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Re: parliamo di ADOZIONE?
Inviato: 27 set 2015, 22:30
da balena
Carnis ha scritto:Scusate ma non ho capito una cosa.
Metti che io sia una super razzista.
Dico ok per un bimbo di colore e poi mi rivolgo solo ad associazioni che seguono i paesi dell'europa dell'est per averlo biondo e bianco?
E poi scusate la parentesi ludica ma vi immaginate se uno sceglie il bimbo olandese e gliene danno uno tipo Gullit?
Al mondo c'è davvero gente egoista.
Io sinceramente farei fatica oggi a pensare di adottare un bimbo di colore ma solo perchè credo che ci debba essere una forza ancora più grande per fargli superare i pregiudizi delle persone e non so se sarei in grado di essergli di aiuto nel modo giusto.
Ma esistono dei corsi dove ti aiutano a far integrare questi poveri piccoli in un mondo lontano dal loro o siamo allo sbando anche sotto questo aspetto?
Nelle tue parole hai racchiuso anche il mio pensiero, anzi il nostro (mio e di MM) lui è contrario a fivet ecc.ecc. dice che se Dio non ci ha fatto questo dono, è perchè siamo forti abbastanza da accettarlo e soprattutto accogliere un figlio non procreato da noi, ma sempre figlio è. Certo come si diceva tra le sos è difficile rinunciare all'idea della pancia, ma il resto niente cambia. Ci stiamo pensando e soprattutto ci stiamo pensando anche se sta per arrivare il nostro.
Re: parliamo di ADOZIONE?
Inviato: 27 set 2015, 22:43
da ovuletta
io credo ognuna di noi, intese come coppie, sa benissimo qual'è la strada giusta, adozione o pma, non esiste una "giusta" rispetto all'altra, esiste quella "giusta" per la coppia
Re: parliamo di ADOZIONE?
Inviato: 28 set 2015, 16:13
da pinacolada
Rinie ha scritto:scusate ma carnis mi ha fatto rotolare dalle risate!!!
tornando seria
ci sarebbe da aprire un discorso grande come il mondo...
ma io avrei timore ad adottare un bimbo di colore anche per la mia famiglia. insomma, è con la nostra generazione che il razzismo sta scemando, ma le nostre famiglie d'origine spesso sono ancora vecchio stampo
Concordo con te, ed è proprio per qst che io nn avrei problemi ad adottare un bimbo di colore. io voglio che qst gente cambi, e farò tutto quello che è in mio possesso per farlo. Lo farei lottando a testa alta. Da qlc parte e da qualcuno si dovrà pure cominciare. Ed io mi chiedo: perchè qst qualcuno deve essere un altro e nn io??
Re: parliamo di ADOZIONE?
Inviato: 28 set 2015, 16:46
da barbara2015
Gli enti hanno preparato i “listini”. Adozioni, e adesso il prezzo è giusto
di Benedetta Verrini - Estratto dal sito di Vita No Profit
Prezzi calmierati e una sola parola d'ordine: trasparenza. Tutto nella delibera della commissione pronta a febbraio.
Adozioni meno care. Costi chiari, trasparenti, ancorati alla qualità del servizio: la Commissione adozioni internazionali ha raggiunto il suo obiettivo. Dopo un intenso lavoro con gli enti autorizzati, l'Autorità centrale presieduta da Melita Cavallo è pronta a ufficializzare i tetti massimi di spesa per le coppie italiane.
I dati conclusivi sono stati presentati in una riservatissima assemblea che si è tenuta a Roma lo scorso 9 gennaio e prevedono un taglio davvero consistente (passibile di ulteriori modifiche, perché il documento ufficiale sarà presentato soltanto ai primi di febbraio). Per adottare un minore straniero le coppie italiane dovranno sostenere, in Italia, da una spesa minima di 1.300 euro fino a un massimo di 4000 euro. Per la fase all'estero i costi andranno da un minimo di 3.500 euro (riferibile al Marocco, che è il Paese meno caro) a un massimo di 9-10mila euro (sono molto care le spese in Honduras, Nepal, Russia).
