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L'otite nei bambini: sintomi e rimedi

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harryson
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Iscritto il: 26 ago 2014, 15:26

L'otite nei bambini: sintomi e rimedi

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Il dolore, primo segnale dell'otiteIl bambino che si lamenta di un forte dolore all'orecchio. Oppure, se è ancora piccolo, che piange disperato (spesso durante la notte), mettendosi una mano sull’orecchio o tirandosi il lobo. I segni sono inequivocabili: è l’otite media acuta, dopo il raffreddore la malattia infettiva più diffusa nei bambini e una delle più temute dai genitori.Per forza: il dolore provocato dall’otite è probabilmente il più forte che a un bimbo solitamente in buona salute può capitare di provare. E per quanto sia in genere innocua, l’otite può portare a complicazioni come la perforazione del timpano, una riduzione dell'udito e la mastoidite, un’infezione di un osso (processo mastoideo) che si trova dietro l'orecchio.10 consigli e rimedi sui malanni di stagione    VAI ALLA GALLERY (10 FOTO) Che cos'è l'otite?L'otite è un'infezione dell'orecchio che si verifica spesso in concomitanza o a seguito di un raffreddore o un'infezione alla gola. Può essere di origine virale o batterica. Perché l'otite colpisce soprattutto i bambini?È  una questione soprattutto anatomica.Nei bambini la tuba di Eustachio, cioè il canale che collega la gola e le cavità nasali con l’orecchio, è più stretta e più corta che negli adulti ed è inoltre in posizione più orizzontale. Per questo, è più facile che eventuali virus o batteri presenti in gola o dietro al naso a causa di un comune raffreddore possano risalirla, raggiungendo il cosiddetto orecchio medio, una piccola cavità separata dall’esterno dalla membrana del timpano. Una volta annidati nell’orecchio medio, i microbi provocano la produzione di pus, che riempie la cavità, ristagna e preme sul timpano causando un forte dolore e, se l’otite è particolarmente forte o non viene curata, rompendo la membrana timpanica. Risultato: il bambino che fino a quel momento aveva solo il naso chiuso e il “moccolo”, ma tutto sommato stava bene, comincia a gridare forte e la corsa dal pediatra è inevitabile, anche se non sempre c’è febbre. Come si fa la diagnosi di otite?Solo il pediatra può diagnosticare con certezza un’otite, perché riesce a vedere il timpano con l’aiuto dell’otoscopio, quello strumento a forma di imbuto e dotato di luce che infila nell’orecchio del piccolo. Se il timpano appare rosso e infiammato, o addirittura perforato, significa che c'è otite.Che cosa bisogna fare in caso di otite?A fornire le indicazioni sul da farsi sono leLinee guida della Società italiana di pediatra(SIP) sull'otite media acuta.Se il bambino ha meno di un anno, presenta condizioni generali molto compromesse o c'è fuoriuscita di pus, di solito il medico prescrive subito un antibiotico (la prima scelta è l'amoxicillina).In tutti gli altri casi, la SIP suggerisce la cosiddetta strategia della vigile attesa: in pratica si aspetta un paio di giorni per vedere come evolve la situazione e solo dopo questo periodo il pediatra decide se serve l'antibiotico oppure no. Questo perché non tutti i casi di otite sono di origine batterica. Possono anche essere causati da virus, e allora l'antibiotico non servirebbe a nulla.Ovviamente, anche durante la vigile attesa, è giusto cercare di ridurre il dolore del bambino, somministrando un antidolorifico (paracetamolo o ibuprofene).  Piccoli rimedi naturali per l'otiteOltre ai farmaci, alcuni rimedi "casalinghi" possono favorire la guarigione o dare un po' di sollievo. Eccoli:Eseguire frequenti lavaggi nasali con soluzione fisiologica, per facilitare la rimozione del muco;Masticare un chewing gum senza zucchero (in genere contengono xilitolo);Far dormire il piccolo su un cuscino alto in modo che la testa rimanga un po’ alzata. In questo modo si riduce la pressione a livello dell'orecchio medio. Possibili complicazioni dell'otiteDurante l'otite può verificarsi qualche disturbo dell'udito. Nei bimbi più grandi, i segnali di questo disturbo possono essere il fatto che il bimbo chiede più spesso del solito "come?", "cosa?" o chiede di tenere più alto il volume della tv o della musica. Per quanto riguarda i più piccoli, si vede che non rispondono ai suoni. In genere, questi disturbi sono transitori e durano al massimo qualche settimana. Se durano più di mesi, però, è bene farlo visitare da un otorinolaringoiatra, secondo le indicazioni delle Linee guida. La visita specialistica può essere utile anche nel caso in cui le otiti ricorrano molto spesso, perché allora il disturbo dell'udito può diventare quasi una costante. Il bambino passa diverse settimane all'anno senza capire bene che cosa gli dicono i genitori o gli educatori della scuola materna, il che potrebbe rappresentare un problema per l'apprendimento.
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