
ENDOMETRIOSI: CONFRONTIAMOCI!
Re: ENDOMETRIOSI: CONFRONTIAMOCI!
il ca125 non è indicativo: se è basso non vuol dire che l'endo non c'è... purtroppo
Re: ENDOMETRIOSI: CONFRONTIAMOCI!
comunque, la cisti ovarica che ti hanno trovato è appunto ovarica oppure endometriosica? cosa c'è scritto sul referto? talvolta se i gine non sono specializzati in endo non sempre sanno riconoscerne una...
Re: ENDOMETRIOSI: CONFRONTIAMOCI!
certo che l'endo è subdola, si puo' manifestare in modi diversi ed essere invisibile alle eco (ad esempio le aderenze non si vedono)....
Re: ENDOMETRIOSI: CONFRONTIAMOCI!
se proprio vuoi essere tranquilla e farti fare un check-up completo della tua situazione (compreso esame tube) una laparo diagnostica ci potrebbe stare, visto anche la tua difficoltà a concepire. Quali altri esami hai fatto nel frattempo?
Re: ENDOMETRIOSI: CONFRONTIAMOCI!
magari potresti andare sul sito ufficiale dell'endometriosi http://www.endometriosi.it/ , cercare un medico specializzato nella tua città e rifare la visita, giusto per fugare ogni dubbio: quando hanno scoperto la mia endo ovarica, avevo fatto 3 eco nei 3 mesi precendenti con un altro gine e lui non aveva mai mai visto niente figurati
Re: ENDOMETRIOSI: CONFRONTIAMOCI!
ti auguro ovviamente che tu non abbia l'endo!!!
Re: ENDOMETRIOSI: CONFRONTIAMOCI!
idem...........io endo IV stadio completamente asintomatica.
Re: ENDOMETRIOSI: CONFRONTIAMOCI!
il mio ca125 era basso, non ricordo bene quanto ma di poco superiore al livello di riferimento (che era 35) eppure l'endo c'era eccome!
Re: ENDOMETRIOSI: CONFRONTIAMOCI!
quoto completametne, compreso l'augurio che tu non abbia endometriosi!
Re: ENDOMETRIOSI: CONFRONTIAMOCI!
Endometriosi, nemica della fertilità e della sessualità delle donne
Sul nostro sito abbiamo dedicato diversi articoli a questa patologia. Oggi offriamo una sorta di riassunto con un testo e i link collegati ai servizi più interessanti degli ultimi mesi
L’endometriosi ha la stessa incidenza del diabete ma è una malattia poco conosciuta. Colpisce solo le donne, in Italia stime parlano di tre milioni di donne colpite ma manca un registro nazionale, il numero esatto non si conosce, quello che sappiamo però per certo è che i costi sociali e sanitari sono altissimi.
Come spiega il dottor Carlo De Cicco, ginecologo del Policlinico Campus Bio-medico di Roma la malattia consiste nella crescita dell’endometrio, il tessuto che ricopre l’utero, fuori dall’utero. Con la mestruazione il tessuto si infiamma e sanguina provocando forti dolori. Sono dolori simili a quelli mestruali ma molto più intensi, che si possono avere anche durante i rapporti sessuali e in tutta la zona pelvica.
Come racconta Mario Malzoni, direttore del centro di chirurgia pelvica avanzata dell’omonima clinica e presidente della Società italiana di endoscopia ginecologica: «Fondamentale per la diagnosi della malattia è l’ecografia pelvica realizzata in un centro di riferimento per la malattia. Tra questi, oltre al centro Malzoni che ha sede ad Avellino, il centro Negrar di Verona, la clinica Mangiagalli di Milano e l’ospedale San Raffaele e il Sant’Orsola di Bologna».
In particolare per i casi di endometriosi infiltrante che ha attaccato quindi altri organi vicini all’utero la diagnosi va fatta «nei centri di riferimento con ginecologi ed ecografisti esperti. Non sempre c’è dolore nell’endometriosi infiltrante anche se in genere con una anamnesi accurata il dolore emerge».