Sì alla trasparenza
"La grande svolta del documento che stiamo elaborando riguarda, prima di tutto, la trasparenza", annuncia la presidente della Commissione, Melita Cavallo. "Tutte le coppie che desiderano adottare potranno valutare i costi di ciascun ente nello specifico, in modo analitico, per Paese estero e per servizio offerto. Sui servizi, in particolare, abbiamo stabilito delle fasce di qualità: premesso che tutti gli enti offrono alle coppie una preparazione minima adeguata, si spenderà di più presso quelli che garantiscono, ad esempio, un accompagnamento all'adozione con il contributo di consulenti specializzati e una preparazione di particolare qualità".
Enti in tre fasce
In poche parole, i 63 enti autorizzati all'adozione internazionale hanno compilato dettagliate schede costi, autocertificando i servizi che sono in grado di offrire alle coppie in attesa di adottare. Si parla di parametri fondamentali, come il personale dell'ente autorizzato e le sue strutture, la consulenza psicologica, la consulenza legale e fiscale, le aree d'intervento dell'ente (in quali e quanti Paesi opera), ecc. Il tavolo di lavoro della Commissione ha ripartito queste attività in tre diverse fasce: la fascia A, che corrisponde alla qualità minima necessaria dei servizi, comporta una spesa di circa 1.300 euro. La fascia B, che garantisce servizi di qualità intermedia, comporta una spesa di circa 2.300 euro; la fascia C, che garantisce il percorso pre-adottivo di migliore qualità, comporta la spesa massima di 4.100 euro.
"Siamo molto soddisfatti che sia passata questa visione analitica dei costi", sottolinea Lele Di Blasio, responsabile dei servizi centrali del Ciai, "perché permette una forma di trasparenza preventiva dei costi, che renderà più agevole la scelta delle coppie. L'autocertificazione dei servizi da parte degli enti, a mio avviso, imporrà anche una valorizzazione del momento ispettivo della Commissione. Ma c'è un altro aspetto molto importante: le cifre indicate sono i tetti massimi di spesa. Ciò significa che richieste ulteriori di denaro, da parte degli enti, non saranno più in alcun modo ammissibili".
Le “disavventure” di diverse coppie che, soprattutto in alcuni Paesi dell'Est europeo, si sono viste richiedere ulteriori somme di denaro per concludere la procedura adottiva, dovrebbero finalmente diventare storia vecchia. "In una situazione del genere, le coppie dovrebbero assolutamente rifiutarsi di pagare e denunciare l'accaduto", sottolinea con forza Melita Cavallo. "Faccio appello al senso civico e anche alla responsabilità di genitori che queste vogliono assumersi: ogni somma pagata in più del necessario risulta una violazione e un danno nei confronti dei bambini e dell'intero sistema. Inoltre, all'ente che contravviene a queste regole, viene revocata l'autorizzazione".
Un passo avanti
E proprio sul fronte delle spese all'estero, che in alcuni Paesi risulta ancora piuttosto elevata, la Commissione sta lavorando per limare ulteriormente i costi: grazie agli accordi bilaterali, che consentono di mettere in piedi una rete organizzativa più efficiente, fino all'idea di formare interpreti e referenti sul posto, che potrebbero trasformarsi in professionisti a “tariffe calmierate”.
La variabilità dei costi all'estero, peraltro, è legata a molti fattori: oltre alle spese burocratiche (bolli, diritti, spese al Consolato), ci sono quelli legati al lavoro del rappresentante locale dell'ente e alle giornate lavorative dedicate alla coppia. A questi si possono aggiungere servizi supplementari richiesti dalle coppie (personale sanitario, autisti, interpreti, volontari all'estero ecc) e, naturalmente, restano escluse le spese di viaggio e soggiorno all'estero. "La definizione dei costi rappresenta un ottimo traguardo" commenta Marco Griffini, presidente di AiBi. "Un primo passo verso un altro importante obiettivo: rendere l'adozione internazionale completamente gratuita. In fondo, essa rappresenta a pieno titolo uno strumento di cooperazione internazionale e come tale dovrebbe essere finanziato. Sotto un profilo etico, poi, l'adozione è una scelta da valorizzare: in questo senso, le associazioni hanno un impegno ad accentuare la loro opera di sensibilizzazione. Infine, la famiglia che desidera accogliere un minore che nessun altro vuole, è una risorsa. Perché tassarla ancora?".
