi bimbi è stata dell’86.3%, in aumento rispetto al passato: in uno studio simile realizzato in Lazio, Marche e Toscana nel 2003-2004, infatti, era stata rilevata una percentuale dell’80.5%. In particolare, tra i bambini nati tra la 24esima e la 25esima settimana la sopravvivenza è passata dal 40% al 50%, per quelli nati tra la 26esima e la 27esima è salita dal 71% al 87%. Dalla 28esima settimana in avanti la sopravvivenza era comunque già superiore al 90%.

Miglioramenti a tutto campo

L’aumento delle percentuali di sopravvivenza dei neonati pretermine messo in luce dal progetto Epice è dovuto a ragioni diverse. Le principali? Promozione di interventi preventivi e terapeutici basati su evidenze scientifiche, maggiori conoscenze, migliori tecniche e cure a disposizione, informazione più capillare.
In breve

L'USO DEL CORTISONE

Oltre il 90% dei neonati altamente pretermine ha ricevuto il cortisone quando era ancora in utero, un farmaco necessario per una migliore maturazione dei polmoni. L’aumento delle percentuali di sopravvivenza si deve anche a questa cura.
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