ironica68 ha scritto:A questo proposito però volevo dirvi....pensate che una mia amica ha adottato suo figlio che aveva un mese.....è stata fortunatissima....E' arrivato questo figlio dal cielo...bello come il sole e all' ospedale le avevano detto di comprare il tal latte e di darglielo ogni 3 ore.
Lei è andata a casa con suo figlio...e pur non avendolo partorito nè cresciuto nella sua pancia....ha sentito il bisogno di attaccarlo al seno....
Lo attaccava per un bisogno suo....PER SENTIRSI ANCORA PIU' MAMMA di suo figlio mi ha detto lei.......e per coccolare il piccolo...Lui ciucciava un pochettino e poi lei le dava il latte LA per sfamarlo come le avevano detto all' ospedale.
Bè...dopo 6 giorni AVEVA IL LATTE ANCHE LEI!!! Certo...glielo dava solo una o due volte al giorno...ne aveva poco....ma era ricco di amore!!!!!!!!!
Comunque è stupefacente il corpo umano!!!!!!
Sono sempre più convinta che sia FATTORE C come costituzione del piccolo.. ma sicuramente non è tutto merito del latte materno.. altrimenti Ari sarebbe benissimo con tutto il latte che ha preso da me che non mi ammalo mai...
I "Dieci passi per il successo dell'allattamento al seno" sono i seguenti:
1. Definire un protocollo scritto per l'allattamento al seno da far conoscere a tutto il personale sanitario
2. Preparare tutto il personale sanitario per attuare compiutamente questo protocollo
3. Informare tutte le donne in gravidanza dei vantaggi e dei metodi di realizzazione dell'allattamento al seno
4. Aiutare le madri perché comincino ad allattare al seno già mezz'ora dopo il parto
5. Mostrare alle madri come allattare e come mantenere la secrezione lattea anche nel caso in cui vengano separate dai neonati
6. Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, tranne che su precisa prescrizione medica
7. Sistemare il neonato nella stessa stanza della madre ( rooming-in ), in modo che trascorrano insieme ventiquattr'ore su ventiquattro durante la permanenza in ospedale
8. Incoraggiare l'allattamento al seno a richiesta tutte le volte che il neonato sollecita nutrimento
9. Non dare tettarelle artificiali o succhiotti ai neonati durante il periodo dell'allattamento
10. Favorire la creazione di gruppi di sostegno alla pratica dell'allattamento al seno, in modo che le madri vi si possano rivolgere dopo essere state dimesse dall'ospedale o dalla clinica
l'allattamento al seno è: alimento, dissetante, coccola, antidolorifico, relax, consolazione. è la natura.
gli orari? il ns latte è acquoso all'inizio e serve per dissetare, via via diventa più corposo e quindi più nutriente. più ciucciano più si nutrono, più ciucciano più preparano la produzione per la poppata successiva.
se piange perchè ha sete, per quale motivo farlo aspettare 3 ore? se chiedo acqua al bar e mi dicono di attendere 2 ore li ribalto.
i bambini sono più intelligenti di quello che possiamo immaginare, si autoregolano.
il ciuccio i primissimi tempi nn va bene perchè potrebbe compromettere la corretta suzione.
io indosso tutt'ora mia figlia, si, proprio come gli africani.
nella fascia mhug fin dalla nascita. così la allattavo, addormentavo, passeggiavo, aperitivi, spese.. dopo 9 mesi nella pancia il contatto continuo è andato avanti.
qto contatto continuo ci ha permesso di conoscerci e capirci meglio.
il tuo seno è cambiato in seguito alla gravidanza e nn all'allattamento. e se anche così per me fosse stato.. tornerei a fare quello ceh ho fatto. prima mia figlia. nn sono di certo qte due ciabatte che mi fanno sentire meno bella.
chi viene allattato al seno potrebbe avere meno probabilità di ammalarsi e contrarre talune malattie. tutto qui. gli anticorpi sono prima di tutto nel dna e poi ce li creiamo noi.
fasciarsi la testa pensando di allattare per 3 mesi piuttosto che per 4....piuttosto che preoccuparsi di allattare ogni 3 ore o ogni 2...sia un pò prematuro.
Questo perchè come hai giustamente spiegato tu prima di avere un figlio si ragiona in un modo.....appena nasce però dentro di noi cambia qualcosa e prevale l' istinto.....
Tutto qui.
Sono certa poi che una mamma cerca di sempre di prendere decisioni per il bene del proprio figlio piuttosto che per il proprio bene.