Re: parliamo di ADOZIONE?
Inviato: 28 set 2015, 21:55
da annaco
Cmq trovo anche io molto "di facciata" questo modo di combattere il razzismo, visto che poi ti rivolgi ad associazioni che operano in determinati paesi. Insomma, difficilmente un bambino di un paese dell'est avrà la pelle scura, mentre se scegli ad esempio Haiti o il Brasile le probabilità aumentano, e si suppone che i futuri genitori ne siano coscienti.
Re: parliamo di ADOZIONE?
Inviato: 28 set 2015, 22:10
da ashley
Oltre alla dichiarazione vanno allegati i seguenti documenti in carta semplice: (Attenzione la documentazione richiesta può variare, si consiglia di contattare preventivamente il Tribunale al quale si vuole inoltrare la richieta)
Certificato di nascita dei richiedenti;
Stato di famiglia;
Dichiarazione di assenso all'adozione da parte dei genitori degli adottanti, resa nella forma della dichiarazione sostitutiva di atto notorio davanti al segretario; oppure, qualora fossero deceduti: Certificato di morte dei genitori dei richiedenti;
Certificato rilasciato dal medico curante;
Certificati economici: mod.101 o mod.740 oppure busta paga;
Certificato del Casellario giudiziale dei richiedenti;
Atto notorio oppure dichiarazione sostitutiva con l'attestazione che tra i coniugi adottanti non sussiste separazione personale neppure di fatto.
Re: parliamo di ADOZIONE?
Inviato: 29 set 2015, 17:57
da delissa
per la convivenza:basta che sia certificata o tramite certicato di residenza oppure atto notorio dove testimoni certifichino la vs convivenza.
per qll che riguarda i parenti:nn t preocc, molte ausl voglino parlare cn i nonni, altre no. Ma il colloquio solitamente nn influisce piu di tanto sul resto.
Re: parliamo di ADOZIONE?
Inviato: 29 set 2015, 18:21
da Mauritia
Re: parliamo di ADOZIONE?
Inviato: 29 set 2015, 23:33
da laclessidra
da qualche anno è obbligatorio fare il corso prima di presentare la domanda al Tribunale dei minorenni. A noi hanno detto che le coppie con figli sono avvantaggiate nell'adottare un bambino, ma che comunque in tal caso i figli naturali devono essere più grandi di quelli adottati, prassi che davvero non riesco a comprendere.
Re: parliamo di ADOZIONE?
Inviato: 30 set 2015, 17:46
da habbi
Non va bene neppure un bilocale, non si va proprio a mq ma comunque il bimbo deve avere una stanza propria, e secondo me a volte sono proprio ridicoli. I genitori di una ragazza che conoscevo bene e che avevano già due figlie naturali, anni fa presero in affido una bambina di Chernobyl. Avevano un appartamento normale con due camere da letto, e le tre bambine stavano nella stessa cameretta. Passano gli anni, le bimbe crescono, quella in affido viene dichiarata adottabile e loro naturalmente fanno richiesta per adottarla. Beh, hanno dovuto cambiare casa ed accollarsi un bel mutuo perché pretendevano che lei avesse una stanza propria: ma vi rendete conto?!!!!! Finchè era in affido andava bene che stessero tutte e tre nella stessa stanza, ma per adottarla no, e se non avessero cambiato casa avrebbero tolto a questa bimba la famiglia che lei ormai aveva da anni! Ok che il monolocale non va bene, però così mi sembra esagerato, no?