Molto importante è poi farsi operare da mani esperte perché gli interventi posso andare a toccare la «riserva ovarica», e quindi la fertilità. Gli interventi sono in laparoscopia, una tecnica che consiste in una sonda introdotta attraverso l’ombelico e nonostante si tratti di una tecnica poco invasiva ma praticata in anestesia generale se non fatta correttamente, le aderenze si riformano.
Curarsi può rappresentare una roulette russa a partire dalla diagnosi, in capo ai ginecologi che non sempre sono adeguatamente informati della malattia. Come racconta Mara che si è sentita rispondere che aveva solo una colite da stress e da allora ha già subito diverse operazioni, un’isterectomia e il taglio di parte della vescica
Come Elvira a cui i medici hanno detto che aveva un tumore al sigma e dopo nove interventi convive ancora con i dolori e ha un elettrostimolatore sacrale.
Come Nicoletta che è diventata sterile ed è riuscita a stare meglio solo grazie a una dieta vegetariana.
Sul nostro sito abbiamo dedicato diversi articoli a questa patologia. Oggi offriamo una sorta di riassunto con un testo e i link collegati ai servizi più interessanti degli ultimi mesi
L’endometriosi ha la stessa incidenza del diabete ma è una malattia poco conosciuta. Colpisce solo le donne, in Italia stime parlano di tre milioni di donne colpite ma manca un registro nazionale, il numero esatto non si conosce, quello che sappiamo però per certo è che i costi sociali e sanitari sono altissimi.
Come spiega il dottor Carlo De Cicco, ginecologo del Policlinico Campus Bio-medico di Roma la malattia consiste nella crescita dell’endometrio, il tessuto che ricopre l’utero, fuori dall’utero. Con la mestruazione il tessuto si infiamma e sanguina provocando forti dolori. Sono dolori simili a quelli mestruali ma molto più intensi, che si possono avere anche durante i rapporti sessuali e in tutta la zona pelvica.
Come racconta Mario Malzoni, direttore del centro di chirurgia pelvica avanzata dell’omonima clinica e presidente della Società italiana di endoscopia ginecologica: «Fondamentale per la diagnosi della malattia è l’ecografia pelvica realizzata in un centro di riferimento per la malattia. Tra questi, oltre al centro Malzoni che ha sede ad Avellino, il centro Negrar di Verona, la clinica Mangiagalli di Milano e l’ospedale San Raffaele e il Sant’Orsola di Bologna».
In particolare per i casi di endometriosi infiltrante che ha attaccato quindi altri organi vicini all’utero la diagnosi va fatta «nei centri di riferimento con ginecologi ed ecografisti esperti. Non sempre c’è dolore nell’endometriosi infiltrante anche se in genere con una anamnesi accurata il dolore emerge».
Molto importante è poi farsi operare da mani esperte perché gli interventi posso andare a toccare la «riserva ovarica», e quindi la fertilità. Gli interventi sono in laparoscopia, una tecnica che consiste in una sonda introdotta attraverso l’ombelico e nonostante si tratti di una tecnica poco invasiva ma praticata in anestesia generale se non fatta correttamente, le aderenze si riformano.
Curarsi può rappresentare una roulette russa a partire dalla diagnosi, in capo ai ginecologi che non sempre sono adeguatamente informati della malattia. Come racconta Mara che si è sentita rispondere che aveva solo una colite da stress e da allora ha già subito diverse operazioni, un’isterectomia e il taglio di parte della vescica
Come Elvira a cui i medici hanno detto che aveva un tumore al sigma e dopo nove interventi convive ancora con i dolori e ha un elettrostimolatore sacrale.
Come Nicoletta che è diventata sterile ed è riuscita a stare meglio solo grazie a una dieta vegetariana.